La sapienza giuridica del M5S
Andrea Colletti, deputato del M5S, ha presentato alla Procura della Repubblica di Roma una denuncia per “accertare esistenza e contenuto del Patto del Nazareno fra Renzi e Berlusconi”. “Ho chiesto – ha dichiarato Colletti – di verificare se il Patto sia stato effettivamente preordinato a pilotare illegittimamente le riforme in atto nel Paese e a decidere chi nominare come futuro inquilino del Colle”.
Antiche nozioni di diritto penale fanno raccogliere una messe di perplessità. Come è noto, l’azione penale non può avere inizio senza la notitia criminis: “È stato ucciso un tale”; “mi hanno rubato la bicicletta”; “quel testamento olografo è falso”. Ma, appunto, l’uccisione, il furto, il falso devono esserci. Non si può chiedere al magistrato di accertare se per caso il proprio vicino “abbia ucciso qualcuno”, “abbia rubato qualcosa”, o “abbia falsificato qualche documento”. L’ordinamento giuridico ha già troppo da fare con i reati denunciati, per andare a cercare se per caso ne siano stati commessi altri. Salvo che nel caso di Berlusconi, questa è la regola. E comunque nella denuncia si usa il verbo “verificare”, il quale contiene l’aggettivo “vero”. Verificare corrisponde a dire: “A me risulta, sulla base di questi elementi. Accertatevi anche voi di questa verità”. E quali sono questi elementi? Gli interessati potrebbero sempre dire che le loro sono state lecite e private discussioni di politica, oggetto poi di ricostruzioni giornalistiche largamente devianti.
Ma ammettiamo che la Procura di Roma, per vincere la noia che deriva da un prolungato ozio, si attivi per vedere se i due gaglioffi intendessero pilotare illegittimamente le riforme e la nomina del futuro inquilino del Colle. Qui il punto giuridico riguarda l’avverbio “illegittimamente”. Infatti è lecito cercare di convincere i parlamentari a votare in un certo modo, sia in Parlamento (dove si parla, appunto) sia fuori. È invece illecito minacciarli di morte se non votano in un certo modo. E poiché l’onorevole Colletti precisa che il pilotaggio era da attuare “illegittimamente”, se ne deduce che Renzi e Berlusconi intendevano coartare con la violenza la volontà dei parlamentari. Questo è un reato previsto dall’art.289 del Codice Penale: “È punito con la reclusione da uno a cinque anni [omissis] chiunque commette atti violenti diretti ad impedire [omissis] alle assemblee legislative [omissis] l’esercizio delle loro funzioni”.
Colletti non sembra rendersi conto della responsabilità che s’è assunto. Se si denuncia qualcuno senza avere nessun elemento concreto, per la legge ciò corrisponde a denunciare un innocente e a commettere il reato di calunnia. Andando sul concreto, da che cosa gli risulta l’intenzione dei due malfattori di usare violenza o minaccia contro i parlamentari della Repubblica? Che prove ne ha? Per caso pensa che quei due imbecilli abbiano scritto nero su bianco: “Assolderemo dei mafiosi perché vadano a sparare alle gambe dei parlamentari, se non votano secondo la linea da noi stabilita”? E se non ha queste prove, come farà ad evitare la condanna per calunnia?
Per sua sfortuna, questo reato (art.368 del Codice Penale, reclusione da due a sei anni) non è di evento ma di pericolo. Esso si sostanzia non in un accadimento ma nella possibilità che dalla denuncia nasca un procedimento penale a carico di un innocente. E poco importa che poi questo procedimento penale effettivamente abbia inizio: basta il pericolo. Al posto di Colletti, qualcun altro comincerebbe ad avere problemi di insonnia.
C’è per giunta un particolare saporito. Il denunciante rischia la condanna anche se, putacaso, i due mentecatti ammettessero pubblicamente che intendevano mettere in atto quei propositi criminosi. Infatti il reato tentato non si ha quando si pianifica il delitto ma quando si comincia ad attuarlo. Se qualcuno versa il veleno nel caffè della moglie, e questa non lo beve, si ha tentato omicidio. Ma se il marito comincia a frequentare biblioteche per informarsi sull’efficacia dei vari veleni non si ha tentato omicidio: infatti i suoi sono soltanto “atti preparatori”, non punibili. Renzi e Berlusconi dunque non sarebbero punibili neanche se effettivamente risultasse che hanno sognato di intimidire i mille parlamentari della Repubblica. Bisogna dimostrare che hanno cominciato a mettere in atto questo insano proposito. E qui Colletti potrebbe avere qualche difficoltà.
Se in materia di diritto il livello tecnico del M5S è questo, è una vera fortuna che sia all’opposizione e non al governo. Di questo passo potrebbe decidere di mettere in galera tutti quelli il cui cognome comincia per B o per R.
Gianni Pardo, pardonuovo@myblog.it
10 novembre 2014
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