Erasmus+: le opportunità europee per la formazione
L’approfondimento di Pietro Saviano sul Programma europeo Erasmus+.
Erasmus Plus è il programma dell’Unione europea per l’Istruzione, la Formazione, la Gioventù e Sport per il periodo 2014-2020.
Approvato con il Regolamento UEN 1288/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, esso combina e integra tutti i meccanismi di finanziamento attuati dall’Unione Europea fino al 2013:
• Il Programma di apprendimento permanente (Comenius,Erasmus, Leonardo da Vinci, Grundtvig);
• Gioventù in azione;
• I cinque programmi di cooperazione internazionale (Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink e il programma di cooperazione bilaterale con i paesi industrializzati). Comprende inolre le Attività Jean Monnet e include per la prima volta un sostegno allo Sport.
Per raggiungere i suoi obiettivi il programma Erasmus+ si compone di tre differenti azioni chiave:
Azione chiave 1 (KA1) – mobilità individuale;
Azione chiave 2 (KA2) – collaborazione in materia di innovazione e scambio di buone pratiche;
Azione chiave 3 (KA3) – sostegno alle riforme politiche e dialogo strutturato;
KA1
Le attività nel settore dell’istruzione, della formazione e della gioventù, sostenute dall’azione 1, svolgono un ruolo fondamentale nel fornire a persone di qualsiasi età i mezzi necessari per partecipare attivamente al mercato del lavoro e alla società in generale. I progetti nell’ambito di questa azione promuovono le attività di mobilità transnazionale per gli studenti (studenti, tirocinanti, apprendisti, giovani e volontari), e per il personale (professori, insegnanti, formatori, animatori giovanili, e persone che lavorano in organizzazioni attive nei settori dell’istruzione, della formazione e della gioventù) allo scopo di:
– sostenere gli studenti nell’acquisizione di risultati dell’apprendimento (conoscenze, abilità e competenze) in modo da migliorare il loro sviluppo personale, il loro coinvolgimento come cittadini consapevoli e attivi nella società e la loro occupabilità nel mercato del lavoro europeo e al di fuori di esso;
– sostenere lo sviluppo professionale di coloro che lavorano nei settori dell’istruzione, della formazione e della gioventù in modo da rinnovare e migliorare la qualità dell’insegnamento, della formazione e dell’animazione socioeducativa in tutta Europa;
– rafforzare soprattutto le competenze nelle lingue straniere dei partecipanti; aumentare la consapevolezza e la comprensione dei partecipanti riguardo altre culture e altri paesi, offrendo loro l’opportunità di costruire reti di contatti internazionali, per partecipare attivamente alla società e sviluppare un senso di cittadinanza e identità europea;
– aumentare le capacità, l’attrattiva e la dimensione internazionale delle organizzazioni attive nei settori dell’istruzione, della formazione e della gioventù in modo da renderle in grado di offrire attività e programmi che rispondano meglio alle necessità degli individui, in Europa e fuori;
– rafforzare le sinergie e le transizioni tra apprendimento formale, non formale, formazione professionale, occupazione e imprenditorialità.
A seconda del profilo dei partecipanti coinvolti, nell’ambito dell’Azione chiave 1 del Programma Erasmus+ sono sostenute le seguenti tipologie di progetti di mobilità:
– progetto di mobilità per studenti e personale dell’istruzione superiore;
– progetto di mobilità per studenti e personale IFP;
– progetto di mobilità per personale scolastico;
– progetto di mobilità per personale dell’educazione per gli adulti;
– progetto di mobilità per giovani e animatori socioeducativi.
La mobilità a lungo termine del personale, la mobilità a breve e lungo termine per gli alunni nonché la mobilità combinata dei discenti adulti sono sostenute nell’ambito dei partenariati strategici dell’azione chiave 2.
