L’utilità della Nations League
Al via la nuova competizione voluta dalla UEFA, che ha l’obiettivo di sostituire gran parte delle amichevoli con partite ufficiali.
L’attesa è finita. Dopo quasi quattro anni dalla sua definitiva approvazione, la Nations League vedrà finalmente la luce, alzando il sipario sulla sua prima edizione.
Fortemente voluta dal Comitato Esecutivo UEFA per ridurre drasticamente il numero di amichevoli in calendario, la Nations League include tutte le 55 Nazionali affiliate alla confederazione europea, che sono divise in quattro leghe in base al ranking FIFA al termine delle qualificazioni al Mondiale 2018.
Le prime dodici Nazionali sono state assegnate alla Lega A, suddivisa in quattro gironi da tre squadre. Di questa Lega fa parte anche l’Italia, che, insieme all’Olanda, è l’unica a non aver preso parte all’ultimo campionato del mondo.
Gli azzurri sono inseriti nel girone 3 con Portogallo e Polonia e sarà proprio la Nazionale di Lewandowski a battezzare l’esordio in gare ufficiali di Roberto Mancini sulla panchina italiana. Il tecnico di Jesi ha l’obbligo di far rialzare la testa all’Italia, uscita con le ossa rotte dalla gestione Tavecchio-Ventura, e la Nations League potrebbe essere il primo passo verso tale obiettivo. Portogallo e Polonia sono avversari ostici, ma non vivono il loro miglior momento, come si è visto nel corso del recente Mondiale, in cui entrambe sono andate incontro a premature eliminazioni.
Altri due fattori potrebbero rappresentare uno stimolo: la vittoria del girone significherebbe approdare alla fase finale in programma il prossimo giugno con la possibilità di essere il paese ospitante, dato che l’Italia ha avanzato la propria candidatura; il piazzamento nel raggruppamento influirà anche sul sorteggio dei gruppi di qualificazione a Euro 2020. Il fresco ricordo della seconda fascia e dell’abbinamento con la Spagna nel percorso che non ci ha portato in Russia deve essere ben stampato nella mente dei giocatori azzurri.
Per quanto riguarda gli altri gironi della Lega A, regna l’equilibrio, uno degli obiettivi di questa nuova competizione. Nel gruppo 1 grande attesa per Germania-Francia, sfida tra le ultime due vincitrici del campionato del mondo che inaugurerà la Lega più importante. Terzo incomodo l’Olanda, alla ricerca della rinascita dopo aver mancato l’accesso sia all’Europeo del 2016 sia al Mondiale del 2018.
Grandi nomi anche nel gruppo 4, dove, oltre alla Spagna, sono presenti la seconda e la quarta classificata dell’ultimo Mondiale, ovvero la Croazia e l’Inghilterra, che si ritrovano a pochi mesi di distanza dalla semifinale di Mosca decisa da Mario Mandžukić ai supplementari.
Meno equilibrato appare il gruppo 2, dove il Belgio, medaglia di bronzo in Russia, parte nettamente favorito rispetto a Svizzera e Islanda.
Le quattro vincitrici dei quattro gironi accederanno alla final four di giugno 2019, che si disputerà in casa di una delle qualificate e per la quale sono previste semifinali e finali, compresa quella per il 3° posto. Inoltre, per preparare al meglio la fase finale, che assegnerà la Nations League 2018/2019, le finaliste verranno inserite nei gironi da cinque squadre (e non in quelli da sei) delle qualificazioni all’Europeo itinerante del 2020.
Sarà importante anche evitare l’ultimo posto nei minigironi, poiché comporterebbe la retrocessione nella lega inferiore per la prossima edizione, in programma nel 2020/2021. Il meccanismo delle promozioni e retrocessioni funge da stimolo per tutte le Nazionali, garantendo un continuo ricambio e, di conseguenza, partite sempre diverse.
Dodici squadre formano anche la Lega B. In essa sono presenti tre formazioni che hanno preso parte al Mondiale con ottimi risultati: Danimarca, Russia e Svezia (queste ultime due inserite nello stesso girone). I danesi, però, a causa di una controversia tra il sindacato dei calciatori e la Federazione, potrebbero scendere in campo il 9 settembre contro il Galles del CT Ryan Giggs con i giocatori di seconda e terza serie e alcuni nazionali di futsal, compromettendo irrimediabilmente il loro cammino e causando un grave danno d’immagine alla UEFA.
