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Nuovi approcci per nuove connessioni

smart-grid60Il rilancio delle aree rimaste in ritardo nelle precedenti fasi di industrializzazione, che oggi grazie alla rivoluzione digitale possono trasformare il gap in vantaggio, passa necessariamente attraverso il fattore chiave delle connessioni.

Il nostro Mezzogiorno, così come tutte le aree che vogliono realizzare quel salto del gradino nella nuova dimensione 4.0, deve riconnettersi al suo interno e nel Sistema Italia, in un orizzonte europeo ed euromediterraneo.

Parliamo di connessioni tra i territori, tra i tessuti produttivi, tra le filiere tradizionali e quelle più innovative: connessioni tra i sistemi locali, non necessariamente tra le regioni, poiché non sempre i collegamenti rispecchiano i confini geografici e politici.
Al contrario è frequente osservare casi positivi di connessioni interregionali, anche oltre i confini nazionali ed europei: pensiamo ad esempio alle macroregioni come quella adriatica o ai programmi di cooperazione nell’ambito della politica europea di vicinato, in particolare in riferimento all’area Sud, quella del bacino mediterraneo.

E’ opportuno e auspicabile che i sistemi locali si connettano con i sistemi limitrofi e con quelli compatibili partendo ad esempio dalle sinergie tra le strutture universitarie e di ricerca con il mondo delle imprese, per favorire la nascita di startup, nuovi progetti di ricerca, generare nuove iniziative e supportare quelle preesistenti per evitare che finiscano prematuramente o vengano inglobate dalle grandi realtà multinazionali.
Nuovi approcci soprattutto a livello universitario, anche attraverso un ripensamento degli spazi come ad esempio gli incubatori d’impresa, che non dovrebbero essere semplici “contenitori” delle imprese nascenti nelle prime fasi della loro esistenza, bensì luoghi dove si apprende e si lavora, dove il giovane può passare direttamente dalla fase formativa a quella di inserimento professionale.
Un fattore fondamentale sia per superare il disallineamento tra i profili prodotti dal sistema della formazione e le richieste del mercato del lavoro, sia, in prospettiva futura, per la formazione della nuova classe dirigente.

 

 

Roberto Giuliani
Editoriale del Numero 22 di Rivista Europalab “Nuove connessioni nell’Europa 4.0”

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