Da Lanzarote a Sorrento: la nuova Carta del turismo sostenibile al tempo del Green Deal UE
Articolo di Francesco Pascuzzo sulla Carta di Sorrento, nuova piattaforma per un turismo internazionale sostenibile
Aree costiere, piccoli borghi, ambiente, cultura e territorio non erano mai stati così vicini prima d’oggi. Con il battesimo ufficiale del documento di venti punti che porta il nome di Carta di Sorrento – in quanto presentato nella perla della costiera omonima meta del turismo internazionale – si avvia un nuovo iter progettuale internazionale per l’ambiente e la sostenibilità nello scenario politico odierno verso la ripartenza. Tutto nei giorni più intensi dell’Ue in cui da Bruxelles si annunciano misure mai attuate prima d’ora: dalle nuove policy ambientali del Green Deal alla Conferenza sul futuro dell’Unione Europea; dal Programma Next Generation ai nuovi stanziamenti di budget 2021-2027 per lo Sviluppo rurale e la riforma della P.A.C. verso il 2022; da ultimo l’annuncio dell’avvio di un processo per dar vita all’Unione Sanitaria da parte della presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen a partire dall’11 novembre prossimo.
Il manifesto per la sostenibilità del turismo e delle attività economiche ad esso collegate segue a ruota quanto stabilito a livello internazionale venticinque anni fa con la Carta di Lanzarote. Nel 1995 in Spagna, alle Isole Canarie, si tenne infatti la prima vera Conferenza internazionale sul turismo sostenibile. Ed è a tale evento che oggi si ricollega la Carta di Sorrento concependo la ambiente, cultura e turismo in una visione olistica. Sostenibilità e responsabilità divengono due concetti chiave della ripartenza post covid, assumendo così una valenza duplice nello scenario europeo e mondiale in cui ogni sistema turistico dovrebbe ispirarsi a logiche nuove.
Riassumiamo qui in forma breve e per parole chiave i suoi venti punti, prima di passare al suo esame contenutistico secondo quando emerso nel corso della presentazione ufficiale del 24 ottobre scorso presso il Comune di Sorrento .
Premessa: Ambiente, turismo e Sistema Paese
1. Apologia della bellezza
2. Clima e tutela del suolo
3. Acqua
4. Diritto al cibo
5. Prossimità
6. Rischio ambientale
7. Partecipazione pubblica
8. Diritto all’energia
9. Azione amministrativa
10. Trasporti pubblici
11. Borghi e piccoli comuni
12. Governance della cultura
13. Biodiversità
14. Turismo costiero
15. Turismo etico e consapevole
16. Utenza e offerta turistica
17. Cinema, audiovisivo e teatro
18. Fiscalità e cultura
19. Bilanci e imposta di soggiorno
20. Educazione ambientale
SINTESI. La “Carta di Sorrento” è il manifesto realizzato per i venticinque anni del Premio “Penisola Sorrentina” da un’idea del patron Mario Esposito e del giurista Luigi Cerciello Renna. La Carta si pone come strumento di supporto a strategie e scelte di Legislatore e Decisore pubblico al fine di favorire, in una visione olistica di Ambiente Turismo e Cultura, la transizione verso un nuovo corso che leghi l’attesissima svolta ‘green’ del sistema Paese al patrimonio materiale e immateriale che fa dell’Italia la nazione ambasciatrice nel mondo della Bellezza, che il documento auspica trovi riconoscimento quale valore identitario nazionale nell’ordinamento statale e locale. La Carta sollecita un Patto per il Suolo che sancisca l’impegno della società civile per il contenimento dell’uso sregolato del suolo come l’architrave delle politiche di adattamento e contrasto ai cambiamenti climatici. E chiede un ruolo rilevante dell’Italia nell’azione della comunità internazionale contro il “Green Grabbing” quale moderna forma di aggressione al diritto al cibo e alla terra che spetta a ogni popolo. La Carta evidenzia poi la rilevanza dell’Acqua nell’economia circolare, che impone l’incentivazione delle pratiche circolari di riutilizzo e recupero delle risorse idriche, come pure della Biodiversità nell’Economia del Turismo, nonché la necessità di istituzionalizzare strumenti e pratiche di democrazia ambientale di prossimità. Il Documento chiede altresì un cambio di rotta alle istituzioni scientifiche affinché, nel comunicare rischi sanitari e ambientali, si ritengano responsabili anche e soprattutto di quel che i cittadini comprendono. E chiede che il diritto ai servizi energetici venga assunto come diritto primario dell’individuo alla stregua di altri quali assistenza sanitaria o istruzione. La Carta poi promuove un sistema di tutela pubblica allargata, per il quale la bonificazione dei siti contaminati e la riqualificazione territoriale siano demandate anche alle Società a controllo e partecipazione pubblica del settore ambientale ed energetico. Nel contempo lamenta l’atavica lacunosità di investimenti e interventi infrastrutturali che scontano gran parte dei Borghi ad elevata valenza estetica, come pure che tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale rappresentano un ambito inscindibile di intervento pubblico richiedendo un’azione di governance unitaria che però ad oggi norme e prassi impediscono. Prioritario e cruciale si rivela l’impegno pubblico e privato per il futuro sostenibile del Turismo delle zone costiere come pure strategie politiche e socio-economiche su ogni scala che privilegino pratiche, iniziative e progetti di Turismo Etico e Consapevole al fine di favorire una visione umanistica che leghi l’esperienza turistica alla tutela ambientale dei territori ospitanti e alla promozione di valori e tradizioni delle comunità locali. La storia chiede al comparto turistico italiano di ripensarsi, nel solco di una narrativa che non sia circoscritta alla meta di destinazione ma ancorata anche a capacità di adattamento e reattività del settore rispetto alle esigenze e istanze del tempo, nonché di una offerta modellata in funzione dell’utenza nazionale. L’industria e gli operatori devono tornare a parlare del Bel Paese agli italiani. Altresì, per la Carta, in particolare, il Cinema, l’Audiovisivo e il Teatro, nel testimoniare e preservare il patrimonio identitario materiale e immateriale del Paese, identificano settori fondamentali per la crescita del Sistema Paese. E il cittadino ha diritto ad una rendicontazione dettagliata,trasparente e di pronta reperibilità della destinazione del gettito da imposta di soggiorno operata dai Comuni.
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