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Riflessione sulle radici del cammino di integrazione e analisi delle opportunità delineate dalla nuova strategia Europa 2020

Immagine Evento Prospettiva Europea Firenze 10 maggio

Relazione introduttiva di Roberto Giuliani, Presidente Associazione Prospettiva Europea, alla giornata di studio “Il Rilancio del Processo di Costruzione Europea” al Festival d’Europa 2015.

PANEL 1 – Radici e valori del processo di integrazione europea
Le profonde trasformazioni  che stiamo vivendo sul piano geopolitico globale, unitamente alla  complessa situazione economica, alimentano giorno dopo giorno un dibattito sempre più critico nei confronti dell’Unione Europea, rimarcandone fragilità e contraddizioni ed evidenziando il deficit democratico e i limiti di capacità decisionale nel gestire le emergenze.

Da tali perplessità, nasce l’esigenza di una profonda riflessione sul processo di integrazione, e sugli scenari che si stanno delineando, partendo dall’ indiscutibile premessa che la prospettiva europea è la nostra dimensione di riferimento  e dalla necessità di  proiettarsi con lo sguardo in avanti, verso il 2020, con la consapevolezza che per uscire da un momento di crisi come quello che stiamo vivendo si può soltanto ripartire.

Nell’oggettiva analisi delle criticità vanno tuttavia evidenziati gli innegabili aspetti positivi del processo di costruzione europea, del quale è necessario recuperato lo spirito originario, alla luce di una attenta rilettura delle sue radici e dei valori e modelli di riferimento che ne hanno ispirato il cammino fin dai primi passi.

Il primo Panel “Radici e valori del processo d’integrazione europea” mira a stimolare una riflessione sul cammino e sull’attuale stato dell’UE, analizzando l’attualità geopolitica ed economica europea e globale, alla luce di una attenta rilettura delle radici del processo d’integrazione  e dei valori che lo hanno ispirato, con la consapevolezza che solo recuperando ed attualizzando quello spirito originario l’Unione Europea potrà ritrovare la propria identità e le energie per ripartire e cogliere le nuove sfide della globalizzazione.

PANEL 2 – Il Rilancio dell’economia europea: la revisione della strategia Europa 2020
La nuova strategia economica “Europa 2020” per una crescita “intelligente, sostenibile ed inclusiva” lanciata dalla Commissione Europea nel 2010 in vista della nuova programmazione 2014-2020, è giunta quest’anno al giro di boa e al conseguente  processo di revisione di obiettivi e priorità alla luce dei mutamenti dello scenario e dall’analisi dei primi risultati.

Il perseguimento dei cinque obiettivi fondamentali  in materia di occupazione, innovazione, ambiente, istruzione e lotta alla povertà, deve essere ricalibrato in relazione al mutato scenario economico e geopolitico globale e ai primi feedback provenienti dalla fase iniziale della nuova programmazione 2014-2020.

Solo comprendendo la portata delle nuove sfide si può cogliere il valore della coesione e la necessità di dare una nuova spinta all’integrazione europea attraverso efficaci politiche comuni in materia fiscale, finanziaria, tutela dell’ambiente, gestione delle risorse energetiche  e regolamentazione del mercato del lavoro, favorendo la reciproca comprensione dei popoli e la valorizzazione delle differenti peculiarità dei territori e del tessuto sociale verso il raggiungimento di una piena e consapevole cittadinanza europea.

Il secondo panel “Il Rilancio dell’Economia Europea” è incentrato sull’analisi delle opportunità della nuova programmazione e delle prospettive future in termini di crescita della  competitività, coesione sociale e territoriale, consolidamento dell’identità europea e raggiungimento di una piena e consapevole cittadinanza attiva europea.

La  nuova programmazione è caratterizzata da una riorganizzazione dei programmi precedenti al fine di garantire una maggiore efficienza operativa ed informativa e realizzare importanti sinergie tra i differenti ambiti di intervento in coerenza con le linee guida di Europa 2020.

La tendenza ad una multilevel governance fondata sull’interazione tra Stato, Regioni e Autonomie Locali evidenzia la potenziale  spinta propulsiva delle autorità regionali (fondamentale per il corretto utilizzo dei fondi strutturali)  nella creazione di opportunità di sviluppo attraverso la valorizzazione delle peculiarità locali, l’effettiva rappresentanza delle istanze provenienti dal territorio, e la concreta attuazione di un concetto cardine del processo di costruzione europea: il principio di Sussidiarietà, inteso sia nell’accezione orizzontale che in quella verticale.

Nel concetto di sussidiarietà è implicito quello di partecipazione, intesa come coinvolgimento dei cittadini alla costruzione europea in tutti i suoi ambiti, economico, sociale, fiscale, integrazione culturale, valorizzazione delle differenze culturali, religiose e linguistiche, tutela dei consumatori.

Un coinvolgimento indispensabile per il raggiungimento di una piena e consapevole Cittadinanza europea, intesa come impegno concreto civile sociale e politico partendo dal basso, dalla propria realtà territoriale alla ricerca dell’arricchimento dato dal costante confronto con le differenti culture.

PANEL 3 – 2015 Anno europeo dello sviluppo: il nuovo ruolo dell’Europa nel mondo. Le opportunità di cooperazione con i paesi terzi e il rilancio delle politiche euromediterranee
Il terzo  panel è incentrato sul tema della cooperazione e sviluppo, priorità dell’anno europeo 2015, e sulle nuove prospettive delineate dalla Politica Europea di Vicinato alla luce dei recenti mutamenti del contesto economico e geopolitico internazionale con particolare attenzione ai nuovi scenari di crisi e sulla necessità di una nuova strategia dell’Unione Europea, di un nuovo approccio programmatico, soprattutto in riferimento alle relazioni con i paesi dell’area mediterranea.

Questo filone propone un cambio di prospettiva, partendo dal Mediterraneo, rimarcandone  la centralità nelle più importanti vicende della storia del mondo e la persistenza di un forte senso di unitarietà, pur nell’evidente  manifestazione delle differenti peculiarità delle rive di un mare che non può essere concepito come un muro divisorio bensì come punto di incontro tra le culture che su esso si affacciano.

Per comprendere in modo adeguato la centralità che il “mare nostrum” sta riacquistando nella politica estera dell’Unione Europea è fondamentale analizzare le recenti evoluzioni delle relazioni euromediterranee dalla Dichiarazione di Barcellona (1995) che segnò l’inizio del Partenariato euromediterraneo alle recenti evoluzioni geopolitiche successive alla “Primavera Araba” con un particolare focus sui nuovi strumenti finanziari (ENPI – ENI) della Politica Europea di Vicinato.

Il 2015 per l’Unione Europea è l’anno dello sviluppo: la cooperazione allo sviluppo è stata parte fondamentale del processo di costruzione europea fin dal Trattato di Roma (1957) che sancì la creazione del Fondo Europeo di sviluppo al fine di fornire assistenza ai territori d’oltremare. Successivamente il trattato di Lisbona ha ulteriormente rafforzato le basi della cooperazione e l’impegno nella lotta alla povertà, obiettivo perseguibile solo attraverso l’implementazione di specifiche politiche volte a favorire lo sviluppo dei paesi svantaggiati.

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