Sogno di una notte di mezza estate
Cristiano Ronaldo alla Juventus: la stella più brillante illumina la Serie A.
“Il colpo del secolo”. Dagli ultimi giorni di giugno, quando sono uscite le prime indiscrezioni, è stata questa la definizione più utilizzata per descrivere l’incredibile trattativa che ha portato CR7 alla Juventus. Mai, probabilmente, nella storia del calcio italiano c’era stato un trasferimento di tale portata.
L’ultimo arrivo di un Pallone d’Oro in Italia risaliva a dieci anni fa. Estate 2008: il Milan acquista Ronaldinho dal Barcellona presentandolo direttamente a San Siro, ma il fuoriclasse brasiliano, Pallone d’Oro 2005, è ormai in fase calante e, non a caso, la sua cessione fu autorizzata da Pep Guardiola per lanciare definitivamente Leo Messi.
Gli acquisti più vicini a quello del fuoriclasse portoghese risalgono agli anni d’oro della Serie A.
5 luglio 1984: Diego Armando Maradona sale per la prima volta le scale dello stadio San Paolo di Napoli, mostrandosi davanti a 80.000 tifosi entusiasti. 13 miliardi e mezzo di lire per strappare “El Pibe de Oro” al Barcellona e far sognare un’intera città. L’attuale presidente e allenatore della Dinamo Brest, all’epoca non ancora ventiquattrenne, pur avendo già mostrato la sua immensa classe nel biennio con i catalani, anche a causa del grave infortunio subito per l’intervento killer del basco Andoni Goikoetxea, non aveva ancora segnato un’epoca, come invece accadrà durante i sette anni partenopei. Due scudetti, una Coppa Italia e una Coppa UEFA con una squadra che, prima del suo arrivo, era reduce da mediocri campionati di bassa classifica. Nel mezzo, lo strepitoso Mondiale messicano del 1986, vinto grazie alle sue prestazioni sontuose, nonostante il livello non eccelso dell’Albiceleste.
25 luglio 1997: Luís Nazário de Lima Ronaldo si affaccia dal balcone di Via Durini, sede dell’Inter, per il delirio del popolo nerazzurro, reduce da diverse annate in tono minore. Massimo Moratti non bada a spese: 48 miliardi (l’equivalente della clausola rescissoria) al Barcellona più 3 miliardi di indennizzo stabilito dalla FIFA rendono “Il Fenomeno” l’acquisto più costoso della storia del calcio fino a quel momento. 21 anni da compiere, campione del mondo nel 1994 non ancora maggiorenne pur senza mai scendere in campo, già protagonista in Europa con il PSV Eindhoven e con i catalani e Pallone d’Oro pochi mesi dopo lo sbarco in Italia, Ronaldo deliziò il “Bel Paese” con le sue giocate durante la prima stagione, ma purtroppo fu frenato da tanti gravi infortuni che condizionarono il prosieguo dell’esperienza interista.
Né Maradona né Ronaldo, però, arrivarono in Italia accompagnati dall’aura, dalla popolarità e, soprattutto, dal palmarès di CR7. Ecco perché la Juventus ha compiuto un vero e proprio capolavoro.
Partiamo dall’aspetto tecnico, il più importante. 33 anni, ma la sensazione è che Ronaldo abbia davanti a sé ancora diverse stagioni ai livelli mostruosi a cui ha abituato tutti. Lo dimostrano i dati scientifici sul fisico, allenato maniacalmente dal fuoriclasse di Funchal, il quale, nel corso della presentazione ufficiale del 16 luglio, ha affermato di sentirsi un ventitreenne nel pieno delle forze.
Ciò che maggiormente impressiona di CR7 è l’ulteriore salto di qualità compiuto alla soglia dei trent’anni. La svolta è avvenuta nel novembre 2013, quando Ronaldo, reduce da quattro annate in chiaroscuro con il Real (numeri personali impressionanti, ma bacheca scarna), trascinò la Nazionale portoghese al Mondiale brasiliano realizzando quattro gol nel doppio play-off contro la Svezia e vincendo lo scontro diretto con Zlatan Ibrahimović. Una prestazione che gli regalò il secondo Pallone d’Oro, a cinque anni di distanza dal primo, e che diede il via alla seconda fase della sua eterna rivalità con Leo Messi, che dura ormai da dieci anni. Un decennio dominato nella prima parte dall’argentino, vincitore di quattro Palloni d’Oro contro l’unico del portoghese, ma proseguito con la rimonta di CR7, arrivato nel 2017 a pareggiare “La Pulce” (5-5), con la concreta possibilità di superarlo nei prossimi mesi, Griezmann e Mbappé permettendo.
Nell’ultimo quinquennio Ronaldo ha disintegrato record su record: in particolare, ha monopolizzato la Champions League, di cui è il miglior marcatore di sempre (121 reti) e di cui è stato capocannoniere in ben sette occasioni (i 17 gol del 2013/2014 rappresentano la miglior performance in una singola edizione), conquistandola quattro volte dal 2014 a oggi, con tre successi consecutivi (2016-2018).
