Enoturismo, da Sorrento la ricetta ecosostenibile per rilanciare brand e territorio
di Francesco Pascuzzo.
Nel maggio scorso, il Consiglio Regionale della Campania ha approvato il ddl Petracca in materia di turismo del vino. La conseguente legge reg. n. 7/2024 ha in tal modo previsto in maniera chiara e precisa quali saranno i paletti e le caratteristiche per poter svolgere l’attività enoturistica in Campania.
Sulla scia delle altre regioni italiane già dotatesi di uno strumento normativo ad hoc, quali la Toscana e l’Abruzzo, nel solco delle prescrizioni nazionali contenute nel d.m. Centinaio del marzo 2019, anche per le realtà enologiche già presenti e operanti in Campania potrà parlarsi di un turismo del vino fatto a norma di legge e con tutti i requisiti tecnici ed economici del caso.
Alcune aree della regione, nonostante il recentissimo sviluppo normativo, faticano tuttora a decollare a livello enoturistico, strozzate da un turismo di massa sfociato ormai in fenomeni di overtourism ai quali è difficile trovare una soluzione rapida e concreta. Lo stesso Ministro del Turismo ha in questi giorni avallato una linea di intervento morbida, fatta di meno divieti e di maggior monitoraggio dei flussi nelle destinazioni turistiche soggette ad overtourism.
Una di queste è sicuramente la Penisola Sorrentina, dove negli ultimi mesi tengono banco le misure varate da alcune amministrazioni comunali contro il dilagare indiscriminato di strutture ricettive extra alberghiere. A ciò si aggiunge un intenso controllo delle autorità competenti per contrastare il fenomeno dell’abusivismo, sempre crescente nel settore della ricettività e causa dell’aumento stagionale dei flussi turistici. Sempre più quantità, insomma, a fronte di sempre meno qualità.
Complice l’arrivo di agosto e degli eventi legati a ‘Calici di stelle’ organizzati in tutta Italia da Movimento Turismo Vino, abbiamo ascoltato il parere di uno dei principali produttori di vino della penisola sorrentina. Con il signor Francesco Di Somma, titolare dell’azienda vitivinicola Cantina De Angelis di Sorrento, si è parlato di quali potrebbero essere nel futuro prossimo le soluzioni per un decollo della zona in senso enoturistico – e al contempo anche eco-turistico – puntando sulla sostenibilità e la dimensione esperienziale del prodotto. Una serie di input per un approccio moderno al turismo, che punti sul territorio quale brand da rilanciare, soprattutto grazie a ricerca ed eventi di qualità nel settore enologico.
«La Penisola Sorrentina ha un potenziale enorme per sviluppare un’offerta di enoturismo completa, grazie alla sua ricchezza paesaggistica, culturale e gastronomica. Tuttavia, per diventare una destinazione di enoturismo a pieno titolo, ci sono alcuni elementi chiave che potrebbero essere sviluppati ulteriormente – afferma Francesco Di Somma.
– Esperienze Personalizzate: Offrire pacchetti turistici che combinino l’enoturismo con altre attività tipiche della zona, come escursioni naturalistiche, tour culturali o esperienze gastronomiche. Questo rende l’offerta più attraente per diversi tipi di turisti;
– Eventi Tematici e Stagionali: Organizzare eventi enoturistici durante tutto l’anno, come festival del vino, vendemmie aperte al pubblico, cene in vigna, e weekend tematici. Questo aiuta a destagionalizzare il turismo, rendendo la Penisola Sorrentina attraente anche fuori stagione;
– Valorizzazione del Patrimonio Vitivinicolo;
– Promozione delle Varietà Autoctone: Sottolineare l’importanza delle varietà di uva autoctone della Penisola Sorrentina e dei metodi di vinificazione tradizionali. Questo può includere la creazione di percorsi dedicati alla scoperta dei vitigni locali e la narrazione delle storie della cantina;
– Collaborazione con Università e Centri di Ricerca: Collaborare con istituzioni accademiche per promuovere ricerche sul territorio e sui suoi vitigni, e per sperimentare nuove tecniche vitivinicole che rispettino l’ambiente e la tradizione;
– Turismo Sostenibile: Promuovere pratiche sostenibili nel settore vinicolo e turistico, come l’uso di energie rinnovabili nelle cantine, la riduzione dell’impatto ambientale e l’offerta di esperienze che valorizzino il rispetto per il territorio;
– Certificazioni e Riconoscimenti: Lavorare per ottenere certificazioni di sostenibilità e riconoscimenti che possano attrarre un pubblico attento all’ecoturismo e al turismo responsabile. Sorrento e dintorni potrebbero ambire a diventare Città del Vino. Con questi miglioramenti, la Penisola Sorrentina potrebbe sviluppare una proposta di enoturismo competitiva e riconosciuta, capace di attirare sia gli appassionati di vino sia i turisti in cerca di esperienze uniche e autentiche» (cit.).
A tale proposito, poi, molto importante sarà il contributo del neonato Consorzio produttori della Doc Penisola Sorrentina verso miglioramenti sia nel mercato sia nella qualità e promozione del prodotto vino. Sempre il signor Di Somma, nell’ambito dell’appuntamento sorrentino del prossimo 20 agosto – il primo in assoluto con ‘Calici di stelle’ – si è così espresso riguardo al networking che il nuovo Consorzio sta creando intorno al vino e al territorio:
«La creazione del Consorzio del Vino DOC Penisola Sorrentina rappresenta un passo significativo per la valorizzazione e la promozione dei vini di questa area, e Cantina De Angelis, con i suoi legami consolidati nella regione, è stata una delle forze motrici dietro questa iniziativa. Ecco come il Consorzio sta influenzando positivamente l’intera DOC e quali potrebbero essere i futuri sviluppi:
1. Miglioramento della Qualità e Controllo (standard qualitativi e protezione del marchio)
2. Promozione e Marketing (campagne promozionali e branding del marchio)
3. Sviluppo di Nuovi Mercati (espansione geografica e iniziative enoturistiche)
4. Innovazione e Ricerca (progetto di ricerca e sostenibilità )
5. Collaborazione tra Produttori (coesione tra produttori e scambio di conoscenze)
6. Futuri Sviluppi (estensione della doc e riconoscimento internazionale)
In sintesi, il Consorzio sta già dando una forte spinta all’intera DOC Penisola Sorrentina, migliorando la qualità, promuovendo il territorio, e facilitando l’accesso a nuovi mercati. Con il contributo di realtà consolidate come Cantina De Angelis, il futuro della DOC appare promettente, con possibilità di crescita e di sviluppo su più fronti».
Una serie di proposte che, qualora trasfuse in futuri provvedimenti e azioni concrete, potrebbero rappresentare una valida alternativa all’attuale turismo di quantità e portare in futuro a nuove forme di sviluppo turistico sostenibile.
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