Per poter beneficiare di una sovvenzione Erasmus+ volta all’attuazione delle attività previste dall’azione 1 gli studenti e il personale dell’istruzione superiore non possono richiedere direttamente una sovvenzione ma devono appoggiarsi all’ente in cui studiano o sono impiegati: Un istituto superiore (IIS) può presentare domanda di sovvenzione alla propria Agenzia nazionale: o direttamente come ente individuale oppure attraverso un Consorzio di cui è membro. L’istituto può fare domanda solo una volta per scadenza, per un progetto di mobilità tra i paesi aderenti al Programma come IIS individuale e/o come membro di un Consorzio. Tuttavia un istituto può coordinare o far parte di diversi consorzi di mobilità nazionali che si candidano contemporaneamente. Lo stesso vale per progetti di mobilità tra i paesi aderenti al Programma e i paesi partner. Entrambe le modalità (candidatura individuale o come Consorzio), possono essere usate simultaneamente. Tuttavia l’IIS/dipartimento rimane responsabile di evitare il doppio finanziamento di un partecipante nel caso in cui siano utilizzate entrambe le modalità nello stesso anno accademico. I criteri di selezione per la partecipazione alle attività di mobilità sono definiti dall’istituto d’istruzione superiore in cui i candidati studiano o sono impiegati. Invece le organizzazioni di coordinamento con sede legale in un paese aderente al Programma e che coordinano un consorzio titolare di un accreditamento come Consorzio di mobilità per l’istruzione superiore si occupano delle candidature come consorzio di mobilità nazionale. Le organizzazioni che non possiedono un accreditamento come Consorzio di mobilità valido, possono richiederlo a nome del consorzio di mobilità al momento della candidatura per la sovvenzione per il progetto.
Per potere ottenere la sovvenzione a un progetto di mobilità nell’ambito dell’istruzione superiore deve comprendere una o più delle seguenti attività: mobilità degli studenti a fini di studio; mobilità degli studenti per i tirocini; mobilità del personale per l’insegnamento: mobilità del personale per la formazione. Sono ammissibili le candidature provenienti da organizzazioni con sede in uno dei paesi membri o nei paesi partner eccetto le regioni 5, 9, 11 e 12 (cfr. la sezione “paesi ammissibili “nella parte A della guida Erasmus+). I richiedenti devono presentare la domanda di sovvenzione presso l’Agenzia nazionale del paese in cui ha sede l’organizzazione richiedente entro il 2 febbraio alle ore 12 (mezzogiorno, ora di Bruxelles) per i progetti che iniziano il 1° giugno dello stesso anno. In fase di presentazione della candidatura il richiedente deve scegliere la durata del progetto in base alle dimensioni e al tipo di attività pianificate nel tempo; essa dovrà essere di 16 o 24 mesi per progetti di mobilità tra i paesi aderenti al programma e di 16 o 26 mesi per progetti tra paesi aderenti al Programma e Partner.
KA2
L’obiettivo della seconda azione è invece la collaborazione in materia di innovazione e scambio di buone pratiche. L’obiettivo generale di un Partenariato Strategico è quello di offrire l’opportunità agli organismi attivi nel campo dell’istruzione, formazione e gioventù, come pure alle imprese, alle autorità pubbliche, alle organizzazioni della società civile attive in differenti settori socio-economici di cooperare al fine di favorire lo sviluppo, il trasferimento e/o l’implementazione di pratiche innovative a livello organizzativo, locale, regionale, nazionale o europeo.
Mediante quest’ampia e flessibile gamma di attività, si vuole favorire lo sviluppo e la modernizzazione degli organismi coinvolti nonché delle politiche a livello europeo, nazionale e regionale.
Con un Partenariato Strategico è possibile realizzare un ampio numero di attività più o meno complesse, quali, ad esempio:
– il rafforzamento della cooperazione tra organismi finalizzato allo scambio di buone pratiche;
– la promozione dello sviluppo, della sperimentazione, dell’implementazione e diffusione di pratiche innovative nel campo dell’istruzione, formazione e gioventù;
– il riconoscimento e la validazione di conoscenze, abilità e competenze acquisite in ambito formale, non-formale e informale;
– la cooperazione tra autorità regionali al fine di promuovere lo sviluppo dei sistemi di istruzione, formazione e gioventù e la loro integrazione in azioni di sviluppo locale e regionale;
– il sostegno dei discenti con disabilità/esigenze speciali per completare cicli educativi e facilitare la transizione al mercato del lavoro, ad esempio, attraverso la lotta alla segregazione e alla discriminazione nel settore dell’istruzione per le comunità emarginate;
– la preparazione e valorizzazione dei professionisti dell’istruzione e della formazione sulle sfide connesse all’uguaglianza, parità di trattamento, diversità e inclusione nell’ambiente di apprendimento;
– la promozione dell’integrazione dei rifugiati, dei richiedenti asilo e dei nuovi migranti e di attività finalizzate ad aumentare la consapevolezza sulla crisi dei rifugiati in Europa; la realizzazione di iniziative transnazionali volte a promuovere mentalità e abilità imprenditoriali, incoraggino la cittadinanza attiva e l’imprenditorialità (inclusa l’imprenditorialità sociale).
