Nisciun nasce ‘mparato
Ieri sera 12 luglio per serata benefit di autofinanziamento per la ricostruzione del tetto del Lido Pola, è stata di scena, sulla terrazza dello stesso Lido Pola, la cultura napoletana e più precisamente il dialetto napoletano e le sue contaminazioni.
Amedeo Colella, accompagnato dalla chitarra e voce del maestro Francesco Cuomo, ha trasportato tutto il pubblico, incantato, nella storia del dialetto napoletano, degli aneddoti e il suo collegamento con la lingua greca, latina, francese, tedesca, e tante altre.
Il dialetto napoletano è riuscito a mantenere traccia di un po’ di tutte le culture straniere che ha incontrato e che si sono soffermate sul suo territorio.
Colella è un intrattenitore che non stanca, trasmette cultura e conoscenza con simpatia, ironia e gioia.
Il pubblico sarebbe stato li ad ascoltarlo ancora per ore così anche il maestro Francesco Cuomo che, da buon artista, preso dal calore trasmesso dagli spettatori esce fuori dalla scaletta e ci porta in un mondo incantato di musiche napoletane che sono tutt’ora vive nel nostro linguaggio comune e nell’espressioni della nostra quotidianità.
Un po’ come se ci fossimo ritrovati, come a dire; siamo così, facciamo così, diciamo così perché è successo questo.
Ecco, ci siamo ritrovati con la nostra tradizione e ci siamo un po’ riconfermati napoletani a tutti gli effetti con un rinforzo identitario improntato alla passione e accoglienza della diversità.
Lisa Muto
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