Horizon 2020: parte da Napoli un progetto per cibi più sani e sostenibili
Shealthy è il progetto finanziato dal programma europeo di ricerca coordinato dalla napoletana ENCO e che vede coinvolti 8 Paesi europei e il Dipartimento di Agraria della Federico II
ENCO, l’azienda napoletana specializzata in progettazione europea (con sedi a Napoli e Bruxelles), ha annunciato l’avvio del progetto SHEALTHY, finanziato con 7 milioni di euro nell’ambito del programma Horizon 2020. La guida scientifica del progetto è affidata al Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e vedrà la partecipazione di partner provenienti da 8 paesi diversi (Italia, Spagna, Germania, Olanda, Regno Unito, Danimarca, Belgio e Serbia). Nel complesso sono 21 le organizzazioni – pubbliche e private – coinvolte, che nell’arco dei 48 mesi di durata prevista, punteranno a sviluppare combinazioni ottimali di tecnologie innovative per la sanificazione, preservazione e stabilizzazione di frutta e verdura fresca minimamente processata (IV gamma, smoothies), con l’obiettivo di prolungare la vita dei prodotti attraverso il miglioramento della sicurezza alimentare e la qualità nutrizionale, oltre che la conservazione delle qualità organolettiche.
Per perseguire l’obiettivo citato, saranno combinate e modulate tecnologie non termiche, meglio note come “Mild Technologies”, per rispondere alla domanda dei consumatori di prodotti freschi, salutari, convenienti, sostenibili, stagionali e senza additivi che siano allo stesso tempo sicuri e nutrienti.
Le cosiddette mild technologies (acqua elettrolizzata, acqua attivata al plasma, luce pulsata ad alta intensità, luce blu, rivestimenti bioattivi, imballaggi funzionali, trattamenti ad alta pressione, campi elettromagnetici ad impulso, filtrazione a membrana) saranno validate e dimostrate attraverso 11 azioni pilota che vedranno coinvolti micro e piccole imprese nel settore agroalimentare, dalla produzione primaria (Azienda Agricola Bruno Sodano, Commerciale Export) alle industrie di trasformazione (Dodaco), per citare le azienda campane.
Come risultato accessorio, si punterà a valorizzare gli scarti e i sottoprodotti di lavorazione, da cui si punterà a ricavare composti bioattivi (antiossidanti e antimicrobici) per la produzione di imballaggi attivi sostenibili, nell’ottica dei principi di economia circolare.
Nuovi sistemi di business e di logistica integrata saranno sviluppati e testati, al fine di garantire al consumatore finale la tracciabilità e l’autenticità dei cibi. Strategico sarà il pool di analisi di laboratorio che saranno condotte per verificare la qualità di frutta e verdura trattata e la sostenibilità dei processi. Ciò sarà completato dal coinvolgimento attivo di un panel paneuropeo di consumatori che saranno coinvolti sin dalle prime fasi del progetto per ottimizzare i prodotti e processi in funzione delle aspettative dei consumatori e in fase di validazione delle tecnologie per testare gli alimenti prototipali e quantificarne l’accettabilità.
Il lancio ufficiale è previsto il 13 giugno presso l’hotel Paradiso in via Catullo alla presenza dei partner di progetto provenienti da tutt’Europa e in collegamento web da Bruxelles di Camilla La Peccerella – Project Officer della Commissione Europea. In occasione, sarà distribuito materiale divulgativo relativo al progetto.
You must be logged in to post a comment Login