I Partenariati Strategici possono organizzare anche attività di formazione, insegnamento o apprendimento degli individui, mediante la mobilità transnazionale, purché queste apportino evidente valore aggiunto al raggiungimento degli obiettivi e dei risultati progettuali.
Il contributo massimo riconosciuto per un Partenariato Strategico è di 150.000€ per anno: ne consegue che un progetto della durata di due anni potrà richiedere un finanziamento di 300.000€, uno di tre anni (durata massima) potrà richiedere un finanziamento di 450.000€. Un’eventuale proroga alla durata del progetto ottenuta nel corso di sviluppo delle attività non potrà comportare un conseguente aumento del finanziamento.
Le voci di costo che caratterizzano il budget di un Partenariato Strategico sono:
– gestione e implementazione del progetto; Riunioni transnazionali di progetto;
– prodotti/risultati intellettuali;
– eventi moltiplicatori;
– attività di formazione transnazionale, insegnamento e apprendimento;
– viaggio, ostegno individuale, Sostegno linguistico, Costi eccezionali; Supporto a bisogni speciali; Costi eccezionali. Occorre specificare che non tutte le voci di costo sono basate su costi unitari ma le spese relative ai “Costi eccezionali” e al “Supporto a bisogni speciali” sono basate sui costi realmente sostenuti. Per la prima verrà riconosciuta solo quota parte del totale speso (75% dei costi ammissibili di questa voce di spesa fino ad un massimo di 50.000€), mentre la seconda verrà riconosciuta integralmente (100% dei costi eleggibili).
Un Partenariato Strategico è aperto a ogni tipo di organismo appartenente a uno dei Paesi del Programma, attivo nel campo dell’istruzione, della formazione e della gioventù o altri settori socio-economici, così come alle organizzazioni che portano avanti attività trasversali in differenti settori, quali, ad esempio: istituti d’istruzione superiore; una scuola/istituto/centro educativo; un’organizzazione senza scopo di lucro, un’associazione o una ONG; un’impresa pubblica o privata, di piccole, medie o grandi dimensioni (incluse le imprese sociali); un ente pubblico a livello locale, regionale o nazionale; una parte sociale o altro rappresentante del mondo del lavoro, comprese camere di commercio, ordini di artigiani o professionisti e associazioni sindacali; un istituto di ricerca; una fondazione; un centro di formazione; imprese; un’organizzazione culturale, biblioteca, museo; un organismo per l’orientamento professionale, la consulenza professionale e i servizi di informazione; un organismo di convalida delle conoscenze, abilità e competenze acquisite mediante un apprendimento non-formale e informale; una ONG. Nei Partenariati strategici VET le università possono partecipare ai progetti sia in qualità di applicant che di partner anche se non sono in possesso della Carta Erasmus, le università non devono essere dunque in possesso della carta Erasmus (ECHE)
Relativamente alla composizione della struttura della partnership un Partenariato Strategico dovrebbe coinvolgere, nel rispetto di quelli che sono gli obiettivi progettuali, organismi partner, pubblici o privati, appropriati e diversificati al fine di trarre il massimo beneficio dalle diverse esperienze, dai profili e dalle competenze specifiche possedute da ogni singolo organismo, ciò al fine di produrre risultati progettuali più appropriati possibili. Anche gli organismi di recente costituzione possono partecipare ai progetti sia in qualità di applicant (comprovando con i documenti richiesti la recente costituzione e, quindi, giustificando l’assenza della copia del bilancio ufficiale dell’ultimo esercizio chiuso) che come partner del progetto. Non sono ammissibili candidature provenienti da singoli. Ogni progetto deve prevedere il coinvolgimento di almeno tre organismi appartenenti a tre diversi Paesi del Programma. È possibile anche essere applicant di più candidature o essere partner e applicant in diverse candidature. L’unica regola da osservare è che uno stesso partenariato può presentare soltanto una candidatura e soltanto a un’Agenzia Nazionale.
