L’azienda Ospedaliera Universitaria Federico II: assenza di strategie amministrative e tecniche organizzative.
Quando si parla di ospedali un po’ si intristisce il cuore in quanto rappresenta una situazione di malessere passeggero o grave delle persone, pertanto ci si aspetta sempre che coloro che per un motivo o l’altro devono avere contatti con queste strutture abbiamo la giusta accoglienza. Purtroppo capita spesso il contrario.
All’Ospedale Federico II di Napoli le persone che si devono ricoverare e alle quali sono stati prescritti esami specifici prima dell’intervento sono costretti ad un self service estenuante e mortificante. Una persona che deve ricoverarsi per un’operazione ha già un umore particolare e quindi una sensibilità compromessa dalle paure e preoccupazioni che nascono dall’evento a cui dovrà sottoporsi. All’arrivo in ospedale per l’apertura della cartella clinica gli vengono elencati una serie di esami da fare, necessari appunto al ricovero e all’operazione ma con una modalità operativa molto particolare. Il paziente dovrà recarsi, ogni volta che gli viene fissato l’appuntamento per i vari esami, al padiglione dove dovrà operarsi, prendere la cartella clinica personale e poi recarsi ad altri padiglioni, di volta in volta per poter eseguire gli esami. Un self service molto particolare che pone il paziente in uno stato mentale di abbandono assolutamente negativo per la sua guarigione. Quando invece si è seguiti in intra moenia da qualche medico o professore, può capitare che qualche spiegazione ti venga data dagli studenti tirocinanti i quali si alternano alla stessa persona creando confusione e disagio oltre a dovere ripetere le stesse cose ad ognuno che si alterna nell’assistenza. Tutto ciò sempre a discapito del malato. Spesso si aggiunge a questo stress anche la paura creata dalle diverse informazioni e a volte contrastanti date dai tirocinanti che si alternano all’assistenza del paziente per fare esperienza e pratica.
Tutto questo stato di confusione e di mancata attenzione al malato culmina poi alla fine della degenza con la richiesta della cartella clinica.
Sul sito dell’ospedale vi è una pagina dove è possibile richiedere la cartella clinica a seguito di pagamenti relativi alle diverse richieste e esigenze. Bisogna cliccare sul modello di richiesta, compilarlo in ogni parte e poi effettuare i pagamenti come previsto da tariffario riportato sempre sulla stessa pagina. Alla fine della stessa pagina vi è un regolamento ove sono riportate anche le modalità di ricezione della cartella clinica che può avvenire solo in presenza.
La richiesta può essere fatta on line, i pagamenti con bonifico e trasmessi sempre on line ma il ritiro del cartaceo, e non dei supporti con gli esami diagnostici relativi alle immagini, solo in presenza. Eppure si parla di Europa 4.0, trasformazione digitale dei processi produttivi.
Tutto questo quando la richiesta arriva al padiglione giusto. Se malauguratamente dovesse arrivare al padiglione sbagliato, la procedura si ferma e difficilmente viene smistata all’ufficio competente dall’ufficio ricevente, anche se l’ufficio che riceve la richiesta tramite PEC è l’ufficio delle Risorse Umane o l’Ufficio amministrativo.
In queste strutture ciò che ancora riesce a tamponare un’organizzazione o inesistente o approssimativa, dovuta in tanti casi, ancora alla mancanza di personale che sembra non avere risvolto di soluzione, è certamente la buona volontà, pazienza e comprensione di tanti addetti che si prodigano più di quanto gli competerebbe e che nonostante i solleciti alle varie direzioni per la risoluzione di alcune problematiche organizzative e procedurali e nonostante il mancato riscontro da essi, continuano a fare il loro lavoro instancabilmente e a conservare una fidelizzazione che è di difficile ancoraggio nella coscienza di un lavoratore esasperato.
Continua ad essere parimenti evidente la mancanza di una vera e propria mappatura dei processi e delle attività all’interno delle strutture sanitarie, base di partenza per quantificare le attività stesse e le risorse necessarie per il loro espletamento. E ove già presente, sarebbe bello che fosse visibile a tutti il lavoro effettuato e le conseguenti decisioni prese e soluzioni adottate, in totale trasparenza, senza l’assillo delle solite litanie finalizzate all’esaltazione personale di qualche politico.
Lisa Muto
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