Dici Champions League e il pensiero corre subito alla Juve. La coppa dalle “grandi orecchie” è ormai un’ossessione per i bianconeri, che non trionfano nella massima competizione continentale dal 1996, avendo perso le successive cinque finali disputate. Una serie negativa a cui ha contribuito lo stesso Ronaldo, autore di una doppietta nella finale di Cardiff del 2017. Cristiano, tra l’altro, ha proprio nella “Vecchia Signora” la sua vittima preferita: sempre a segno nei sette precedenti per un totale di dieci marcature (altro primato), con la perla della rovesciata allo Stadium dello scorso 3 aprile e la successiva standing ovation tributatagli dai suoi prossimi tifosi.
Un affare, dunque, che conviene a tutti. La Juve può tentare con decisione l’assalto alla Champions, mentre Ronaldo ha l’opportunità di scrivere una volta di più la storia. Un eventuale successo lo proietterebbe in testa all’albo d’oro della competizione, alla pari con Francisco Gento, sei volte vincitore con il Real Madrid, e gli permetterebbe di eguagliare Clarence Seedorf, l’unico finora ad aver vinto la vecchia Coppa dei Campioni con tre club differenti.
Il secondo aspetto fondamentale del “colpo del secolo” riguarda l’ambito economico-commerciale. 117 milioni per il cartellino (100 al Real Madrid, 5 da dividere tra Sporting Lisbona e Manchester United e 12 di commissioni) e 30 a stagione al giocatore potrebbero essere considerati un’esagerazione per un trentatreenne. Ma l’operazione, sotto questo punto di vista, si è già rivelata un trionfo per gli eptacampioni d’Italia.
Acquistare Cristiano Ronaldo significa acquistare non solo il miglior calciatore del mondo, ma una vera e propria azienda. Una macchina fattura soldi, il terzo sportivo più pagato al mondo, dietro solo a Floyd Mayweather e LeBron James, con ben 47 milioni di dollari in sponsorizzazioni grazie al marchio “CR7”. Ronaldo, in aggiunta, spopola sui social network, risultando di gran lunga il più seguito, con i suoi 332 milioni di follower tra Facebook, Twitter e Instagram.
I risultati raggiunti dalla Juve sono sotto gli occhi di tutti: crescita impetuosa sia in borsa, evidente già quando il trasferimento sembrava pura utopia, sia sui social, dove i bianconeri hanno visto incrementare esponenzialmente il numero di “like” anche in continenti dove il calcio non è di certo al primo posto. Senza dimenticare il merchandising: 520.000 maglie numero 7 vendute nel solo giorno della presentazione. Un dato clamoroso, considerando che nella stagione 2016/2017, in cui la Juve sfiorò il triplete, le vendite complessive furono 850.000. Talmente elevato il numero di richieste che per qualche ora lo store del sito ufficiale era andato in down, risultando inaccessibile.
L’arrivo dell’asso portoghese ha fatto dimenticare in fretta il 30% di rincaro del prezzo dell’abbonamento. Sono bastati alcuni giorni per il sold out, con 29.300 posti già occupati in vista dell’imminente stagione.
A guadagnarci, però, non sarà solo la Juve, ma tutto il movimento calcistico italiano. Se i diritti televisivi erano già stati assegnati prima dell’ufficializzazione del colpo, ci sono altri settori in cui la Serie A potrà registrare cospicui miglioramenti.
Ronaldo in Italia accrescerà l’appeal del campionato e potrebbe fare da apripista ad altri grandi giocatori del panorama mondiale. Inoltre, le squadre che ospiteranno la Juventus avranno un grosso “più” alla voce botteghino, non tanto in termini di presenze (i bianconeri fanno registrare ovunque il tutto esaurito), quanto nei ricavi dai biglietti. Anche la Lega si frega le mani, dato che potrà finalmente attirare il mercato estero delle televisioni.
Per quanto riguarda il lato tecnico, le dirette avversarie di Ronaldo e compagni saranno costrette a fare del proprio meglio per evitare che il gap nei confronti della “Vecchia Signora” aumenti ulteriormente. Il ritorno in Italia dopo nove anni di Carlo Ancelotti e il mercato funzionale dell’Inter sono i primi passi mossi nella direzione di un innalzamento complessivo dell’asticella.
Il sipario sull’avventura italiana di CR7 si alzerà nel fine settimana del 18-19 agosto allo stadio Marcantonio Bentegodi di Verona, dove la Juventus farà visita al Chievo.
34 anni fa lo stesso impianto ospitò l’esordio in Serie A di Diego Armando Maradona. Scherzo del calendario o segno del destino? L’augurio è che il campionato italiano possa tornare al centro dell’universo calcistico mondiale.
Stefano Scarinzi
28 luglio 2018
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