Europa 4.0: 20 chiavi di lettura dell’era digitale
Il ciclo di seminari “Ripartire nell’Europa 4.0” a cura dell’associazione Prospettiva Europea, dagli spunti del volume Europa 4.0 Il futuro è già qui, ha fatto nuovamente tappa a Roma presso Adp, lo scorso 21 aprile con un incontro misto, in parte in presenza in parte via web, sul canale YouTube di Prospettiva Europea.
Il Video
Il moderatore Domenico Scala, responsabile attività culturali di Adp ha introdotto la discussione evidenziando come gli sconvolgimenti della pandemia avrebbero potuto “invecchiare” le tematiche al centro di Europa 4.0, quando in realtà esse sono più che mai attuali: il processo di trasformazione digitale non è mutato, è stato solo accelerato dagli eventi.
Roberto Giuliani, presidente di Prospettiva Europea e curatore del volume, ha ricordato che questo libro è figlio del percorso di Prospettiva europea, del proprio team e del network che unisce differenti esperienze e professionalità che hanno accompagnato questo cammino iniziato nel 2011.
Europa 4.0 è un lavoro di squadra, 20 saggi per analizzare questo futuro che è già qui da differenti punti di vista: lavoro che cambia, nuova cultura di impresa, nuove progettualità di sviluppo locale, rilancio del Mezzogiorno. Cosa intendiamo con dimensione 4.0? una nuova fase di sviluppo figlia di un processo in corso da decenni il cui impatto sulla nostra vita è ben visibile solo oggi. Lo scopo del libro è appunto quello di fornire chiavi di lettura per comprendere questo scenario così complesso e articolato che richiede un nuovo approccio, una nuova vision.
Quando parliamo di Europa 4.0 non ci riferiamo solo allo scenario politico dell’UE ma a tutta la nostra società che va considerata in una dimensione europea e in una diversa accezione di appartenenza: locale, nazionale ed europea, differenti declinazioni complementari della nostra identità.
Questa è la prospettiva per comprendere le trasformazioni che ci toccano da vicino: l’economia digitale produce tante opportunità, soprattutto per le piccole realtà che possono allargare il proprio bacino di utenza senza spostarsi dal proprio territorio, in una nuova logica di internazionalizzazione.
Massimiliano Nespola, giornalista e direttore di Adp Radio, che ha curato diversi incontri di questo percorso, chiede quali sono i prossimi step, cosa bolle in pentola?
Il progetto Europa 4.0, spiega Giuliani, entra ora nel passaggio dalla fase delle analisi a quella delle proposte.
Proposte di policy e progettuali, incentrate soprattutto sulle connessioni del nostro sistema Italia e sulla formazione, attività fondamentale per costruire il futuro, che non può essere delegata solo a scuola e università ma che richiede forti sinergie tra territorio, istituzioni e tessuto produttivo.
Gettare le basi per affrontare un futuro in continua e rapida evoluzione come confermato dagli studi del World Economic Forum per i quali la stragrande maggioranza dei giovani attualmente in età scolare faranno lavori che ancora non esistono. Nuove professioni da inventare quindi, nuove competenze e nuove filiere, come quelle della progettazione, al centro del dibattito sul recovery plan che evidenzia le necessità di figure professionali al passo coi tempi e capaci di lavorare in team e in sinergia all’interno di partenariati strutturati, composti da vari soggetti, ognuno dei quali deve avere al suo interno le professionalità adeguate in ottica 4.0.
Anche il concetto di libro sta cambiando completamente, soprattutto per quanto riguarda la saggistica: non è più un prodotto che nasce e finisce lì bensì un lavoro in continua evoluzione, un percorso che si articola in tappe in cui gradualmente vengono conseguiti determinati risultati, raccolti in alcuni precisi momenti in cui si decide di andare in stampa, nell’ambito di un percorso continuo di studio che da un elaborato ne vede scaturire quello successivo.
Scala ricorda la funzione fondamentale del libro di trasferire nuove conoscenza e in questo Europa 4.0 fornisce input importanti ad esempio sulle fasi di industrializzazione e in particolare sulla concomitanza tra la terza e la quarta considerate un unico processo sfociato nella quarta fase di sviluppo economico che identifichiamo con l’era 4.0. Una fase nuova, un cambio di paradigma che supera gli steccati classici tra Capitale e Lavoro, con i mezzi di produzione oggi spesso di proprietà dei lavoratori.
Con l’espressione “il futuro è già qui”, prosegue Giuliani, vogliamo invitare a un nuovo approccio collaborativo per portare attività insieme, giungere dalle analisi alle proposte a conclusioni condivise e sperimentare nuove progettualità.
I nuovi programmi come Impresa 4.0 non han fatto altro che prendere atto di nuovi processi produttivi che andavano regolati: un tempo si puntava su una programmazione a monte, oggi la politica deve invece rincorrere la società che è molto avanti, con sfaccettature molto variegate, con realtà ancora legate a schemi passati da un lato e dall’altro nuove generazioni di imprenditori, dinamici e innovativi.
Quello delle generazioni è il tema centrale della prima parte del lavoro, un argomento complesso in quanto è importante evitare di fare un unico grande calderone identificato con la generica espressione “giovani”, distinguendo le nuove fasce dei nativi digitali y e z, dalla generazione di mezzo a cavallo tra le due ere analogica e digitale, spesso definita “lost generation” a causa delle pesanti difficoltà in termini di precariato lavorativo legate all’aver attraversato le enormi trasformazioni descritte nella più delicata fase di crescita personale e professionale.
Scala conclude affermando che un libro deve far scoprire cose nuove o far sorgere nuovi interrogativi: Europa 4.0 facendo entrambe queste cose apre al meglio la strada per gli step successivi del progetto.
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