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Prospettiva Europea a Bruxelles

Gran Place foto TeresaVisita alle istituzioni Europee dell’Associazione Prospettiva Europea. Appendice conclusiva del II Ciclo di Seminari Verso Europa 2020. Bruxelles 11-13 Giugno 2013
La sintesi di Angelo Cirillo

Il viaggio è un percorso che riserva emozioni in movimento ed in continuo divenire. Una visita presso le istituzioni europee ti fa prendere coscienza della complessità delle stesse.
Bruxelles è la capitale del Belgio e dell’Ue e lo percepisci subito divincolandoti tra le vie del Quartiere Europeo: una città nella città fatta di palazzi moderni a vetri, mastodontici e per certi versi austeri. Sembra un clima artificioso: cemento su cemento, uomini e donne vestiti elegantemente, strade ampie e pulite. Una parte di mondo a misura di ufficio. Dove i tempi sono scanditi sui ritmi della burocrazia, intesa come apparato che, in questo caso, decide i destini di milioni di persone.
Arriviamo presso l’edificio in cui si riunisce il Comitato Economico e Sociale. Dopo i controlli di sicurezza, realizzi immediatamente che sei dentro il “palazzo” e che mai ti saresti aspettato un giorno di essere lì, nel cuore del Quartiere Europeo. Fa un certo effetto, ed in verità un po’ timore, nonostante il clima disteso e cordiale che ci trasmette che ci riceve e ci fa da Cicerone nei meandri della struttura.
Saliamo negli uffici e sulla nostra destra, uscendo dall’ascensore, notiamo uno schermo: vi sono segnati tutti gli appuntamenti della giornata, tra cui le visite di ospiti dell’Istituzione.
Pochi secondi e appare una scritta: “ore 9.30 Prospettiva Europea”. Si, ci siamo anche noi.
La guida ci conduce verso una sala riunioni dove ci attende la presentazione dell’istituzione.
Il Comitato Economico e sociale (Cese) è un organo consultivo dell’Unione Europea, creato con il Trattato di Roma del 1957. I membri del Comitato si riuniscono una volta al mese a Bruxelles e sono nominati in proporzione alla popolazione dei 28 stati membri. Rappresentano le categorie economiche esprimenti gli interessi economici, sociali e culturali dei rispettivi paesi. I suoi membri sono eletti dal Consiglio dell’Unione Europea in base a candidature dai governi nazionali e ricevono un incarico quinquennale rinnovabile.
Il Cese svolge funzione consultiva su iniziativa delle maggiori istituzioni dell’Unione Europea come la commissione, il Consiglio e il Parlamento e ha funzione consultiva di “auto-iniziativa”: in tal caso è lo stesso Cese a definire la tematica che merita riflessione. Le materie di consultazione sono state ampliate dal Trattato di Maastricht e spesso, per alcune di queste materie, il Cese coopera con il Comitato delle Regioni.
Al termine della presentazione, il relatore ci chiede le nostre opinioni e impressioni in merito alle istituzioni europee e al nostro modo di “vivere l’Europa”.
Che cosa è l’Europa? Quali sono le opportunità che offre nella quotidianità di tutti noi?
La visita si trasforma in una piacevole discussione. Per noi, Europa è senza dubbio sinonimo di libera circolazione e di movimento, non a caso la nostra generazione, molto spesso definita “generazione Ryanair”, ha potuto cogliere più delle precedenti i vantaggi susseguenti al Trattato di Schengen come gli scambio interculturali e la possibilità di vivere in un mondo globalizzato, di conoscere popoli e culture diverse senza distanze fisiche incolmabili e senza frontiere.
Esprimiamo altresì la nostra diffidenza e la lontananza dell’Europa così concepita, nella sua impostazione e organizzazione delle sue strutture e istituzioni, viste molto spesso come distanti dalla consueta quotidianità del semplice cittadino.
Il prossimo anno si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo: quale migliore occasione per valorizzare questo appuntamento e renderlo più cruciale agli occhi degli italiani, dato che i prossimi parlamentari europei assumeranno decisioni importanti e fondamentali per i nostri destini in vista di Europa 2020?
Alla luce di queste considerazioni, da associazione convintamente europeista, crediamo vivamente in una “Europa dei Popoli” e non solo della finanza e della moneta unica. Una Europa che parli una sola lingua in materia di difesa e sicurezza, una Europa che abbia una unica voce in politica estera e che faccia valere la propria influenza negli equilibri geo-politici mondiali; equilibri che stanno conoscendo una rinnovata definizione con l’emergere di nuove, vivaci e rampanti potenze emergenti che stanno conoscendo uno sviluppo non solo economico, ma anche sociale e civile che tende sempre più a consolidarsi e radicarsi nel proscenio globale.

Angelo Cirillo, Associazione Prospettiva Europea

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