I TRASPORTI NEI PROGRAMMI EUROPEI
Relazione introduttiva Paolo Carotenuto, al seminario “Trasporti e Mobilità Sostenibile: i fondi europei per far ripartire la Campania”, secondo incontro del V Ciclo di Seminari “I Mercoledì di Europalab – Verso Europa 2020” a cura dell’Associazione Prospettiva Europea tenuto presso lo Spazio Guida, Napoli, Via Bisignano, 11, il 21/10/2015, con la partecipazione di Umberto De Gregorio, Presidente dell’Eav Campania.
PREMESSA
Oltre il 70% della popolazione dell’UE vive nelle città, che generano circa l’85% del PIL dell’Unione. Per questo la mobilità urbana sostenibile costituisce un fattore sempre più importante della politica di coesione, dato che si tratta di un elemento chiave e di un volano dell’occupazione e della crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Mobilità e trasporti rivestono un ruolo centrale per la qualità della vita dei cittadini: la congestione del traffico, il livello di incidentalità, le emissioni inquinanti pongono al centro l’interrogativo su come muovere in ambito urbano persone e merci in un modo più efficace, efficiente e sostenibile.
In Europa la vita è concentrata per lo più in grandi aree metropolitane. Indispensabile per assicurare una buona qualità della vita è la predisposizione di un TPL (trasporto pubblico locale) efficiente e adeguato, che si integri in una gestione oculata del traffico automobilistico. L’adozione di forme alternative di mobilità sostenibile è ormai un imperativo affinché il concetto di smart city si possa tradurre in realtà.
La crescita delle forme alternative di mobilità in alcune realtà ha prodotto risultati considerevoli, mentre in altre realtà è stata usata più per ragioni di propaganda che per un risultato concreto sulla mobilità stessa.
IL CASO NAPOLI – La città di Napoli è in tal senso un caso emblematico, con l’adesione al registro Smart City, senza aver prodotto ad oggi risultati tangibili sulla qualità della mobilità. L’assenza di parcheggi di interscambio, il tracollo del servizio pubblico di trasporto, gestito da più aziende partecipate a vari livelli da Comune, ex Provincia e Regione, e tutte in condizioni di gravi difficoltà economiche e gestionali, la chiusura isterica e ideologica al traffico in modo permanente di importanti arterie di collegamento cittadino, hanno aggravato una situazione di partenza già non particolarmente brillante. Gli interventi si sono rivelati spesso di mera facciata e l’esempio più paradossale è rappresentato dal car sharing e dal bike sharing che hanno fatto capolino sul territorio a un livello puramente sperimentale, con un dispendio di risorse comunitarie particolarmente ingente nel secondo caso.
Alle soglie di una imminente campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale del capoluogo partenopeo, ci si augura che il piano del traffico e il trasporto pubblico locale entrino prepotentemente nel dibattito tra i vari candidati, con un disegno del futuro che non si fermi alle buone intenzioni, ma sia il preludio ad azioni coerenti con la crescita e il miglioramento della vita cittadina.
I FONDI PER LA CRESCITA
I Trasporti costituiscono un settore chiave dell’economia e contribuiscono in misura determinante allo sviluppo economico e occupazionale in Europa. Per questo la Commissione Europea sviluppa e promuove politiche di trasporto efficienti, sicure e sostenibili, e punta a creare le condizioni necessarie per affermare un’industria competitiva in grado di generare posti di lavoro e prosperità. Oggi la mobilità è sempre più importante, tra i paesi e all’interno delle grandi aree urbane. Per questo la politica dell’Ue cerca di aiutare e risolvere i principali problemi del settore garantendo risorse nei vari programmi comunitari. In particolare la voce Trasporti costituisce uno dei pilastri fondamentali della spesa nella politica di coesione, mentre l’innovazione e la ricerca volta a perseguire l’obiettivo di trasporti intelligente, verdi e integrati trova in Horizon 2020 il programma principale cui attingere risorse.
Horizon 2020 e il settore trasporti
Il programma europeo per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020 prevede, tra le sue sfide (challenge), una linea di intervento specifica per il settore dei trasporti: ‘Smart, Green and Integrated Transport’.
L’obiettivo della Societal Challenge 4 “Smart, green and integrated transport” è realizzare un sistema di trasporto europeo efficiente sotto il profilo delle risorse, rispettoso dell’ambiente, sicuro e regolare a vantaggio dei cittadini, dell’economia e della società.