La durata deve essere stabilita nella fase di presentazione delle candidature, sulla base dell’obiettivo del progetto e del tipo di attività pianificate nel tempo. In casi eccezionali, la durata di un partenariato strategico può essere estesa, su richiesta del beneficiario e con l’accordo dell’Agenzia nazionale, fino a 6 mesi purché la durata complessiva non superi i 3 anni. In tal caso, la sovvenzione totale non cambierà. In ogni caso, i progetti devono terminare non più tardi del 31 agosto 2020. Per maggiore accuratezza i partenariati nel settore dell’istruzione superiore avranno durata compresa tra 24 e 36 mesi; i partenariati nel settore dell’IFP, dell’istruzione scolastica e dell’educazione degli adulti: tra 12 e 36 mesi; i Partenariati nel settore giovanile: tra 6 e 36 mesi. Per i partenariati nei settori dell’istruzione superiore, dell’IFP e dell’istruzione per adulti: i richiedenti devono presentare la loro domanda di sovvenzione entro 29 marzo ore 12:00 (mezzogiorno, ora di Bruxelles) per i progetti che iniziano tra il 1° settembre e il 31 dicembre dello stesso anno; per i partenariati nel settore della gioventù: I richiedenti devono presentare la loro domanda di sovvenzione entro: o 2 febbraio ore 12:00 (mezzogiorno, ora di Bruxelles) per i progetti che iniziano tra il 1° giugno e il 30 settembre dello stesso anno; o 26 aprile ore 12:00 (mezzogiorno, ora di Bruxelles) per i progetti che iniziano tra il 1° settembre e il 31 gennaio dello stesso anno; 4 ottobre ore 12:00 (mezzogiorno, ora di Bruxelles) per i progetti che iniziano tra il 1° febbraio e il 31 maggio dell’anno seguente.
Per i partenariati strategici nel campo della gioventù: per ognuna delle tre scadenze, le Agenzie nazionali possono aprire la scadenza a entrambi i tipi di partenariati strategici (ad es. sostegno all’innovazione e sostegno allo scambio di buone pratiche) oppure a un solo tipo di progetto. I candidati sono invitati a controllare il sito della propria Agenzia nazionale per informazioni più precise.
KA3
Nell’ambito dell’azione 3 rientrano invece tutte le attività a sostegno della riforma delle politiche che mirano al raggiungimento degli obiettivi previsti nell’agenda politica europea, in particolare quelli del quadro strategico per la cooperazione europea nei settori dell’istruzione e della formazione (ET 2020) e della strategia europea per la gioventù. l’Azione chiave 3 copre molte altre azioni a sostegno della riforma delle politiche nei settori dell’istruzione, della formazione e della gioventù, che sono attuate direttamente dalla Commissione europea o mediante specifici inviti a presentare proposte gestiti dall’Agenzia esecutiva ma la più importante tra esse è sicuramente il dialogo strutturato.
Questa azione promuove la partecipazione attiva dei giovani alla vita democratica e incoraggia il dibattito su questioni riguardanti i temi e le priorità stabilite dal dialogo strutturato e dal rinnovato quadro politico nel settore della gioventù. “Dialogo strutturato” è la definizione che viene utilizzata per le discussioni tra i giovani e i decisori delle politiche per la gioventù per ottenere risultati utili per il processo di decisione politica. Il dibattito è strutturato intorno a priorità e tempistiche e prevede eventi in cui i giovani discutono i temi concordati tra di loro e con i decisori politici, gli esperti e i rappresentanti delle autorità pubbliche che si occupano del settore della gioventù.
