Strumenti di Progettazione per lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali
L’incontro conclusivo del V Ciclo di Seminari “I Mercoledì di Europalab a cura dell’Associazione Prospettiva Europea si è svolto all’Università Federico II presso il Dipartimento di Ingegneria gestionale il 18/05/2016, nell’ambito del corso di Gestione dello Sviluppo imprenditoriale a cura del prof. Mario Raffa e del prof. Francesco Castagna, con una discussione sulle opportunità europee per lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali.
La sinergia tra Prospettiva Europea e il Dipartimento di Ingegneria gestionale nasce nell’ambito del progetto coordinato e promosso dal prof. Raffa, Start Cup Campania, la competizione di business plan nata nell’ambito del Premio Nazionale per l’Innovazione, aperta a gruppi di minimo tre persone, almeno una delle quali legata ad un’università, che abbiano un’idea imprenditoriale con un forte impatto in termini di innovazione.
Al fine di ottimizzare gli sforzi volti a sprigionare le energie provenienti dal territorio e favorire lo sviluppo di nuovi progetti e nuove professionalità è auspicabile la realizzazione di sinergie idonee ad affiancare le competenze di individuazione e implementazione di nuovi modelli di business a quelle legate all’Europrogettazione. Un momento formativo derivante da tali sinergie può rendere più agevole per neolaureati, giovani professionisti e imprenditori l’acquisizione di una visione complessiva e sistemica del complesso passaggio dalla fase di formulazione intuitiva di un’idea a quella di concreto avvio e sviluppo di un nuovo progetto.
Il seminario, a cura di Roberto Giuliani e Paolo Carotenuto, con la partecipazione di Mario Raffa e Roberto Cerchione, si è incentrato inizialmente su una overview delle opportunità della nuova programmazione 2014-2020 con particolare attenzione ai programmi dedicati alle piccole medie e imprese, all’innovazione e alla creazione di nuove realtà imprenditoriali, per poi terminare con alcune pillole concettuali e una discussione di gruppo sulle complessità legate alla stesura di una proposta in risposta ad un bando europeo.
La nuova programmazione delinea molteplici opportunità sia nella gestione diretta che in quella indiretta per la formulazione di nuove idee innovative e la creazione o il consolidamento di nuove attività e nuove figure professionali coinvolte nell’implementazione di nuovi progetti di sviluppo.
Tale attenzione è evidente nella formulazione della nuova Strategia Europa 2020 per la crescita fin dall’enunciazione delle aree di intervento e dall’individuazione delle priorità da cui scaturiscono le 7 iniziative faro e di conseguenza i principali programmi.
Il perseguimento degli obiettivi in materia di ricerca, innovazione, nuova occupazione, nuove competenze e professionalità, passa inevitabilmente attraverso il sostegno e la rimozione degli ostacoli per la nascita di nuove attività e lo sviluppo di un nuovo spirito imprenditoriale, attraverso nuove metodologie di approccio alla progettazione e alla gestione delle relazioni con i potenziali stakeholders.
Nuovi approcci che ruotano intorno a concetti chiave quali sostenibilità, fattibilità, networking, team working.
Il principio di Sostenibilità va inteso oggi non solo nell’accezione più comune legata ad un corretto sfruttamento delle risorse ambientali, bensì in una visione più ampia che delinea le condizioni per uno sviluppo che duri nel tempo, che in termini di pianificazione delle attività si traduce in una progettualità strutturata con un orizzonte di medio lungo periodo. Nell’ambito della programmazione europea soddisfa i requisiti di sostenibilità un progetto capace di durare e produrre risultati per i beneficiari ben oltre il termine dell’erogazione del finanziamento. Strettamente connesso a questo punto è il concetto di profitto: seppur i bandi europei stanzino risorse destinate interamente (secondo gli schemi propri del no profit) alla realizzazione delle attività indicate nella proposta approvata, è tuttavia necessario ai fini della sostenibilità dell’iniziativa, la creazione di un’organizzazione economica capace di autofinanziarsi e remunerare i fattori produttivi e i soggetti coinvolti, e pertanto idonea a continuare a produrre benefici nel tempo.
Si intuisce quindi facilmente come Il requisito di Sostenibilità sia interconnesso a quello di Fattibilità sia in termini economici che operativi: un progetto oltre ad essere sostenibile deve essere anche effettivamente realizzabile sia da un punto di vista finanziario che sul piano dell’effettiva attuazione delle azioni previste.
Ciò comporta l’individuazione e il coinvolgimento di soggetti con i requisiti adeguati in un’efficace costruzione e gestione del partenariato sia a livello locale che a livello europeo, e il possesso di quelle competenze cosiddette di Networking o semplicemente capacità di Fare Rete. Un partenariato che deve essere coerente all’ambito in cui ci si sta muovendo e quindi al bando di riferimento, in termini di stati membri coinvolti, caratteristiche degli enti coinvolti, background coerente al settore e know how adeguato a realizzare le attività previste.
Nella discussione con i giovani partecipanti è stato evidenziato come sia auspicabile l’avvio di tale costruzione del partenariato fin dalle primissime fasi del processo in quella logica di progettazione partecipata che prevede il coinvolgimento diretto dei principali stakeholders già in fase di analisi di contesto, di prima formulazione degli obiettivi, così come fin da subito va individuato il team di lavoro; un team che deve essere composto da diverse professionalità con le competenze adeguate a porre in essere le attività in tutte le loro fasi dalla prima stesura alla rendicontazione finale.
Un approccio alla stesura di un progetto simile a quello che caratterizza l’avvio di un’attività d’impresa, può essere un primo passo verso quel salto di paradigma indispensabile per guardare alle opportunità dei programmi europei, non più come alla mera possibilità di intercettare un finanziamento, bensì come l’occasione per porre le basi per una nuova iniziativa capace di produrre benessere per i soggetti coinvolti e per i territori su cui va ad impattare. Al tempo stesso approcciare all’avvio di una nuova impresa con una metodologia strutturata come quella del Project Cycle Management che caratterizza la progettazione comunitaria, può garantire un più agevole passaggio dall’intuitiva fase d’ideazione a quella più concreta dell’implementazione delle azioni necessarie a porre in essere le condizioni per nuove occasioni di sviluppo imprenditoriale.
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