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Innovare i Territori nell’Europa 4.0

innovare-i-territoriAnalizzare le prospettive di sviluppo dei territori in una dimensione europea e internazionale, alla luce delle nuove opportunità delineate dalla rivoluzione digitale.
Questo il focus del Convegno “Innovare i territori nell’Europa 4.0” promosso da Utesped – Università delle tre età sperimentale decentrata, martedì 29 novembre 2022 dalle 17,30, presso la sede del Circolo Ufficiali della Marina Militare di Napoli.

L’idea del convegno nasce dagli spunti del volume Europa 4.0 Il futuro è già qui, a cura di Roberto Giuliani e Paolo Carotenuto, Livingston 2019 – Collana Europalab dell’associazione Prospettiva Europea.

La discussione si è focalizzata  su alcuni aspetti strategici dell’economia digitale: lavoro che cambia, nuove competenze e nuove modalità di fare impresa, digitalizzazione dei servizi bancari e degli strumenti finanziari, evoluzione dello scenario globale e centralità della dimensione europea.

Dopo l’indirizzo di saluto della Presidente di UTESPED Cristina Franzino Cagnazzi, ha aperto i lavori Roberto Giuliani, Presidente Associazione Prospettiva Europea e socio Utesped, con una riflessione sulla visione dell’Europa, come “città diffusa”, volta a riscoprire lo spirito originale della Comunità Europea per un ritrovata identità e un nuovo rapporto con il territorio.

Il tema della centralità del territorio è stato richiamato anche nell’intervento di Fabrizio Piromalli, Funzionario Banca Fideuram che analizzando le trasformazioni della digitalizzazione dei servizi bancari ha sottolineato l’importanza della presenza degli operatori soprattutto per la diffusione di una corretta educazione finanziaria.

Numerosi gli spunti del ricco dibattito (dalle opportunità del PNRR al ruolo della Scuola e delle istituzioni locali per la formazione delle nuove generazioni) concluso da Franco Chiarenza, docente di Storia della Comunicazione, che, ricordando la centralità del Mezzogiorno nel progetto Europa 4.0, ha ribadito l’importanza di non perdere l’opportunità dei fondi europei per il “salto del gradino” nella nuova dimensione, attraverso quegli investimenti infrastrutturali strategici per troppo tempo rinviati.

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