I Mezzogiorni in una prospettiva euromediterranea
Le nuove sfide dell’area mediterranea dalla prospettiva dei “Mezzogiorni” al centro dell’incontro conclusivo del Laboratorio Euromediterraneo promosso da Prospettiva Europea e Adp e curato da Roberto Giuliani.
Al dibattito, tenuto lunedì 27 giugno 2022 a Roma presso la sede di Adp con collegamento google meet, sono intervenuti Franco Chiarenza, Raniero Chelli, Francesco Saverio Coppola e Mario Angiolillo.
La scelta euromediterranea è oggi obbligatoria, questa la premessa del primo intervento del prof Coppola, per il quale è fondamentale sfruttare l’opportunità di questa nuova centralità del Mediterraneo per rilanciare il Mezzogiorno rendendolo un’area attrattiva. Per vincere questa sfida è necessario non perdere l’occasione del Pnrr, realizzando quel coordinamento, tuttora mancante, con le risorse dei fondi strutturali.
Il tema della centralità del Mediterraneo è ripreso anche nel secondo intervento di Mario Angiolillo che ha sottolineato l’importanza, al fine di proporre il Mezzogiorno come Hub dell’area euromediterranea, di ricondurre gli investimenti.
L’area euromediterranea da sempre al centro degli approfondimenti di Prospettiva Europea, come ricordato da Roberto Giuliani, così come è punto focale negli studi dell’associazione e in particolare nel volume Europa 4.0 il rilancio del Mezzogiorno attraverso quel salto del gradino che trasformi il ritardo in vantaggio e proietti i territori meridionali direttamente nella nuova dimensione della quarta rivoluzione industriale.
Tema quest’ultimo da sempre caro anche a Franco Chiarenza che ha sottolineato come il problema non sia tanto la mancanza di risorse quanto l’irrazionalità nell’impiego dei fondi, che dipende dal sistema politico e dalle sue connessioni interne tra governo centrale e enti locali che “non parlano tra loro” come affermato da Coppola nel primo intervento.
La mancanza di razionalità è richiamata da Raniero Chelli che individua 4 fondamentali criticità: la carenza di misure a supporto dell’internazionalizzazione del Sistema Italia, l’enorme volume di risorse sproporzionato rispetto alle capacità di utilizzo, inadeguate modalità di concepire gli interventi, mancanza di una politica euromediterranea.
Differenti gli spunti e le sensibilità dei partecipanti al dibattito che, seppur da diverse angolazioni, possono essere sintetizzati nella comune percezione della grande sfida per l’Ue e per l’Italia rappresentata dalla necessità di consolidare le connessioni regionali e interregionali e mettere a sistema le progettualità innovative e le virtuose modalità di gestione delle risorse, verso una maggiore integrazione europea e euromediterranea oggi più che mai ineludibile per essere protagonisti nel delicato scenario globale che si prospetta di fronte a noi.
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