Il progetto europeo “Parlamento in”: quando a parlare di politica sono i giovani
L’iniziativa dell’associazione lucana Noi@ortadini, a sostegno della partecipazione giovanile alla vita pubblica, raccontata a Rivista Europalab dalla curatrice del progetto, Carmen Sallorenzo.
L’Europa e l’Unione Europea, da moltissimi anni, promuove iniziative e progetti a sostegno del protagonismo giovanile al fine di potenziare il ruolo attivo ed il senso civico in coloro che vestiranno i panni di cittadini e cittadine del domani. Ma soprattutto, l’UE punta a costruire direttrici di indirizzo e policies che nascano interrogando le comunità e che siano rispondenti ai bisogni concreti dei territori e delle varie fasce di popolazione in accordo con le istanze sollevate. Su questa scia, si colloca il progetto “Parlamento in”, costruito con il mio contributo in qualità di curatrice e progettista e con il gruppo di Noi@ortadini, un’associazione di Matera che si occupa di rigenerazione urbana e di inclusione sociale e che raccoglie, al suo interno, validissimi giovani, tra cui i referenti Andrea Grieco e Sara Simeone.
Con l’associazione Noi@ortadini abbiamo, dunque, dato vita a questo progetto “Parlamento in”, avvalendoci della collaborazione e del coinvolgimento dei partners (Sicomoro, Università degli studi di Basilicata, Basilicata B-Link, Consulta Comunale Giovanile di Matera e scuole del territorio) avendo come focus l’obiettivo di “dare voce ai giovani su ciò che riguarda i giovani” e costruire proposte concrete che possano essere, poi, portate negli appositi luoghi istituzionali perché siano ascoltate. Il progetto, nato in risposta all’avviso pubblico dell”’Anno europeo dei giovani” a cura del Dipartimento, Direzione generale per lo sviluppo economico, il lavoro e i servizi alla comunità e dell’Ufficio politiche del lavoro e delle politiche giovanili della Regione Basilicata, vuole dunque interrogare i giovani su tematiche che li riguardano, risvegliando, in loro, il senso di partecipazione come decisori politici, accorciando quel gap, quella disaffezione diffusa verso la politica, che fa percepire, appunto, la “cosa pubblica” e chi la amministra come distante e lontano, soprattutto, a livello europeo.
In dettaglio, il progetto, della durata di 4 mesi, vuole far vivere ai giovani coinvolti (14-30 anni) un’esperienza politica concreta riproducendo il setting del Parlamento Europeo, al cui interno, divisi in 4 Commissioni Parlamentari, gli stessi giovani si confronteranno su 4 aree tematiche: la transizione ecologica, il lavoro giovanile, l’inclusione e le pari opportunità. I giovani che si incontreranno con cadenza settimanale, secondo un calendarizzazione costruita assieme, dovranno informarsi e documentarsi su questi temi, discutere su tali questioni in un dibattito aperto (avendo, in tal modo, possibilità di comprendere i meccanismi della democrazia partecipativa) e stilare, per ciascun campo tematico, proposte concrete raccolte in un apposito “Libro Bianco della Gioventù” da proporre, poi, ai referenti istituzionali della Regione Basilicata. Durante l’iter progettuale, oltre gli incontri delle Commissioni, saranno previsti anche altri momenti formativi, destinati ai giovani partecipanti quali workshops, seminari, laboratori e azioni di apprendimento formale e non formale su temi europei, competenze trasversali e questioni di attualità al fine di cementare il senso di inclusione e coesione tra i giovani (compresi i giovani immigrati).
Il kick-off meeting del progetto si terrà il 18 Ottobre 2023, a Matera, presso Hubout, in Piazza Matteotti dalle ore 17:00 alle ore 20:00. Naturalmente, l’invito è esteso a tutta la comunità. Il senso di Parlamento in è far sentire la propria voce: far sentire la propria voce ha un significato concreto ed anche metaforico. E’ un modo di stare al mondo in maniera attiva e partecipativa, agendo perchè il nostro pianeta diventi un posto migliore e impegnandosi attivamente perché questo accada. E’ un modo per esserci e non stare solo a guardare. E’ un monito ad avere voce, a dare voce e farla sentire.
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