Il clima natalizio colpisce o ferisce tutti indistintamente.
Non tutti amano il Natale ma nessuno si sottrae a qualche simbolo o colore che in questo periodo lo richiama. Statisticamente è stato osservato che anche per coloro che non sono di religione cattolica è un periodo un po’ speciale, siamo un po’ presi per gli addobbi natalizi, del tipo l’albero di Natale, il Presepe, le luminarie, o solo candele ed i colori predominanti sono il rosso, l’oro, il verde bottiglia, l’argento oltre a tanti glitter vari.
In questo periodo coloro che sentono il cambiamento nell’aria sono anche i bambini per i quali vengono scelte delle fiabe differenti dal solito; fiabe natalizie e incantate. Belle anche quelle scelte e pubblicate dalla casa editrice Iperborea, che immergono i bambini direttamente nei paesaggi del nord Europa -Svezia, Danimarca, Norvegia e Finlandia – meno castelli fatati e principesse e più bambini alle prese con la vita, le sue gioie e i suoi dolori, affrontati con leggerezza, humour, e quintali di fantasia per far crescere giovani lettori liberi e indipendenti.
Per gli adulti si scivola sempre di più sul banale e vengono riproposti i classici film di Natale di cui, ormai, conosciamo e anticipiamo anche le battute ma per quanto attiene alle letture, prettamente del periodo natalizio, gli adulti devono un po’ accontentarsi. Sembra che il Natale non ispiri più tanto gli scrittori.
Ma soprattutto la differenza tra il Natale vissuto dai Bambini e il natale vissuto dagli adulti è nell’umore che cambia appena si avvicina il periodo natalizio.
Mentre i bambini sono felicissimi, arriva Babbo Natale , ci sono addobbi dappertutto, luci che illuminano case e Città, per molti adulti questo clima è motivo di tristezza, depressione e ansia. Questa tristezza e malessere natalizio, studiato approfonditamente, prende il nome di Christmas blues o depressione natalizia. Va sottolineato che la depressione natalizia non è sinonimo di tristezza ma è più assenza di qualsiasi sentimento o emozione rispetto al periodo e quindi apatia totale.
Per le forme di tristezza più comuni che si presentano a Natale, forse basterebbe dedicare un po’ più tempo e concretezza a noi stessi, alla nostra interiorità e bando la superficialità.
Lisa Muto
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