Rigenerazione della città e del Territorio: Quali opportunità?
Sulle opportunità europee per l’implementazione di progetti di rigenerazione urbana e territoriale si è focalizzato il sesto incontro del V ciclo di Seminari Europalab a cura dell’Associazione Prospettiva Europea svolto a Napoli presso lo Spazio Guida il 2/12/2015.
Al dibattito introdotto da Roberto Giuliani, presidente di Prospettiva Europea e moderato da Candida Cuturi, responsabile del Laboratorio Ambiente e Territorio, sono intervenuti il prof. Andrea Pierucci, docente di Organizzazione Politica Europea presso “L’Orientale”, il prof. Luigi Fusco Girard, Direttore del Centro interdipartimentale Calza Bini dell’Università Federico II, l’avv. Stefano Sorvino, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Campania Centrale, l’arch. Oriol Capdevila dello studio MBM Arquitectes di Barcellona.
Nel primo intervento l’avv. Sorvino ha illustrato i compiti dell’Autorità di Bacino in termini di difesa del suolo, tutela dell’assetto del territorio, prevenzione del rischio. Tali problematiche sono ravvivate dalla contemporaneità caratterizzata da fattori di rischio idrogeologico (quali la recente alluvione a Benevento) che unitamente ai cambiamenti climatici (le nuove precipitazioni cosiddette “bombe d’acqua”) e alla congenita fragilità geomorfologica del territorio campano possono favorire fenomeni di collassamento. Sul dissesto idrogeologico c’è oggi un particolare interesse giornalistico non sempre però accompagnato dal necessario approfondimento degli aspetti scientifici del problema: all’interno dell’autorità di bacino è stato a tal fine predisposto un team composto da diverse professionalità dedito alla difesa del suolo, una disciplina a cavallo tra tutela dell’ambiente e processi di pianificazione territoriale, le cui attività si esplicano attraverso i piani di bacino. Un adeguato sistema di protezione civile necessita di una corretta informazione dei cittadini in merito ai comportamenti da porre in essere in circostanze di emergenza, e una cultura e conoscenza della prevenzione del suolo: occorre una sorta di partenariato continuo tra operatori del settore, enti locali, la comunità scientifica, la comunità tecnica dei professionisti e le comunità del territorio. Quando si parla di rigenerazione della città e del territorio non si deve dimenticare che la sicurezza ambientale è una precondizione imprescindibile per qualunque forma di sviluppo del territorio stesso.
Dai nuovi modelli di sviluppo del territorio in coerenza con i nuovi principi di sostenibilità, parte la riflessione del prof. Fusco Girard, che nell’introdurre l’intervento dell’arch. Oriol Capdevilla, fornisce un’analisi dello scenario soffermandosi sulle possibilità di miglioramento delle condizioni di vita nelle città attraverso quel processo denominato rigenerazione urbana, che può esser distinto in due ambiti fondamentali: quello tecnologico e quello culturale.
L’elemento chiave di un processo di rigenerazione è la riorganizzazione della città con un impiego efficiente delle risorse della natura in modo che nulla vada sprecato, in una visione di Nuovo Umanesimo volta ad assicurare ottimali condizioni di vita per le popolazioni. Una visione che in termini di modelli di sviluppo si traduce nel passaggio da un sistema post industriale ad un’economia della conoscenza, l’unico modello possibile oggi per l’Unione Europea, priva di materie prime e ricca di un inestimabile patrimonio di conoscenza.
Sulla concreta progettualità di rigenerazione, si incentra l’intervento dell’arch. Capdevila che partendo dall’esempio di Barcellona, esaminato nella sua specificità territoriale e in riferimento alle evoluzioni politiche spagnole, ha evidenziato il complesso lavoro di un progetto di rigenerazione fatto di aspetti tecnici, economici, politici e culturali, nella consapevolezza della portata globale di un simile processo, di interesse comune a tutti i settori e a tutte le componenti delle comunità che abitano il territorio oggetto di studio.
Sul coinvolgimento delle comunità e in particolare sui concetti di partecipazione e cittadinanza si è incentrato l’intervento del prof. Pierucci, che ha ricostruito l’evoluzione del concetto di cittadinanza europea, scaturito dal considerare l’individuo non nella sua specificità (cittadino, immigrato, etc) bensì nel suo essere persona e di conseguenza titolare di diritti, fino a giungere al riconoscimento di tali diritti che in chiave europea si esplicano soprattutto in termini di libera circolazione tra i paesi europei e attraverso un nuovo concetto di cittadinanza che travalica i confini nazionali e si estende a tutti i territori europei che hanno aderito all’accordo di Schengen. Oggi c’è chi sta mettendo in discussione tali diritti di cittadinanza e i libera circolazione: ciò è strettamente legato a nuove organizzazioni delle città (ad esempio in Francia) che hanno portato alla formazione di ghetti dove sono state inserite alcune determinate comunità. Un fenomeno paradossale se si pensa che inizialmente tali concentrazioni erano state pensate a tutela di tali comunità e non certo per questioni di sicurezza, un tema che nell’idea iniziale di integrazione europea veniva affrontato mediante un approccio differente: sulla base dell’uguaglianza tra i cittadini europei il sistema europeo doveva garantire la sicurezza della libera circolazione, attraverso il coordinamento delle forze di polizia e dei sistemi degli stati membri.
L’osservazione dei differenti punti di vista dei partecipanti alla discussione hanno confermato il carattere di generalità e interdisciplinarietà che caratterizzano i processi di rigenerazione del territorio che rientrano in processi di lungo periodo di portata generale che non possono essere pensati separatamente da un processo di miglioramento dei processi partecipativi in linea con la nuova strategia europea volta ad un più forte e consapevole coinvolgimento dei cittadini nel processo di costruzione europea.
I Video del Seminario
Introduzione Diego Guida e Roberto Giuliani
Intervento di Candida Cuturi
Intervento di Stefano Sorvino
Intervento di Luigi Fusco Girard
Interventi di Oriol Capdevilla e Andrea Pierucci
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