Le iniziative che fanno riflettere sull’incapacità della gestione delle opere d’arte di Napoli. Chiude la Galleria Umberto I.
La Galleria Umberto I è stata sempre un simbolo per la Città, vedere arte anche di notte e gratis. La sua bellezza e la sua maestosità accessibile a tutti e ad ogni orario le ha sempre dato l’immagine dell’arte libera da vivere.
Negli anni è stata abbandonata e poco, ma veramente poco, interessata a lavori di manutenzione e conservativi dell’opera d’arte. La stessa galleria è stata, e purtroppo lo è ancora, destinazione dei senza tetto che di notte vi ritrovavano rifugio. Ciò ha comportato problemi soprattutto di igiene della galleria e delle scale di accesso ad essa, dalle quali si alza un tanfo di urina, accentuato dalla mancanza di pulizie sia degli esterni che dell’interno della Galleria.
Questa situazione dura veramente da anni e la pulizia della galleria, che è tutti i giorni affollatissima di turisti, non è stata mai oggetto di vera programmazione, o almeno di programmazione rispettata e adeguata all’afflusso di persone che quotidianamente l’affollano. Le operazioni di pulizia limitate al solo pavimento sono concentrate, quando si svolgono, esclusivamente nelle prime ore del mattino. Una domanda sorge spontanea: ma i bar e il McDonald, che con i tavolini sempre pieni affollano e sporcano tutto il giorno la Galleria, facendola diventare un richiamo per piccioni e gabbiani in cerca di cibo lasciato incustodito dai turisti che si avvicendano continuamente ai tavolini, in che misura contribuiscono alla pulizia della Galleria?
Ma soprattutto è stato opportuno destinare quel luogo così importante e delicato a ristorazione e locali che, con fumi e attività varie, influiscono sul degrado e decoro della Galleria?
Cosa dire dei senza tetto che vi vanno a dormire. Anche questo è un problema annoso. I Dormitori pubblici sono quasi tutti abbandonati o chiusi, nonostante la crisi economica abbia creato un maggior numero di persone che non sanno dove andare a dormire.
Ma i problemi della Galleria, i veri problemi, sono stati certamente la caduta di calcinacci e i danni fisici provocati alle persone e in alcuni casi anche la morte e la mancanza di una vera sorveglianza e monitoraggio della stessa auspicato da sempre. Se gli edifici prospicienti la Galleria sono condomini privati, infatti, la copertura in ferro e vetro delle Galleria appartiene al Comune, e così la manutenzione dei quattro frontali d’ingresso della Galleria è stata per anni rimpallata fra Comune e condomini adiacenti, nessuno disposto a rivendicarne la proprietà per non accollarsene le spese di manutenzione.
Ora si vuole tagliare la testa al toro, mettendo dei cancelli ai vari ingressi e quindi da un certo orario in poi non sarà più possibile accedere all’interno della galleria. Questa iniziativa chiamata “Piano di tutela per il complesso monumentale Galleria Umberto I” prevede anche vigilantes, guardiania notturna, video sorveglianza iniziative anzi accorgimenti di cui si parla da un po’ e i quali, già da soli, eviterebbero di limitare l’accesso alla galleria come deciso alla riunione con rappresentanti del Comune di Napoli, il Prefetto, i delegati alla soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.
Visto che questo non è il periodo più brutto e di degrado che ha vissuto la Galleria Umberto I, mi viene da chiedere come mai in questo momento lo spiegamento di tante figure Istituzionali tutte d’accordo ad un intervento così drastico e radicale per questa Galleria e non per la Galleria Principe di Napoli in condizioni molto più pietose e lasciata utilizzare come campo di calcetto?
Lisa Muto
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