I progetti sul dialogo strutturato possono svolgersi sotto forma di riunioni, conferenze, consultazioni ed eventi. Questi eventi promuovono la partecipazione attiva dei giovani alla vita democratica in Europa e la loro interazione con i decisori politici. Come conseguenza di questi eventi, i giovani possono esprimere le loro opinioni (mediante la formulazione di posizioni, proposte e raccomandazioni) sul modo in cui le politiche nel settore della gioventù dovrebbero essere progettate e attuate in Europa. Un progetto di dialogo strutturato si sviluppa in tre fasi: pianificazione e preparazione; attuazione delle attività; valutazione (compresa la riflessione su un possibile seguito).
Nell’ambito di questa azione, un progetto può comprendere una o più delle seguenti attività: riunioni nazionali e seminari transnazionali/internazionali che danno spazio all’informazione, ai dibattiti e alla partecipazione attiva dei giovani – nel dialogo con i decisori politici – su questioni pertinenti il dialogo strutturato o la strategia dell’UE per la gioventù; riunioni nazionali e seminari transnazionali che preparano le conferenze ufficiali sulla gioventù organizzate ogni semestre dallo Stato membro che esercita la presidenza dell’Unione europea; eventi che promuovono il dibattito e l’informazione sui temi politici riguardanti la gioventù correlati alle attività organizzate durante la settimana europea della gioventù; consultazioni con i giovani, allo scopo di individuare le loro necessità sulle questioni relative alla partecipazione alla vita democratica (consultazioni online, sondaggi di opinione ecc.); riunioni e seminari, eventi di informazione o dibattiti tra i giovani e i decisori politici/esperti nel settore della gioventù sulla questione relativa alla partecipazione alla vita democratica; eventi che simulano il funzionamento delle istituzioni democratiche e il ruolo dei decisori politici nell’ambito di queste istituzioni. Le attività sono condotte da giovani partecipanti, che devono essere attivamente coinvolti in tutte le fasi del progetto, dalla preparazione al suo follow-up. I principi e le pratiche di apprendimento non formale sono presi in considerazione durante l’attuazione del progetto.
Ogni organizzazione partecipante avente sede in un paese aderente al Programma può candidarsi. Nel caso di progetti realizzati da due o più organizzazioni partecipanti, una delle organizzazioni deve candidarsi a nome di tutte le organizzazioni coinvolte nel progetto. Nello specifico un’organizzazione partecipante può essere: un’organizzazione senza scopo di lucro, un’associazione o una ONG; una ONG europea per la gioventù; un ente pubblico a livello locale o regionale; avente sede in un paese aderente al Programma o in un paese terzo confinante con l’UE (regioni da 1 a 4; cfr. sezione “Paesi ammissibili” nella parte A della guida Erasmus+). Le organizzazioni dei paesi terzi possono prendere parte al progetto solo in quanto partner (non come richiedenti). Le principali attività compatibili con quest’azione sono riunioni tra i soggetti coinvolti; esse possono essere di carattere transnazionali/internazionali quando sono coinvolte almeno due organizzazioni partecipanti aventi sede in almeno due paesi diversi, di cui almeno uno deve essere un paese aderente al Programma o riunioni nazionali, quando l’attività coinvolge un’organizzazione avente almeno una sede in un paese aderente al programma.
I destinatari dei progetti devono essere giovani fra i 13 e i 30 anni provenienti da paesi coinvolti nel progetto. Se il progetto prevede la partecipazione di decisori politici o esperti nel settore delle politiche per la gioventù, possono essere coinvolti senza tenere conto della loro età e della loro provenienza geografica. E’prevista la partecipazione di un massimo di trenta giovani partecipanti.
I richiedenti la sovvenzione devono presentare domanda presso l’agenzia nazionale del paese in cui ha sede l’organizzazione richiedente entro le seguenti date: 2 febbraio ore 12:00 per i progetti che iniziano tra il 1° maggio e il 30 settembre dello stesso anno; 26 aprile ore 12:00 per i progetti che iniziano tra il 1° agosto e il 31 dicembre dello stesso anno; 4 ottobre ore 12:00 per i progetti che iniziano tra il 1° gennaio e il 31 maggio dell’anno seguente. La durata dei progetti deve oscillare tra i 3 e i 24 mesi.
