Ripensare l’Europa dal basso
L’intervento di Flavia Palazzi al Seminario Ripensare l’Europa, Complesso Vincenziano di Napoli, 5/12/2016
Grazie all’invito del professor Andrea Pierucci e di Prospettiva Europea, in quanto segretario della sezione di Napoli della Gioventù Federalista Europea, ho avuto l’opportunità di illustrare al pubblico l’organizzazione locale e nazionale del nostro Movimento, certa di una collaborazione che andrà oltre l’incontro “Ripensare l’Europa”.
La GFE costituisce il ramo giovanile del Movimento Federalista Europeo, “strumento” politico apartitico che mira a realizzare gli Stati Uniti d’Europa secondo le linee guida proposte dal Manifesto di Ventotene.
In quanto costantemente impegnato nella ricerca di un nuovo paradigma di interpretazione della realtà sociale, politica ed economica, a noi contemporanea, dal secondo dopoguerra in poi, il federalismo europeo può esser definito forza progressista e avanguardista.
L’apartiticità è una delle caratteristiche che consentono al Movimento di sussistere da circa settant’anni come “ispiratore” dei partiti aperti al dialogo circa una visione concreta e democratica del progetto europeo.
Lo status di super partes rientra nello spirito de Manifesto di Ventotene, elaborato da tre pensatori provenienti da differenti ambienti politici.
Spinelli, Rossi e Colorni erano infatti rispettivamente un comunista, un liberale ed un socialista i quali seppero superare le divergenze politiche in nome di un’ideale più elevato: un’Europa libera, unita e democratica.
Come ha affermato nel corso dell’incontro il professor Pierucci, i tre punti deboli dell’Europa attuale risultano essere politica, economia e immigrazione. La risposta federalista è piuttosto ovvia: occorre l’unione federale, seguita da quella fiscale, energetica e da una gestione dei flussi migratori che sia realmente solidale, sia in quanto responsabilità ripartita equamentetra gli Stati membri che rispetto ad una maggiore sensibilità verso l’umanità che richiede accoglienza.
Abbiamo a tal proposito seguito con vivo interesse il Migration Compact proposto dall’Italia all’Ue nella scorsa primavera. L’accordo, incentrato su bond euro-africani e cooperazione nell’ambito della sicurezza, ricalca quello instaurato tra Ue e Turchia ma è esteso all’Africa e pensato più a lungo termine, soprattutto in vista del fatto che i flussi migratori che toccano le nostre coste, e quelle spagnole ad esempio, arrivano in prevalenza da Sud e non da Est.
A livello nazionale, le nostre proposte in materia di politica ed economia comune sono state presentate al Ministro Padoan, tra l’altro uno dei più grandi studiosi in Italia di macroregionalismo, e all’ex Ministro Giannini grazie ad un ottimo rapporto che la GFE detiene con le istituzioni attuali.
Per quanto concerne l’attività locale, la sezione di Napoli rappresenta un outsider. A differenza della gran parte delle sezioni italiane, e probabilmente europee, essa ha stabilito relazioni più radicate con associazioni, istituzioni, editori e movimenti giovanili metropolitani che con scuole e università, sulle quali si lavorerà comunque nel 2017. Nel corso del nuovo anno prevediamo di incrementare i nostri canali di comunicazione anche grazie all’omonima associazione universitaria da noi fondata nel 2016. Continueremo il duplice lavoro di focus-finestra sulle principali tematiche europee, da un lato, ed al contempo di divulgazione degli ideali federalisti. Prevediamo una visita al Parlamento Europeo di Bruxelles, lo scorso maggio abbiamo visitato quello di Strasburgo grazie all’EYE 2016, e continueremo il nostro percorso di formazione e di dialogo strutturato con tutte le forze politiche, progressiste ed europeiste che intendono, ed intenderanno, condividere con noi la loro visione innovativa d’Europa.
Lo scorso maggio la Presidente Laura Boldrini ci ha invitati a prendere parte alle celebrazioni del 9 maggio a Montecitorio, evento che abbiamo festeggiato con una marcia pacifica dal Campidoglio al Quirinale a cui hanno preso parte circa ottocento giovani.
Quest’anno, in occasione del 25 marzo, intendiamo triplicare i numeri di quell’iniziativa insieme alle sezioni italiane, alla Jef Europe ad esponenti di quasi tutti i partiti politici italiani ed europeisti, e ad associazioni affini, per celebrare i sessant’anni dei Trattati di Roma. L’obiettivo ultimo? Ripensare l’Europa dal basso, ripartendo dalla generazione che ha condannato la decisione del popolo britannico di uscire dall’Ue e che più di altre onora quei giovani degli anni Quaranta che hanno fermamente creduto nel sogno europeo.
Flavia Palazzi – segretario GFE Napoli
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