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Come fermare il Riscaldamento Globale

global-warming-burning-earth-burningApprofondimento di Rosanna Di Martino su cause, effetti e possibili soluzioni fenomeno del riscaldamento globale.

Crescente incremento della popolazione, agricoltura e allevamento intensivo, consumo sempre maggiore di combustibili fossili e deforestazione sono i principali fattori umani che incidono sul riscaldamento globale, e, se non saremo in grado di fermarlo, le conseguenze saranno catastrofiche. L’aumento delle temperature della Terra causa la perdita di vaste aree di ghiaccio, innalzamento del livello del mare e drastici cambiamenti in tutte le regioni. In alcune zone del mondo si arriverebbe alla desertificazione, in altre, come in Europa, ad un inatteso ed intenso raffreddamento.
E’ necessario che l’uomo traduca le proprie cattive abitudini in comportamenti responsabili, intelligenti ed eco – sostenibili, in favore dell’ambiente e di tutte le forme viventi presenti sul pianeta.
Il riscaldamento globale, chiamato in inglese global warming, è un fenomeno climatico che provoca un aumento della temperatura media della superficie della Terra, ed è provocato dall’effetto serra, che causa emissione di gas nell’atmosfera. La produzione industriale in grande scala, gli incendi e l’aumento del consumo energetico, sono solo alcune delle azioni umane responsabili di quest’aumento.

LE CAUSE
I fattori che influenzano il clima, e quindi la temperatura, sono vari e non è semplice quantificare la loro parte di responsabilità nel riscaldamento globale, ma senza dubbio, secondo gli scienziati, l’attività umana è la causa principale dell’aumento dell’effetto serra, responsabile a sua volta del riscaldamento terrestre.
I principali fattori umani che causano l’aumento dei gas serra, e che incidono sul riscaldamento globale, sono l’incremento della popolazione, l’aumento del consumo di combustibili fossili (petrolio, carbone, gas), l’agricoltura e l’allevamento intensivi, e la deforestazione. I fattori naturali, invece, sono il surriscaldamento degli oceani e l’attività solare.

L’EVOLUZIONE STORICA
A partire dal periodo della Rivoluzione industriale, i livelli di CO2 sono aumentati sensibilmente, così come le temperature. Negli ultimi 150-200 anni la combustione dei giacimenti fossili ha fatto sì che si reimmettesse nell’atmosfera il carbonio sepolto da milioni di anni sotto forma di enormi quantità di anidride carbonica (attualmente circa 25 miliardi di tonnellate all’anno) e altri gas serra.
L’aumento delle temperature e lo scioglimento dei ghiacci hanno influenzato l’innalzamento delle acque negli ultimi 100 anni, e la velocità di innalzamento del livello dei mari registrata in questo periodo è maggiore rispetto a quella degli ultimi 2000 anni.
Nello stesso periodo, l’estensione dei ghiacci artici è passata da 10 a poco meno di 6 milioni di km2.
Negli ultimi 20 anni, il global warming ha subito un’accelerazione notevole, e, in particolare, negli ultimi 10 anni le emissioni di gas serra sono cresciute a una velocità doppia rispetto a quella registrata negli ultimi 30 anni. I principali responsabili erano e restano i paesi più industrializzati dell’occidente.
Nel 2014 si è raggiunto il record della temperatura media globale; ne ha conseguito un aumento dei disastri naturali, anche in Italia dove il clima è sempre stato temperato, c’è stato l’aumento record di +1,45° C rispetto al periodo 1971-2000.
Aumento della temperatura significa aumento dell’energia presente nell’atmosfera e quindi eventi meteorologici estremi (quali cicloni, alluvioni, siccità, ondate di caldo e di gelo ecc.). La modifica della circolazione atmosferica porta ad un’accelerazione del ciclo dell’acqua a livello globale e ad una modifica della piovosità.
Secondo le stime, il pianeta riuscirebbe oggi a riassorbire, mediante la fotosintesi clorofilliana e l’azione delle alghe degli oceani, meno della metà delle emissioni, anche a causa della deforestazione. Inoltre, l’aumento dell’uso dei pesticidi e dell’inquinamento hanno causato una notevole riduzione delle api. Quest’insetto ha un ruolo importantissimo nel mantenimento della biodiversità e nella conservazione della natura, permette l’impollinazione e di conseguenza la formazione dei frutti. E’ dunque proprio grazie alle api se disponiamo della frutta e della verdura che mangiamo, ed è necessario salvaguardarle per non permetterne più la diminuzione.

