Un’Europa diversa ma quale? Nuove progettualità per ripartire
Prospettiva Europea torna a Roma con il Caffè Europeo “Perchè L’Europa?” al Bar MiVida, nei pressi dell’Università Roma Tre – Studi Politici, in collaborazione con Scuola di Liberalismo e Stand up for Europe Roma.
“Un’Europa diversa, ma quale?” questo l’interrogativo alla base della discussione, moderata da Roberto Giuliani, con la partecipazione del Prof. Franco Chiarenza, di Livia Botti di Stand Up for Europe e Saro Freni della Scuola di Liberalismo.
Un dibattito interattivo tra rappresentanti delle associazioni, docenti, ricercatori, studenti, professionisti al fine di osservare l’attuale scenario da diversi angoli di osservazione e lanciare proposte per il rilancio del cammino europeo e per concrete progettualità attraverso un corretto utilizzo delle opportunità comunitarie.
Il recupero della fiducia dei cittadini nel processo di costruzione della casa comune europea passa attraverso la riscoperta dell’Europa nel proprio vissuto, partendo dalla propria specificità territoriale: il tour “Perché l’Europa?” ha consentito all’Associazione Prospettiva Europea e alle altre realtà della rete di conoscere da vicino alcune di queste peculiarità territoriali partendo da Campania e Lazio.
Una conoscenza del territorio premessa per nuove progettualità, dal lato professionale in riferimento alle opportunità della programmazione comunitaria, ma anche in termini di progettualità politica: vogliamo un’Europa diversa, ma quale?
Molteplici gli spunti emersi dai partecipanti alla discussione con differenti visioni ma uniti da un comune slancio verso un nuovo rilancio del cammino europeo, partendo, come sottolineato dal prof. Chiarenza, “dall’Europa che c’è” perché il più grande rischio di uscire dall’Europa attuale è quello di arrivare ad una non Europa, come ci insegna la recente esperienza della trattativa sulla Brexit, nell’ambito della quale la Gran Bretagna sta cercando di uscire dall’Ue senza perdere i benefici derivanti dall’appartenenza ad essa.
Il ruolo delle associazioni che spingono per una sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’identità europea, consiste soprattutto nel parlare ai meno convinti, ai non europeisti, di quanto sia indispensabile guardare ad una dimensione europea: un’Europa diversa magari, ma saldamente orientata su quel sentiero tracciato sessant’anni fa.
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