ePrivacy and GPDR Cookie Consent by TermsFeed Generator

Prospettive per il Mezzogiorno d’Italia nell’Europa 4.0

mezzogiorno-4-0Colmare il gap digitale e infrastrutturale per riconnettere il Sud in una dimensione europea e internazionale.
Questo il focus del Convegno “Prospettive per il Mezzogiorno d’Italia nell’Europa 4.0” promosso da Utesped – Università delle tre età sperimentale decentrata, Giovedì 26 maggio 2022 presso la sede del Circolo Ufficiali della Marina Militare di Napoli.

L’idea del convegno nasce dagli spunti del volume Europa 4.0 Il futuro è già qui*, a cura di Roberto Giuliani e Paolo Carotenuto, Livingston 2019 – Collana Europalab dell’associazione Prospettiva Europea.
Introdotto dal Capitano di Vascello Presidente del Circolo Ufficiali della Marina Militare di Napoli Gennaro Carola e dalla Presidente di Utesped Cristina Franzino Cagnazzi, l’incontro è stato moderato da Roberto Giuliani, presidente di Prospettiva Europea e socio Utesped, che ha aperto la discussione partendo dalle finalità del progetto Europa 4.0: offrire nuove chiavi di lettura per inquadrare la nuova società europea delineata dalla rivoluzione digitale, in un contesto in continua e rapida evoluzione che genera incertezza ma al tempo stesso enormi opportunità soprattutto per quelle aree, come il nostro Mezzogiorno, rimaste indietro nelle precedenti fasi di industrializzazione e che oggi hanno la possibilità di trasformare quel ritardo in vantaggio, attraverso un salto del gradino che le proietti nella quarta rivoluzione industriale.

Un percorso tuttavia non privo di ostacoli, come ha sottolineato nel suo intervento Francesco Saverio Coppola, segretario dell’Associazione internazionale Guido Dorso e meridionalista appassionato ma al tempo stesso severo critico. Per sfruttare al meglio le preziose opportunità del PNRR, sostiene Coppola, il Mezzogiorno deve risolvere le storiche problematiche legate alle interconnessioni tra i territori, alla formazione delle competenze adeguate alle nuove progettualità e alla mancanza della necessaria spinta propulsiva e decisionale da parte delle classi dirigenti locali.

Il tema della formazione è al centro anche dell’intervento di Massimo Fragola, docente di Diritto dell’Unione Europea e presidente del SSIP (Seminario Permanente di Studi Internazionali), che dopo una riflessione di respiro globale sulle nuove strategie e priorità UE ha ricordato come buona parte di quelli che vengono definiti “burocrati europei” siano spesso giovani provenienti dai nostri territori e formati nelle nostre università, a testimonianza del fatto che il nostro sistema formativo non è poi così inadeguato. La difficoltà che riscontriamo nel Mezzogiorno non è tanto la mancanza di figure quanto l’incapacità di trattenere queste professionalità e valorizzarle nel nostro Paese.

Numerosi gli spunti provenienti dalle domande dei partecipanti al dibattito, accomunati dalla consapevolezza che il Mezzogiorno non può permettersi altri passi falsi: il piano di ricostruzione PNRR rappresenta un’opportunità da non perdere per colmare il gap strutturale e ribaltare quel deficit di reputazione che ancora oggi pesa sul tessuto produttivo e sociale dei territori meridionali.

 

 

 

You must be logged in to post a comment Login