GLI EFFETTI
Le conseguenze negative sono numerose, e col passare del tempo, se non interveniamo, la situazione non può che peggiorare.
Infatti, secondo quanto reso noto dai ricercatori dell’università del Delaware, entro i prossimi 50 – 70 anni a causa del riscaldamento globale la calotta polare artica potrebbe sparire del tutto.
La conseguenza più disastrosa è che gli orsi polari rischiano l’estinzione.
Alcune zone abitabili del pianeta, come i Paesi Bassi, la California e la Florida, la zona attorno a Pechino, Shanghai, all’India, rischiano di venire sommerse. Nella zona del Pacifico alcune popolazioni sono già a rischio.
Un recente studio ha dimostrato che entro il 2100 si potrà assistere ad un aumento estremo di 190 cm del livello dei mari.
In passato, lo scioglimento dei ghiacci del Nord America portò una grande quantità di acque dolci nell’oceano, bloccando il trasferimento di calore della corrente del Golfo, che fece sprofondare l’Europa in un’era glaciale. Una cosa simile potrebbe accadere con lo scioglimento della Groenlandia, che provocherebbe un rallentamento della corrente nord – atlantica. L’aumento delle temperature porta modifiche sull’ecosistema terrestre e alcune specie, come le zanzare, i roditori, i pipistrelli, le zecche, cominciano a diffondersi in maniera più capillare, diffondendo malattie come la malaria, il dengue, la sars o l’influenza aviaria.
Nessuno è in grado di prevedere tutti gli effetti sul clima del riscaldamento globale. Quello che sappiamo è che sta già danneggiando persone ed ecosistemi, e che più la Terra si scalderà, maggiori saranno i cambiamenti climatici. Gli scienziati concordano sull’obiettivo di mantenere l’aumento delle temperature al di sotto dei 2 gradi centigradi, anzi, possibilmente entro 1.5 gradi. Dovranno essere diminuiti i gas serra prodotti dalle attività umane, soprattutto anidride carbonica, metano e refrigeranti HFC.

PROSPETTIVE
Per riuscire a salvare il pianeta è necessario ricorrere a forme di energia rinnovabile, come l’energia idroelettrica, eolica, solare, geotermica e biomasse, capaci di ridurre considerevolmente i consumi e gli sprechi di energia.
Grazie, infatti, alla promozione di un risparmio energetico ed al suo riuso, è possibile soddisfare la metà dei consumi di energia del mondo entro la metà di questo secolo. E’ bene che soprattutto le aziende prendano in considerazioni queste opzioni, in quanto esse stesse principali responsabili dell’emissione di gas nocivi. Altro aspetto che cambierebbe le sorti del pianeta è il progetto di futuri aerei ad idrogeno, che voleranno senza emissioni inquinanti, ora, invece, il trasporto aereo è la prima causa di emissioni di co2 nell’atmosfera, dal momento che i voli avvengono vicini allo strato di ozono. Negli ultimi anni il traffico aereo è cresciuto dell’80%, e si prevede che cresca ancora del 45% entro il 2035. Questo progetto potrebbe cambiarci la vita.

IL RUOLO DEI GOVERNI
Compito del potere politico è anzitutto quello di promuovere iniziative e progetti intelligenti come quello sopracitato, assicurarsi che il territorio venga rispettato, e onestamente controllato, incentivare iniziative ecosostenibili ed educare nelle scuole ad uno stile di vita privo di sprechi. La situazione, da qualche anno ormai sempre più preoccupante, ha visto i governi delle principali potenze industriali organizzarsi al fine di trovare soluzioni concrete. Nel 1997 le Nazioni Unite, per contrastare il fenomeno del surriscaldamento globale, hanno concordato il Protocollo di Kyoto, un emendamento accolto da oltre 160 nazioni che prevede la riduzione di almeno il 5% delle emissioni inquinanti, e che fa ricorso ad un meccanismo di scambio di quote inquinamento (Emissions Trading) tra paesi più ecologici e paesi più inquinanti. Inoltre, nel 2008 l’Unione Europea ha proposto una serie di misure in tema di energie rinnovabili e cambiamenti climatici, che prevedevano un aumento del 20% dell’efficienza energetica, una riduzione del 20% delle emissioni di gas serra, ed una quota pari al 20% di energie rinnovabili sul consumo energetico globale dell’UE entro il 2020. La misura prevede anche una serie di obiettivi vincolanti che gli Stati membri dovranno conseguire: l’Italia dovrà ridurre del 13% le emissioni rispetto al 2005, e raggiungere una quota almeno del 17% di energia consumata prodotta da fonti rinnovabili entro il 2020. Più recentemente, nel 2015, si è tenuta a Parigi “La Conferenza di Rio sui cambiamenti climatici”. La conferenza ha negoziato l’Accordo di Parigi, ovvero un accordo globale sulla riduzione dei cambiamenti climatici e il primo accordo universale sul clima. Esso contiene quattro impegni per gli stati firmatari dell’accordo: mantenere l’aumento di temperatura inferiore ai 2 gradi, e compiere sforzi per mantenerlo entro 1,5 gradi; smettere di incrementare le emissioni di gas serra il prima possibile e raggiungere nella seconda parte del secolo il momento in cui la produzione di nuovi gas serra sarà sufficientemente bassa da essere assorbita naturalmente; controllare i progressi compiuti ogni cinque anni, tramite nuove Conferenze; versare 100 miliardi di dollari ogni anno ai paesi più poveri per aiutarli a sviluppare fonti di energia meno inquinanti.

Verso comportamenti virtuosi – Una sfida da non perdere
Nell’attesa dei concreti risultati provenienti dalle iniziative dei governi, ognuno di noi può dare un contributo decisivo alla causa, adottando uno stile di vita sostenibile, più responsabile e meno inquinante, scegliendo fonti di energia pulita e rinnovabile ed evitando gli sprechi. Spegnere la luce, non lasciare apparecchi elettronici in stand by, tenere il frigo a 5° ed non superare i 21° con il riscaldamento, se possibile installare pannelli solari e fotovoltaici, preferire i mezzi pubblici all’auto, fare la raccolta differenziata, riciclare, piantare semi, fiori e alberi, queste sono solo alcune semplici cose che tutti possono fare per il bene del pianeta. Si tratta di comportamenti virtuosi che, oltre salvaguardare l’ambiente ed aiutare la lotta ai cambiamenti climatici, fanno anche risparmiare soldi.

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