Europa 4.0: la sfida delle nuove competenze
Competenze e professionalità nell’Era 4.0: Le nuove sfide dell’economia digitale e come le vivono il mondo delle imprese e quello della formazione.
Questa la premessa della tavola rotonda “Europa 4.0 – La sfida delle nuove competenze“, organizzata da Prospettiva Europea, Competere e Scuola di Liberalismo, venerdì 13 dicembre a Roma, allo Studio Cafiero Pezzali, undicesima tappa di presentazione del libro “Europa 4.0 Il futuro è già qui” della Collana Europalab dell’associazione Prospettiva Europea, edito da Livingston, a cura di Roberto Giuliani e Paolo Carotenuto.
La discussione è stata introdotta dall’avv. Paola Pezzali che ha sottolineato la centralità dell’Europa nella rivoluzione digitale, un concetto ribadito anche dal suo collega Ciro Cafiero, autore del saggio “Rischi e potenzialità del crowdworking” e moderatore dell’incontro, che invita a guardare al modello europeo per inquadrare i nuovi lavoratori della cosiddetta “gig economy” quali i “riders”: nuove figure che fanno sorgere da un lato nuove esigenze di tutela, dall’altro ci mostrano un chiaro esempio di quello che sarà il lavoro nel futuro, senza spazi e tempi definiti, senza datori di lavoro, senza figure di intermediazione.
Vengono meno tutti i paradigmi tradizionali, in un contesto sociale profondamente mutato con meno giovani e sempre più anziani, che vede sorgere nuovi bisogni, nuovi lavori e di conseguenza la necessità di nuove regole.
L’esigenza di nuovi principi e nuovi criteri di individuazione delle competenze sono un elemento chiave di quella nuova cultura del lavoro che il progetto del libro Europa 4.0 intende stimolare, come ricordato da Roberto Giuliani, presidente di Prospettiva Europea e curatore del volume che ha indicato tra le skills fondamentali quelle trasversali, le cosiddette soft skills (progettazione, problem solving, lavoro in team, gestione delle relazioni) che nella rivoluzione tecnologica stanno riportando fortemente al centro le attitudini tipicamente “umane”. E soprattutto su questo punto Prospettiva Europea sta lavorando insieme ai suoi partner per il passaggio allo step successivo del progetto, dalla fase di analisi a quella delle proposte.
Uno step che passa necessariamente da un’azione volta a colmare il gap dell’Italia in materia di competenze, come ribadito dall’altro curatore del volume, Paolo Carotenuto, direttore di Rivista Europalab che ha ricordato come il superamento di quei lavori oggi considerati a bassa produttività ne genererà molti altri e in quest’ottica, c’è tanto da fare in materia di programmazione della formazione.
La formazione al centro anche dell’intervento di Giacomo Bandini, direttore generale di Competere e autore del saggio “Competenze e automatizzazione”, per il quale è fondamentale vincere i timori che l’innovazione produca perdita di posti di lavoro, leggendo tali perdite in modo positivo secondo il principio della “distruzione creatrice” di Schumpeter: nuove opportunità nasceranno infatti a tutti i livelli e per coglierle è necessario aggiornare costantemente il proprio bagaglio di esperienze e competenze.
Nuove opportunità derivano anche dalle frontiere dello sviluppo sostenibile, illustrate da Luigi Di Vicino, Architetto e designer, autore del saggio Architettura 4.0: cambiano le linee guida dell’economia a livello globale e muta di conseguenza il ruolo dell’Impresa che oggi più che mai è “socialmente responsabile” nei confronti della comunità, del sistema paese in cui opera e rispetto a tutti gli stakeholders, a partire dai suoi lavoratori.
Le nuove logiche del “fare impresa” sono state affrontate anche nell’ultimo intervento di Lucia Guadagni, Dottore Commercialista e autrice del saggio Impresa 4.0 che ha analizzato le evoluzioni della rivoluzione partita con i piani Industria 4.0 e proseguita con Impresa 4.0, la fase che stiamo vivendo attualmente caratterizzata da una perfetta integrazione dei processi.
Ricchi gli spunti del vivace dibattito dalle trasformazione delle dinamiche lavorative, agli esempi di best practices in settori non prettamente industriali come quello audiovisivo, alla cruciale sfida delle competenze, punto nevralgico da molti individuato come il tassello mancante del sistema “Impresa 4.0” che va integrato attraverso un’azione sinergica di tutti gli operatori per colmare il gap di competenze e consentire al nostro Sistema Italia di agganciarsi pienamente al vento nuovo dell’Europa 4.0.
La registrazione degli interventi pubblicata su radio radicale
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