La terza azione Erasmus+ comprende anche le seguenti azioni nel settore dello sport e dell’approfondimento degli studi sull’Unione Europea nell’ambito del percorso Jean Monnet.
Per quanto riguarda le prime esse sono attuate tramite: partenariati di collaborazione; partenariati di collaborazione di piccola scala; eventi sportivi europei senza scopo di lucro Inoltre, Erasmus+ sostiene anche le azioni che mirano a rafforzare i dati concreti per la definizione delle politiche (studi, raccolta di dati, sondaggi ecc.), per promuovere il dialogo con i soggetti interessati europei pertinenti (il forum sullo sport dell’UE, eventi della presidenza dell’UE, conferenze, riunioni, seminari ecc.). Queste azioni saranno attuate direttamente dalla Commissione europea o tramite l’Agenzia esecutiva. Gli obiettivi specifici perseguiti dal Programma Erasmus+ nel settore dello sport sono: contrastare le minacce transnazionali all’integrità dello sport, come il doping, le partite truccate e la violenza, nonché tutte le forme di intolleranza e discriminazione; promuovere e sostenere la buona governance nello sport e la duplice carriera degli atleti; promuovere le attività di volontariato nello sport unitamente all’inclusione sociale, alle pari opportunità e alla sensibilizzazione sull’importanza dell’attività fisica a vantaggio della salute aumentando la partecipazione e la parità di accesso alle attività sportive per tutti. Come previsto dal regolamento Erasmus+, l’attenzione è rivolta in particolare allo sport di base. Secondo le previsioni le azioni nel settore dello sport porteranno allo sviluppo della dimensione europea in ambito sportivo attraverso la generazione, condivisione e diffusione di esperienze e conoscenze relativamente a diverse questioni inerenti lo sport a livello europeo. In ultima analisi, i progetti nell’ambito dello sport sostenuti da Erasmus+ devono condurre all’aumento dei livelli di partecipazione allo sport, alle attività fisiche e al volontariato. Più specificatamente: aumento della conoscenza e della consapevolezza relativamente allo sport e all’attività fisica nei paesi aderenti al Programma; aumento della consapevolezza relativamente al ruolo dello sport in termini di promozione dell’inclusione sociale, delle pari opportunità e dell’attività fisica a vantaggio della salute; rafforzamento della cooperazione tra istituzioni e organizzazioni attive nel settore dello sport e dell’attività fisica; migliore partecipazione delle organizzazioni sportive e di altre organizzazioni pertinenti provenienti da vari paesi aderenti al Programma alle reti avanzate; migliore condivisione delle buone pratiche. Si prevede che le azioni nel settore dello sport contribuiscano all’attuazione della settimana europea dello sport, un’iniziativa lanciata dalla Commissione per promuovere lo sport e l’attività fisica nell’Unione europea alla luce dei livelli di partecipazione in calo. La settimana europea dello sport sarà organizzata secondo i seguenti principi: un’inaugurazione ufficiale, un evento lancio di 4 giornate, ogni giorno con un differente tema specifico: sport & educazione, sport & attività lavorative, sport all’aperto, sport & società sportive e sport nei centri fitness. Tra le altre attività, la settimana europea dello sport (http://ec.europa.eu/sport/) promuoverà l’organizzazione di attività di sensibilizzazione transfrontaliere. A partire dal 2017 la settimana europea dello sport si tiene dal 23 al 30 settembre e oltre alle attività organizzate dalla Commissione europea, gli stati membri organizzano attività nazionali e coordineranno attività a livello locale.
