Prospettive finanziarie 2014-2020: un bilancio estremamente conservatore
L’intervento del prof. Andrea Pierucci alla presentazione del percorso di europrogettazione “Europa 2020: istruzioni per l’uso”, in occasione del terzo seminario del II Ciclo Verso Europa 2020. Napoli, Circolo della Marina, 27/02/2013.
Il Bilancio UE 2014-2020, attualmente in corso di approvazione, appare a mio avviso estremamente conservatore in quanto finanzia soprattutto le spese tradizionali e meno i settori di innovazione e infrastrutture. Il bilancio (sarebbe più corretto definirlo prospettive finanziarie 2014-2020) non è ancora definitivo, in attesa dell’approvazione del Parlamento, il quale, in questa fattispecie, non ha un vero e proprio potere di Codecisione, non trattandosi di attività legislativa in senso stretto, bensì semplicemente un potere di approvazione della proposta votata dal Consiglio.
Elemento innovativo della discussione in corso è l’inserimento di strutture con un riferimento un po’ più chiaro ad una tassazione aggiuntiva rispetto ai nazionali.
La nuova programmazione definita dalla strategia Europa 2020, è caratterizzata dalla rilevanza del concetto di COERENZA, poco presente nel sistema precedente nonostante fosse stato introdotto già nella strategia di Lisbona.
L’elemento di Coerenza, intesa in relazione agli obiettivi dell’Unione e al coordinamento delle sinergie tra gestione diretta e gestione indiretta (fondi strutturali), diviene determinante sia per chi intende realizzare progetti per gli anni successivi (che devono essere coerenti con quelli precedenti), sia come elemento di valutazione dei progetti presentati (che devono essere coerenti con gli altri progetti e con la strategia Europa 2020).
Nell’ambito del vertice del 7 e 8 febbraio, sì è introdotto una lettura ancora più forte del concetto di coerenza: la condizionalità, che comporta per i beneficiari dei fondi l’obbligo di dimostrare la linearità del proprio progetto con la strategia Europa 2020 e si concentra sui risultati già prima del lancio.
I risultati costituiscono l’altro elemento determinante di novità. Finora la componente essenziale nella valutazione di un progetto è stata la corretta compilazione del rendiconto. Oggi viene introdotto questo secondo elemento legato ai risultati intesi sotto due profili: da un lato quello Premiale (riconoscimento dei risultati sia in termini di finanziamento che di pubblicità) e dall’altro quello del Monitoraggio, strumento fondamentale per eseguire efficacemente i programmi ed eventualmente bloccarli nel caso si rivelino inadeguati a conseguire i risultati attesi.
Tali regole mirano alla gestione razionalizzata dei fondi europei, intesi non più come finanziamenti a pioggia destinati indiscriminatamente alle aree cosiddette depresse, bensì come investimenti finalizzati a realizzare gli obiettivi di sviluppo dell’Unione Europea.
L’elemento di coerenza è presente anche in riferimento ai Contratti di partenariato con gli stati membri su come utilizzare i fondi, che oggi coinvolgono anche le autorità regionali.
E’ un po’ una conseguenza del trattato di Lisbona che ha riconosciuto le autorità locali come soggetti. Non esistono costituzioni che non riconoscano le autonomie quindi anche l’Unione doveva riconoscere l’esistenza delle realtà locali. Ciò avrà grande importanza perché gli obiettivi saranno formulati insieme alle regioni e saranno vincolanti anche per queste ultime.
Altri due elementi di carattere generale in riferimento ai regolamenti riguardano due tabù che stanno influenzando il sistema dei fondi europei:
1) I fondi strutturali non devono esser usati per risolvere emergenze sociali bensì per innovare il sistema.
Esempio: progetto per risolvere la crisi dell’industria tessile e problema del sommerso nel distretto di Prato, mediante processi economici e formativi. Questo progetto si propone di finanziare non l’emergenza e la sopravvivenza dell’impresa, bensì il formatore che spiega come uscire dal sommerso, non si finanzia quindi l’assistenza bensì la soluzione del problema.
La Commissione sta diffondendo in termini di cultura di regolamento il concetto del supporto a progetti che abbiamo delle conseguenze, un impatto, un’imitabilità, una possibilità che l’innovazione possa essere riprodotta in modo che i risultati non muoiano lì. Un concetto che pur non essendo presente nei regolamenti sarà sicuramente elemento di valutazione che inquadra il lavoro del progettista, il quale dovrà rispettare tale parametro, altrimenti il suo progetto non sarà mai approvato.
2) L’introduzione dei risultati (prima per l’approvazione di un progetto poteva bastare un rendiconto fatto bene) sotto 2 profili, uno premiale (riconoscimento dei risultati sia in termini di finanziamento che di pubblicità) e uno sul piano del monitoraggio che aiuta ad eseguire le attività e al tempo stesso può bloccarle se gli obiettivi non vengono raggiunti.
Altro elemento di riflessione sui fondi: non sono finanziamenti a fondo perduto ma sono investimenti che devono produrre dei ritorni economici o sociali e che possono essere causa scatenante di altri interventi (ad es. della banca degli investimenti). Valutazione economica non solo in termini monetari ma anche sociali in modo da consentire lo sviluppo un sistema e la creazione di occupazione.
Il Bilancio (annuale) sarà approvato ma legati al bilancio ci sono le prospettive finanziarie di bilancio: le prospettive non autorizzano la spesa, chi autorizza la spesa è il bilancio. Il bilancio 2013 è già in vigore quello 2014 sarà approvato con le procedure rituali; ci sono inoltre 75 regolamenti legati al bilancio da approvare entro dicembre e un regolamento ombrello per tutti i fondi strutturali
Perché ombrello? Una volta c’era il regolamento generale che dava pochi elementi e poi rimandava alla regolamentazione dei fondi. Oggi c’è un “malloppo” per il regolamento generale e delle “cartuscelle” per i regolamenti dei fondi.
Perché? Per rafforzare la Coerenza: un peso maggiore del regolamento generale non è solo un fatto tecnico è una scelta politica della Commissione, che sta spingendo affinchè l’elemento fondamentale di valutazione di un progetto sia la sua capacità di connettersi con altri progetti. Mettendo insieme più le possibilità di successo saranno maggiori.
Al fine di garantire un unico sistema si ipotizza un coordinamento unico per la gestione di tutti i fondi destinati ad un territorio per giungere in futuro ad un solo sistema di coordinamento dei fondi europei.
Concludo con una questione cruciale: questi programmi esistono per rispondere a determinati obiettivi, il progetto per cui si richiede il finanziamento deve rispondere ad uno di questi obiettivi.
Di qui l’importanza delle sette iniziative faro che delineano una serie di obiettivi e priorità in determinati ambiti d’intervento, per realizzare attività concrete. Chi scrive e realizza i progetti è il terminale del sistema che dà concreta attuazione a quanto detto.
Il Video
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