WINTER SCHOOL “POTERE E SERVIZIO NELLO SPAZIO EUROPEO” – Sintesi Workshop – Panel Economia e Società
Sintesi del workshop a cura di Elena M.I. Bitonti
con i contributi di Giuseppe Abbonizio, Sabrina Boni, Ilaria Bovenzi, Annalisa Burrai, Gabriele Ciampini Isabella Ferrara, Maria Assunta Icolari, Carlotta Maggioni, Loredana Orlando, Diego Rovelli, Floriana Santagata, Vincenzo Tafuri.
L’evoluzione della prospettiva dell’Economia Sociale di mercato nel processo di integrazione europea dai trattati costitutivi alla nuova strategia Europa 2020: questo il tema su cui si è incentrato il workshop del panel Economia e società.
La discussione si è articolata intorno ai due filoni oggetto di studio degli abstract proposti dai partecipanti, partendo dalle radici del processo di costruzione europea e sull’influenza del modello dell’economia sociale di mercato, per giungere al rilancio dell’economia europea, alla luce della nuova strategia Europa 2020 per una crescita intelligente inclusiva e sostenibile, analizzando le prospettive future in termini di crescita della competitività, lotta alla disoccupazione, efficienza nella gestione delle risorse energetiche e ambientali, gestione dei flussi migratori, rafforzamento della coesione sociale e territoriale.
Il dibattito si è orientato verso le richieste di “More trasparency, more accountability, more representation” volte ad un maggiore coinvolgimento dei diversi stakeholders, al fine di assicurare una maggiore comprensione delle riforme imposte a livello comunitario e degli effetti che queste produrranno a livello nazionale. Accanto a tali richieste è emersa, altresì, l’esigenza di una maggiore applicazione del principio di sussidiarietà, inteso sia in senso verticale che orizzontale, concetto cardine del processo di costruzione europea quanto dell’insegnamento della Dottrina Sociale della Chiesa. Un principio fondamentale che deve necessariamente essere recepito concretamente dalla politica economica e monetaria europea, come efficacemente illustrato dal prof. Velo nella relazione di apertura.
Nel concetto di sussidiarietà è implicito quello di partecipazione, intesa come coinvolgimento dei cittadini alla costruzione europea in tutti i suoi ambiti, economico, sociale, fiscale, integrazione culturale, valorizzazione delle differenze culturali, religiose e linguistiche, tutela dei consumatori.
Un coinvolgimento indispensabile per il raggiungimento di una piena e consapevole Cittadinanza europea, intesa come impegno concreto civile sociale e politico partendo dal basso, dalla propria realtà territoriale alla ricerca dell’arricchimento dato dal costante confronto con le altre culture.
Al fine di favorire tale processo e stimolare una coscienza critica europea è necessaria una spinta verso una armonizzazione normativa nei principali ambiti di riferimento.
Condivisa l’idea di puntare sulle riforme strutturali per creare il giusto framework per gli investimenti di lungo termine.
Tra le principali leve da utilizzare, la discussione si è soffermata da un lato sul mercato interno per rafforzare il libero mercato e la concorrenza e dall’altro sul corretto utilizzo dei fondi strutturali, anche alla luce del nuovo periodo di programmazione dei fondi europei per il settennato 2014-2020 che rappresenta un’eccezionale occasione di sviluppo per il nostro Paese e, in particolare per il Mezzogiorno. Un’efficace multilevel governance richiede, pertanto, anche uno sforzo progettuale e di accompagnamento delle trasformazioni da realizzare con l’interazione tra Stato, Regioni e Autonomie Locali.
Nell’ambito degli obiettivi che l’Europa si pone, si è discusso su come accanto alla stabilità finanziaria debba essere garantita l’effettiva possibilità per tutti i cittadini di accedere ai servizi e di un possibile utilizzo della leva fiscale verso una maggiore progressività e a fini di redistribuzione della ricchezza.
Altro concetto chiave quello del valore della Coesione, intesa da un punto di vista di territoriale, cogliendo le opportunità delineate dalla nuova programmazione per la crescita e lo sviluppo locale e da un punto di vista sociale e culturale come maggiore integrazione tra i diversi popoli, premessa essenziale per la realizzazione di una effettiva cittadinanza europea.
Per giungere ad un’Europa della crescita, è necessario, tuttavia, creare un’Europa sociale e Europa dei diritti. L’Europa della crescita, sarà tale solo se riuscirà a creare posti di lavoro, puntando sulle eccellenze e su uno spazio europeo di innovazione a partire da Agenda digitale, green economy e nuove tecnologie. L’Europa sociale, dovrà sopperire alle crescenti disuguaglianze e salvaguardare i diritti fondamentali dei cittadini, coniugando efficacemente democrazia e pari opportunità.
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