Nuove competenze per far ripartire il Sistema Italia nell’Europa 4.0
La ripartenza è un concetto da tempo al centro delle nostre riflessioni, nel volume Europa 4.0 e nei seminari di presentazione, nei dibattiti sulle trasformazioni epocali della rivoluzione digitale.
L’esigenza di ripartire nasce dalla consapevolezza della necessità di nuove soluzioni, di una vision per affrontare uno scenario in rapida evoluzione, comprendere le dinamiche della società globale in tutti i suoi aspetti a partire da quello cruciale, la circolazione delle persone.
E proprio oggi che tutti, forse, hanno finalmente compreso questo fattore chiave dello sviluppo economico, nonchè massima espressione della libertà personale, c’è chi parla di fine della globalizzazione.
Finirà davvero? Probabilmente no. Il processo non si arresterà, pur subendo forti variazioni e un’accelerazione verso uno stadio diverso, la glocalizzazione, in cui le dinamiche globali vengono declinate a livello locale.
Sarebbe un errore pensare che le complessità che stiamo vivendo siano figlie esclusivamente dell’attuale emergenza, che non ha fatto altro che evidenziare maggiormente quella necessità di nuove formule.
L’emergenza è globale ma richiede soluzioni dai territori, da estendere attraverso processi di condivisione e collaborazione tra sistemi regionali e nazionali differenti.
Tali connessioni presentano molteplici rischi e criticità, come è evidente dalle attuali difficoltà del Sistema Italia e quelle dell’ancor più complesso Sistema Europa, che oggi più che mai ha bisogno di recuperare lo spirito originario del processo di integrazione e tradurlo in strategie ed azioni concrete.
Le soluzioni devono nascere dal basso, nei Territori, nel rispetto del principio di sussidiarietà, partendo da una rigenerazione del tessuto sociale, da un ritrovato spirito di comunità, dal rafforzamento delle connessioni tra le filiere chiave dei sistemi locali.
Il Filo conduttore di questi processi, distinti ma interconnessi, è lo sviluppo di nuove competenze, verso una nuova cultura dell’innovazione, del fare impresa e del lavoro, affinchè questo torni ad essere strumento di realizzazione delle capacità e creatività umane.
Competenze che consentano di sfruttare al meglio le nuove tecnologie affinchè il loro utilizzo non sia dettato esclusivamente da esigenze di sicurezza o di contenimento dei costi, bensì dall’aspirazione a favorire la libertà delle persone di esprimere al meglio le proprie potenzialità e contribuire alla crescita della propria comunità.
Digital skills, industry 4.0, ma non solo: le competenze chiave sono soprattutto quelle trasversali, di cui oggi più che mai c’è un gran bisogno, capacità di leggere la realtà e talvolta anticiparla, porre in essere strategie e nuove progettualità, lavorare in team, gestire le relazioni (soprattuto in un momento complesso come quello attuale) risolvere problemi, comunicare in modo efficace.
Competenze fondamentali per far ripartire il nostro Sistema Italia nell’Europa 4.0 e in un contesto globale che nonostante i rallentamenti, continua ad evolversi in estrema rapidità e tale velocità ne rende complessa la lettura. E oggi sentiamo con maggiore forza quella necessità della giusta lente per interpretare correttamente la nuova era digitale, comprenderla e viverla nel migliore dei modi.
Roberto Giuliani, Presidente Associazione Prospettiva Europea
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