Turismo alberghiero al palo: estate 2014 in rosso
Uno studio di Federalberghi evidenzia la mancata ripresa dopo anni di cali
“Da giugno ad agosto il turismo alberghiero italiano ha prodotto un risultato pari a zero rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso” è questo il laconico commento del Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei risultati dell’indagine congiunturale realizzata dal Centro Studi della Federazione su un numero rappresentativo di strutture alberghiere (l’indagine è stata svolta dall’1 al 5 di ogni mese intervistando con metodologia casuale internet mediamente 1.607 imprese, distribuite a campione sull’intero territorio nazionale).
“Un risultato tristemente negativo – stigmatizza Bocca – che arriva da anni di risultati negativi assommatisi gli uni agli altri nel tempo e che fa suonare il campanello d’allarme per uno dei principali settori economici del Paese. In più per la prima volta nella storia delle statistiche turistiche moderne i due mesi clou dell’anno, luglio ed agosto, hanno rispettivamente chiuso in negativo con un -0,6% ed un -0,2% di presenze alberghiere”.
“Certo -aggiunge Bocca- nel trimestre estivo si sono succeduti fenomeni meteorologici avversi che hanno sicuramente remato contro le scelte turistiche degli italiani e degli stranieri, ma ormai la stagnazione dei mercati turistici nel Bel Paese è diventata quasi un fenomeno cronico che va curato con immediatezza e misure non convenzionali”.
I numeri parlano di un saldo dei pernottamenti alberghieri pari allo 0% da giugno ad agosto (sul medesimo periodo del 2013) determinato dall’ennesimo calo della domanda italiana (-0,6%) ed un lievissimo incremento di quella straniera (+0,6%).
Sul fronte occupazionale, nel medesimo periodo, si registra addirittura un -1,3% frutto di un -2,9% di lavoratori a tempo indeterminato ed un -0,3% di lavoratori a tempo determinato.
Sul versante dei volumi, alla contrazione dei prezzi certificata da Istat nei giorni scorsi, si aggiungono le cancellazioni e le partenze anticipate per il maltempo registrate sia nelle località marine sia in quelle montane, con un impatto sui fatturati delle imprese ricettive nel trimestre stimabile in un -5%.
“L’effetto lenitivo della crescita dei turisti dal resto del mondo, registrata negli ultimi tre anni (giugno/agosto 2011 +11%, giugno/agosto 2012 +1% e giugno/agosto 2013 +4,1%) – evidenzia il Presidente degli albergatori italiani – non è più sufficiente a compensare il crollo della domanda interna e ciò mette con maggior evidenza a nudo il grave momento che le strutture ricettive del Paese stanno attraversando, ancor più grave nelle località che si rivolgono quasi esclusivamente alla cliente domestica”.
“Quali misure non convenzionali ed indifferibili occorre dunque che Governo e Parlamento varino? – si chiede Bocca – Riduzione della pressione fiscale e del costo del lavoro, aumento del massimale per i pagamenti in contante, semplificazione delle procedure per il rilascio dei visti turistici e promozione promozione promozione del Bel Paese nel mondo ed in Italia stessa”.
“L’auspicio, a questo punto, – conclude Bocca – è che almeno una parte degli italiani che non hanno voluto o potuto fare vacanze durante i tipici mesi estivi, colgano le opportunità tariffarie che il mese di settembre abitualmente offre”.
FOCUS SUL MERCATO STRANIERO
(a cura del Centro Studi Federalberghi)
I turisti stranieri costituiscono più del 50% del totale degli ospiti degli alberghi italiani. Il nostro principale cliente è la Germania, con 30,7 milioni di presenze, seguita dagli USA, Regno Unito e Francia.
La top ten del turismo straniero in Italia (anno 2012)
Germania 30,2 milioni
Stati Uniti 9,6 milioni
Regno Unito 9,0 milioni
Francia 8,6 milioni
Svizzera 5,9 milioni
Austria 5,5 milioni
Russia 5,5 milioni
Spagna 3,9 milioni
Belgio 3,3 milioni
Paesi Bassi 3,3 milioni
fonte: Istat, pernottamenti negli alberghi italiani
I turisti stranieri non si distribuiscono in modo uniforme in tutte le regioni. Al primo posto il Veneto, con 19,2 milioni di presenze, seguito da Lazio, Provincia di Bolzano, Lombardia e Toscana.
Dove vanno i turisti stranieri – classifica delle regioni italiane (anno 2012)
Veneto 19,2 milioni 15,6%
Lazio 18,3 milioni 14,9%
Bolzano 15,6 milioni 12,7%
Lombardia 14,9 milioni 12,2%
Toscana 12,5 milioni 10,2%
Emilia-Romagna 7,6 milioni 6,2%
Campania 6,6 milioni 5,4%
Sicilia 5,4 milioni 4,4%
Trento 4,2 milioni 3,4%
Liguria 3,4 milioni 2,7%
Sardegna 3,2 milioni 2,6%
Piemonte 3,2 milioni 2,6%
Friuli-Ven. Giulia 2,0 milioni 1,6%
Puglia 1,6 milioni 1,3%
Calabria 1,4 milioni 1,1%
Marche 1,0 milioni 0,8%
Valle d’Aosta 0,9 milioni 0,8%
Umbria 0,9 milioni 0,7%
Abruzzo 0,7 milioni 0,5%
Basilicata 0,1 milioni 0,1%
Molise 0,0 milioni 0,0%
fonte: Istat, pernottamenti negli alberghi italiani
Vengono spesso citate classifiche che mettono in luce il sorpasso turistico della Francia e della Spagna sull’Italia.
In verità se consideriamo – anziché gli arrivi – le presenze negli alberghi, la classifica cambia e noi passiamo al secondo posto: 281 milioni in Spagna, 256 milioni in Italia e la Francia al quarto posto (202 milioni), superata anche dalla Germania (250 milioni). E torniamo primi se consideriamo i turisti extra-europei, con 44 milioni di pernottamenti negli hotel italiani nel 2012 rispetto ai 37 milioni nel Regno Unito, i 33 milioni in Spagna ed i 28 milioni in Francia.
la top five dei turisti extra UE in Europa (anno 2012)
Italia 44.196.010
Regno Unito 37.187.525
Spagna 32.854.181
Francia 28.239.269
Germania 23.969.509
fonte: Eurostat, pernottamenti negli alberghi europei
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