Le azioni Jean Monnet si prefiggono di promuovere l’eccellenza nell’insegnamento e nella ricerca nel settore degli studi sull’Unione europea in tutto il mondo. Queste azioni mirano anche a promuovere il dialogo tra il mondo accademico e i decisori politici, in particolare allo scopo di rafforzare la governance dell’UE e mondiale. Gli studi sull’Unione Europea comprendono lo studio dell’Europa nella sua interezza ponendo una particolare enfasi sul processo di integrazione europea nella sua dimensione interna ed esterna. Essi promuovono la cittadinanza attiva in Europa e trattano il ruolo dell’UE nel mondo globalizzato aumentando la consapevolezza dell’Unione e favorendo il coinvolgimento futuro e il dialogo tra le persone in tutto il mondo. Le principali aree tematiche sono le seguenti: UE e studi comparativi sul regionalismo; studi sulla comunicazione e sull’informazione dell’UE; studi economici sull’UE; studi storici sull’UE; studi sul dialogo interculturale dell’UE; studi interdisciplinari sull’UE; studi sulle relazioni internazionali e sulla diplomazia dell’UE; studi giuridici sull’UE; studi politici e amministrativi sull’UE. Tuttavia, altri aree tematiche di interesse (come sociologia, filosofia, religione, geografia, letteratura, arte, scienze, studi ambientali, studi globali ecc.) possono essere associate a questo ambito di studi quando includono un elemento di insegnamento, ricerca o riflessione sull’UE e contribuiscono, in generale, all’europeizzazione del programma di studio. In relazione agli obiettivi generali del Programma Erasmus+, Jean Monnet si prefigge di: promuovere l’eccellenza nell’insegnamento e nella ricerca nel settore degli studi sull’Unione europea; dotare gli studenti e i giovani professionisti di conoscenze nel settore dell’Unione europea importanti per le loro vite accademiche e professionali e migliorare le loro competenze civiche; promuovere il dialogo tra il mondo accademico e i decisori politici, in particolare per rafforzare la governance delle politiche dell’UE; promuovere l’innovazione nell’insegnamento e nella ricerca (ad esempio, studi intersettoriali e/o multidisciplinari, istruzione aperta, collegamenti con altri istituti); integrare e diversificare le materie relative all’UE nei programmi proposti dagli istituti d’istruzione superiore ai loro studenti; migliorare la qualità della formazione professionale sulle materie relative all’UE (con moduli che trattano le materie relative all’UE in modo più dettagliato o si estendono ad altre materie); promuovere l’impegno dei giovani accademici nell’insegnamento e nella ricerca sulle materie relative all’UE.
Il piano Jean Monnet dovrebbe portare effetti positivi e a lungo termine sui partecipanti coinvolti, sulle organizzazioni promotrici, nonché sui sistemi politici nell’ambito dei quali sono inquadrati. Per quanto riguarda i partecipanti direttamente o indirettamente coinvolti nelle azioni, Jean Monnet mira a produrre i seguenti risultati: rafforzare l’occupabilità e migliorare le prospettive di carriera dei neolaureati, mediante l’inclusione o il rafforzamento della dimensione europea nei loro studi; aumentare l’interesse verso la comprensione e la partecipazione all’Unione europea, dando come risultato una cittadinanza più attiva; sostenere i giovani ricercatori (ad esempio coloro i quali hanno ottenuto un dottorato negli ultimi cinque anni) e i professori che vogliono condurre ricerche o insegnamento sulle materie relative all’UE; migliorare le opportunità per il personale accademico in termini di sviluppo professionale e della carriera. Le attività sostenute nell’ambito delle azioni Jean Monnet dovrebbero altresì produrre i seguenti risultati per le organizzazioni partecipanti: miglioramento delle capacità di insegnamento e ricerca sulle materie relative all’UE: miglioramento o innovazione dei programmi; miglioramento delle capacità di attrarre studenti eccellenti; cooperazione rinforzata con i partner di altri paesi; miglioramento delle concessioni delle risorse finanziare verso l’insegnamento e la ricerca sulle materie relative all’UE all’interno dell’istituto; ambiente più moderno, dinamico, impegnato e professionale all’interno dell’organizzazione: promuovere lo sviluppo professionale dei giovani ricercatori e dei professori; integrare le buone pratiche e le nuove materie relative all’UE nei programmi e nelle iniziative didattiche; apertura verso sinergie con altre organizzazioni. Sul lungo periodo, Jean Monnet dovrebbe incoraggiare la promozione e la diversificazione degli studi sull’UE in tutto il mondo nonché rafforzare ed estendere la partecipazione al personale proveniente da altre facoltà e dipartimenti nell’istruzione e nella ricerca sull’Unione europea.
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