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Sulla Tangenziale di Napoli impianto di illuminazione che abbaglia e non aiuta la visibilità.

Circa un anno fa leggevamo che sulla prima parte del viadotto di Capodichino, in via sperimentale, era stato attivato un complesso sistema di ‘illuminazione radente’ che rientrava nel più ampio progetto di ammodernamento della Tangenziale di Napoli che avrebbe visto installati circa 1800 corpi illuminanti per tutta la lunghezza del viadotto.

Relativamente a questo nuovo sistema di illuminazione veniva affermato, dall’ufficio stampa della Tangenziale di Napoli, che parlava tra l’altro di collaborazione con Movyon (niente altro che un settore di Autostrade per L’Italia) e Amplia ex Pavimental, (sempre società del Gruppo di Autostrade per l’Italia che ha seguito di eventi nefasti riguardanti la sicurezza stradale, ha cambiato nome), che la nuova illuminazione avrebbe assicurato una migliore visibilità rispetto a quella tradizionale.

Non sono riuscita a capire se vi è stata un’omologazione circa il posizionamento delle luci, mi riferisco alla loro altezza dalla pavimentazione stradale. La prima cosa che illuminano è certamente l’interno delle auto creando un abbaglio agli occhi dei conducenti che non si direbbe allineato alle misure di sicurezza su strada per quanto riguarda l’illuminazione. Trattandosi, inoltre, di strutture di nuova generazione, come pubblicizzate, forse sarebbe stato meglio prevedere un’alimentazione delle stesse con energia rinnovabile.

foto-tangenziale

L’esperimento è stato fatto, l’implementazione delle luci su tutta la tratta è stata effettuata ma un feed back sull’efficacia dello stesso sistema illuminante non è stato ritenuto importante.

Ius rationis abest, ubi saeva potentia regnat.

Lisa Muto

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