Strategie Euromediterranee: Cooperazione, Decentramento, Sussidiarietà
Sintesi del terzo seminario del III Ciclo promosso dall’Associazione Prospettiva Europea, Napoli, Università L’Orientale, Palazzo del Mediterraneo, 20/12/2013. L’incontro prende spunto dall’omonimo paper realizzato da Roberto Giuliani e Paolo Carotenuto e presentato al Sorrento Meeting 2013. Sono intervenuti oltre agli autori, il prof. Sergio Ventriglia, docente di Geografia Politica presso l’Università “L’Orientale”
In uno scenario mediterraneo segnato da profonde trasformazioni del tessuto sociale, del quadro geopolitico e delle relazioni economiche, assumono una crescente rilevanza le iniziative per lo sviluppo promosse dalle autorità locali e dalle realtà associazionistiche diretta espressione del territorio e della società civile.
Il seminario “Strategie Euromediterranee: Cooperazione, Decentramento, Sussidiarietà” ispirato da un nostro studio realizzato in occasione della Call for papers promossa da Osservatorio Banche Imprese nell’ambito del Sorrento Meeting 2013, mira a stimolare una riflessione sulle prospettive di sviluppo, a livello produttivo ed occupazionale, dell’area euromediterranea, alla luce delle opportunità delineate dalla programmazione europea e dalle risorse stanziate dalla Politica Europea di Vicinato.
L’analisi dei nuovi strumenti di cooperazione decentrata evidenzia la potenziale spinta propulsiva delle autorità regionali nella creazione di condizioni di attrattività degli investimenti nei “Mezzogiorni” attraverso la valorizzazione delle peculiarità locali, l’effettiva rappresentatività delle istanze provenienti dal territorio, e la concreta attuazione di un concetto cardine del processo di costruzione europea: il principio di Sussidiarietà, inteso sia nell’accezione orizzontale che in quella verticale.
Dopo aver analizzato i limiti e le difficoltà del cammino della cooperazione euro mediterranea, dalla dichiarazione di Barcellona nel 1995 ai nuovi strumenti della PEV nella programmazione 2014-2020, ci siamo soffermati nel nostro studio sui divari all’interno dei principali paesi europei tra i livelli di sviluppo delle aree più forti rispetto a quelle più deboli. Ne emerge un divario più marcato in Germania e Italia rispetto a Spagna e Francia. In particolare in Italia è evidente come le regioni del centronord presentino livelli di sviluppo elevato rispetto alla media europea mentre quelle meridionali sono ai livelli degli stati più poveri. In riferimento al bacino mediterraneo le principali minacce per il nostro paese sono l’incapacità di tradurre in peso politico a propria forza commerciale e il rischio che la crisi del Mezzogiorno possa trascinare il resto del paese; la principale opportunità è la crescita di importanza del bacino mediterraneo nella strategia UE e ruolo del Mezzogiorno come ponte per la riva sud.
Nell’analisi delle best practices del Sistema Italia per la cooperazione allo sviluppo e ruolo delle regioni, ci siamo soffermati sullo studio del caso S.P.I.I.E., un progetto di cooperazione tra paesi della riva sud del Mediterraneo, con capofila la Regione Puglia, volto all’attivazione di servizi produttivi integrati tra Italia ed Egitto, per il rafforzamento economico ed istituzionale del settore ortofrutticolo.
Nonostante i risultati positivi evidenziati, nel nostro studio sottolineiamo come questo progetto rappresenti un esempio non brillante dal punto di vista della sostenibilità, essendosi interrotto subito dopo il periodo di erogazione del finanziamento, con la chiusura della piattaforma web principale strumento di dissemination, senza lasciare alcuna traccia degli effetti prodotti.
Nel suo intervento il prof Ventriglia evidenzia quanto sia cruciale portare avanti una riflessione sullo spazio europeo che continui ad animare in forme inedite anche altri spazi, incentrandola su alcuni punti fondamentali:
– saper cogliere la sfida della mobilità
– stabilire una regola geopolitica per definire gli spazi regionali
– analizzare le differenze tra le due rive del Mediterraneo e il divario interno tra i paesi europei della riva nord, soprattutto in termini di reddito pro capite
– rapportare tale divario di reddito alle evoluzioni demografiche che porteranno ad una più equa distribuzione della popolazione mediterranea tra le due rive.
– studiare la relazione tra il processo di Barcellona e le Primavere arabe
Sulla questione del rilancio delle relazioni euro mediterranee è incentrato l’intervento del Prof. Coppola, che parte dalla necessità di recuperare il concetto di reti non solo nell’ambito imprenditoriale, ma soprattutto in quello sociale, favorendo una cooperazione finalizzata ad un intervento diretto nei territori della riva sud, pensata a livello comunitario. Nelle conclusioni Coppola illustra il progetto delll’Osservatorio Banche Imprese, volto a leggere l’area euro mediterranea in chiave diversa, focalizzandosi sulla qualità della vita delle popolazione, sugli indicatori di benessere. Il progetto mira a creare una rete tra più paesi non solo del Mediterraneo ma anche dell’area del nordeuropea, per rafforzare una visone comune della socialità che porti oltre la mera regola degli equilibri tra domanda e offerta verso è una nuova identità sociale e culturale del mediterraneo.
Il paper
I Video del Seminario
Introduzione di Roberto Giuliani e Paolo Carotenuto https://www.youtube.com/watch?v=vhGXglG7vlg
Intervento di Sergio Ventriglia
Dibattito
Intervento di Francesco Saverio Coppola
Le foto del Seminario
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.824838634270614.1073741840.822275284526949&type=3
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