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L’Economia Sociale di Mercato e il processo d’integrazione europea

Dibattito Seminario Felice Forte Roma 5 11 2015L’intervento del Prof. Francesco Forte al secondo seminario del IV Ciclo promosso dall’Associazione Prospettiva Europea, Roma, Rubbettino Editore, 5/11/2014. L’incontro prende spunto dal libro “L’Economia Sociale di Mercato e i suoi nemici” di Francesco Forte, Flavio Felice, Clemente Forte edito da Rubbettino.

La Federazione europea è un ideale politico della resistenza ispirato dagli studi di Altiero Spinelli che hanno prodotto il manifesto di Ventotene, e dalle riflessioni liberali di Luigi Einaudi, fondate sull’idea che un’economia libera e democratica potesse svilupparsi solo in un’Europa unita.
Parto da questa premessa per spiegare il senso di questo libro, ovvero che fu il modello dell’Economia sociale di mercato della scuola di Friburgo che ispirò la struttura giuridico-economica del Trattato costitutivo dell’Unione Europea.
Il trattato di Maastricht non è altro che l’evoluzione di studi e saggi di quella scuola, non solo economica ma interdisciplinare; il nome della rivista Ordo, deriva da ordinamento, nella concezione medievale di ordinamento stabile, entro cui si svolgono le regole del gioco, con un’ enfasi economico giuridica in cui il diritto privato prevale sul diritto pubblico, l’elemento sociale deriva dall’economia di concorrenza, gli operatori economici controllano la proprietà e il proprio destino e il lavoro non è una merce.
Perché il titolo l’Economia sociale di mercato e i suoi nemici? Perché il modello è stato stravolto perdendo il concetto dell’azienda come comunità, la centralità del principio di sussidiarietà e i principi della Rerum Novarum (elemento che ha fatto credere che gli autori fossero cattolici, quando in realtà erano luterani).
Questo libro dovrebbe spiegare non tanto a noi ma ai tedeschi cosa è l’Economia sociale di Mercato, basata sulla stabilità delle regole e di conseguenza sulla stabilità della moneta non tanto quella di cui si parla oggi, ma quella basata sulla sussidiarietà, sull’economia della casa applicata all’economia di governo (il buon governo di Einaudi). In questa concezione c’è il pareggio tendenziale di bilancio, unica formula idonea a garantire la stabilità dei tributi e della spesa e il contenimento del debito (i cardini di Maastricht). Il limite è che lo sviluppo istituzionale di tali principi è insufficiente sia dal punto di vista della sicurezza sociale sia dal punto di vista delle istituzioni monetarie e bancarie, questo per una ragione storico culturale, per l’avversione per il sistema bancario nella concezione della scuola di Friburgo.
L’unione monetaria in realtà è una forzatura in quanto il trattato di Maastricht in ambito monetario è stato realizzato senza le premesse: il mercato comune di fatto non c’era, c’erano 2 scuole, la prima sosteneva che fatto l’unione monetaria si sarebbe fatto il mercato, la seconda che bisognava prima definire regole comuni come il mercato del lavoro, regole d’impresa, etc.
L’esperienza recente a livello europeo ci dice che l’economia sociale di mercato di fatto è ignorata, poiché è ignorato che il principio di stabilità monetaria esige di combattere inflazione e deflazione ed esige di evitare che l’euro crolli; quindi per tale teoria abbiamo il diritto ad acquistare qualsiasi cosa per evitare che l’euro cada.
La scarsa conoscenza è dovuto alla mancanza di scritti che illustrino bene la tematica della moneta all’interno di questo modello che come abbiamo visto è stato determinante nel processo di integrazione europea ed andrebbe studiato meglio per poter essere applicato in modo adeguato nelle scelte di politica economica e monetaria in questa delicata fase del cammino dell’UE.

I Video del Seminario

Introduzione di Roberto Giuliani e Paolo Wulzer

Intervento di Francesco Forte

Intervento di Flavio Felice

Dibattito

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