Era 4.0: La giusta Visione per il salto dimensionale
Editoriale del Numero 8 di Rivista Europalab “Lo scenario 4.0 – Competere nell’Era digitale”
Le dinamiche della globalizzazione e delle trasformazioni connesse alle tecnologie digitali, hanno rivoluzionato profondamente lo scenario competitivo, l’approccio al mondo del lavoro e al modo di fare impresa: per muoversi in modo adeguato in questo contesto in continua evoluzione è fondamentale una corretta percezione di tali mutamenti e un’attenta analisi dei fattori chiave.
Una visione indispensabile per tutti gli operatori: startupper attivi nello sviluppo di nuove idee imprenditoriali, imprese già esistenti, desiderose di crescere verso una dimensione internazionale, professionisti intenti nell’adeguare le proprie competenze per fornire ai propri clienti servizi al passo con i tempi, consulenti e progettisti impegnati nel trasformare idee astratte e buone intuizioni in concrete progettualità, operatori della comunicazione, capaci di gestire le complesse dinamiche del web, giovani laureati e laureandi alla ricerca delle adeguate qualifiche e skills, decisori e policy makers che devono saper leggere in modo corretto l’attuale scenario sociale ed economico per individuare opportune soluzioni e idonei strumenti di supporto agli attori coinvolti.
Le nuove frontiere del Lavoro 4.0 disegnano nuovi paradigmi nei rapporti lavorativi, con una graduale riduzione dell’intermediazione, in particolare con le nuove forme di crowdworking, e il superamento degli schemi classici del lavoro subordinato, delineando una figura di lavoratore sempre più freelance e artefice del proprio destino, con enormi opportunità di crescita, ma anche maggiori rischi ed esigenze di tutela.
Una tutela che non può realizzarsi attraverso le tradizionali strutture ma richiede nuove formule e un’adeguata visione del presente e del futuro: è stato infatti stimato che il 65% dei ragazzi attualmente sui banchi di scuola svolgeranno una professione che oggi non esiste ancora.
Questa previsione ci dice chiaramente quanto siano fluide e imprevedibili le nuove dinamiche del lavoro e quanto sia cruciale il ruolo della formazione.
Saper innovare e innovarsi è una caratteristica essenziale per crescere nel nuovo contesto, al punto che questa capacità deve divenire una forma mentis, un modo d’essere che deve emergere sia nella pianificazione delle proprie attività che nella gestione delle relazioni e del proprio network.
La programmazione parte dal proprio territorio e dalle sue peculiarità, ma sempre con lo sguardo rivolto verso una dimensione europea e internazionale, fattore fondamentale per muoversi in un mercato globale senza perdere la propria identità e il vantaggio competitivo dato dall’unicità delle caratteristiche e del know how di ciascuna specifica realtà.
Quando si parla di Impresa 4.0, in riferimento alla quarta rivoluzione industriale in atto, spesso si commette l’errore di ritenere che tali profondi mutamenti impattino in modo diretto solo sulle realtà operanti nel settore tecnologico o nella comunicazione digitale. In realtà tutti gli ambiti e settori sono inevitabilmente coinvolti da queste trasformazioni e tutti gli operatori devono avere una chiara visione di come affrontare il cambiamento in riferimento al proprio scenario e al proprio raggio di azione.
Per queste ragioni è di fondamentale importanza un’adeguata azione di tipo formativo/informativo per consentire agli operatori di acquisire il bagaglio di conoscenze e strumenti necessario ad intraprendere i nuovi sconosciuti sentieri dell’era digitale.
E’ necessario prima di tutto saper raccogliere le informazioni e monitorare in modo efficace le opportunità che si delineano, per poi individuare l’ambito d’azione idoneo e procedere alla stesura di una proposta capace di trasformare brillanti intuizioni e idee innovative in concrete progettualità.
Progettualità da portare avanti grazie a partenariati consolidati e strutturati, implementando la propria rete di relazioni in modo non casuale ma intorno a chiari obiettivi comuni, con la giusta visione dei nuovi orizzonti che si vanno a delineare.
Roberto Giuliani
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