Oltre a Giggs, altri due ex fuoriclasse saranno presenti sulle panchine delle Nazionali della Lega B: Robert Prosinečki (l’unico a essere andato a segno ai Mondiali con due Nazionali diverse, la Jugoslavia nel 1990 e la Croazia nel 1998) è il CT della Bosnia di Pjanić e Džeko, mentre Andriy Shevchenko è il CT della sua Ucraina, dove si avvale della collaborazione degli ex milanisti Mauro Tassotti e Andrea Maldera.
Il premio per le vincenti dei quattro gironi si chiama Lega A e, quindi, la possibilità di concorrere per il titolo, mentre le ultime classificate finiranno in Lega C.
Quest’ultima è composta da quindici squadre, quindi con tre gironi canonici da quattro squadre e uno da tre. Solo la Serbia, di gran lunga la più forte del lotto, era presente in Russia e grande curiosità suscita l’accoppiamento con i vicini del Montenegro.
Anche l’Italia è rappresentata in questa Lega, dal momento che vi sono due CT provenienti dal “Bel Paese”: Christian Panucci ha raccolto la pesante eredità di Gianni De Biasi in Albania e Marco Rossi, che in Italia non è andato oltre qualche esperienza in Serie C1, guiderà l’Ungheria, dove nel 2017 ha conquistato il campionato con l’Honvéd.
Essendoci disparità nel numero di squadre che compongono i gruppi, a retrocedere in Lega D saranno le ultime classificate dei tre gironi da quattro formazioni e la peggiore terza dei quattro raggruppamenti.
Infine, la Lega D è composta dalle sedici Nazionali con il ranking UEFA più basso, che sono divise in quattro gironi da quattro squadre. Chi vince i rispettivi gruppi inizia la scalata verso la parte alta della piramide, approdando in Lega C. Anche qui è presente un po’ d’Italia, con Franco Varrella, già vice di Arrigo Sacchi con la Nazionale italiana nel biennio 1995-1996, che guiderà San Marino.
Ma la novità più importante e forse più controversa della Nations League riguarda i quattro posti che la competizione riserva per Euro 2020. Infatti, le qualificazioni garantiranno 20 posti su 24, mentre gli ultimi quattro, che in precedenza erano assegnati attraverso gli spareggi tra le terze classificate dei gironi, ora verranno messi in palio tra le sedici vincitrici dei raggruppamenti della Nations League (o, se fossero già qualificate, a prenderne il posto sarebbe la prima squadra con il ranking più alto nella rispettiva Lega).
Ogni Lega ha diritto a una squadra qualificata per l’Europeo, quindi a marzo 2020 saranno disputati quattro play-off separati, uno per ognuna di esse. I play-off si svolgono come la final four del torneo, con l’unica differenza che gli accoppiamenti delle semifinali saranno predeterminati (la prima miglior classificata contro la quarta e la seconda contro la terza) e non sorteggiati.
Ciò vuol dire che anche una Nazionale della Lega D avrà un posto assicurato alla fase finale dell’Europeo. Ma questo fa sorgere un dubbio, giacché, per assurdo, una formazione della Lega C potrebbe avere maggiori vantaggi nel retrocedere, in modo da poter puntare a un posto al sole della massima manifestazione continentale affrontando squadre di cilindrata inferiore. Ѐ il caso, ad esempio, di Nazionali come Cipro, Estonia e Lituania, sulla carta le più deboli della Lega C e, dunque, con minime chance sia di poter ottenere il pass per l’Europeo tramite le qualificazioni sia di poter accedere ai play-off.
In ogni caso, la Nations League parte con grandi aspettative e molta curiosità degli addetti ai lavori e dei tifosi, desiderosi di capire se si tratterà di una reale svolta capace di rilanciare il movimento delle Nazionali o di un semplice fuoco di paglia destinato a spegnersi in poco tempo. Citando Lucio Battisti, “lo scopriremo solo vivendo”.
Stefano Scarinzi
6 settembre 2018
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