Obiettivi specifici
• Trasporto efficiente in termini di risorse e rispettoso dell’ambiente
• Migliore mobilità, meno traffico, maggiore sicurezza
• Leadership mondiale per l’industria europea dei trasporti
• Attività di ricerca socioeconomica e rivolte al processo decisionale politico
Budget disponibile:
€ 5.777,46 milioni, 8,23% del budget destinato al terzo pillar “Societal Challenges”
Il work programme di “Smart, green and integrated transport” si divide in tre aree d’intervento, nell’ambito delle quali vengono pubblicati specifici inviti a presentare proposte:
CALL ‘MOBILITY FOR GROWTH’ (H2020-MG-2014/2015).
I trasporti si affacciano su una nuova era in cui le infrastrutture, i mezzi di trasporto, i viaggiatori e i beni dovranno essere sempre più interconnessi al fine di assicurare un’ottimizzata mobilità door to door, maggiore sicurezza, minore impatto ambientale e costi ridotti. Per garantire l’efficienza a livello sistemico sono necessari sforzi mirati per sviluppare e validare nuove soluzioni, rapidamente implementabili, soprattutto nei corridoi e nelle aree urbane. Tali soluzioni dovranno focalizzarsi sui mezzi di trasporto e sulle infrastrutture da integrare in un sistema di trasporto europeo. La ricerca e l’innovazione relative all’equipment e ai sistemi per i veicoli, le aeromobili e le imbarcazioni dovranno puntare a renderli più intelligenti, più puliti e più silenziosi, riducendo l’impiego di carburanti fossili. La ricerca e l’innovazione mirate alle infrastrutture sono necessarie per il dispiegamento di sistemi informativi e di traffic management innovativi, servizi avanzati al viaggiatore, tecnologie efficienti di costruzione e manutenzione.
Le attività all’interno della call “mobility for growth” saranno organizzate in modo da consentire un approccio integrato e specifico a seconda della modalità di trasporto.
CALL ‘GREEN VEHICLES’ (H2020-GV-2014/2015)
La call “green vehicles” rappresenta una componente essenziale della ricerca sul trasporto di superficie, comprendendo la ricerca, lo sviluppo tecnologico, l’innovazione e la dimostrazione a supporto dell’efficienza energetica dei veicoli di superficie e dell’uso di nuovi tipi di energie non convenzionali nel settore. Le attività identificate dalla call includono: riduzione del peso dei veicoli, migliore aerodinamicità, maggiore resistenza, etc.. Relativamente all’uso di nuove forme di energia, le interfacce tra i veicoli e le infrastrutture di caricamento dovranno essere prese in considerazione con particolare attenzione per le questioni legate alla standardizzazione.
CALL ‘SMALL BUSINESS AND FAST TRACK INNOVATION FOR TRANSPORT’ (H2020-IT-2014/2015)
I FONDI PER IL TRASPORTO URBANO NELLA POLITICA DI COESIONE
Circa un quarto dei 351 miliardi di euro (stanziamento complessivo per la politica di coesione nel periodo 2014-2020) è destinato ai trasporti. Appena il 2,3% di tale importo è destinato a progetti esclusivamente dedicati al trasporto urbano. Eppure intorno al 70% della popolazione europea vive in zone urbane e tale percentuale è in continuo aumento. Nell’ambito dei programmi operativi ai progetti per il trasporto urbano è stato destinato un totale di 8,1 miliardi di euro. Ogni programma è normalmente sostenuto da un unico fondo, ossia dai Fondi strutturali oppure dal Fondo di coesione.
La politica di coesione europea riveste un ruolo significativo nel miglioramento della posizione competitiva sia dell’Unione nel suo insieme sia, in particolare, delle regioni più deboli fra le 271 che la compongono. Mediante i Fondi strutturali (il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il Fondo sociale europeo (FES)) e il Fondo di coesione, l’UE investe in migliaia di progetti in vari settori economici, dedicati a tematiche sociali e culturali in tutte le regioni d’Europa. Per il periodo di finanziamento 2007-2013 il budget complessivo di 347 miliardi di euro rappresenta la fonte di finanziamento più consistente a livello dell’Unione per quanto riguarda gli investimenti nella crescita e nell’occupazione. Gli strumenti impiegati per devolvere i fondi ai richiedenti, ossia i programmi operativi, sono elaborati dagli Stati membri e adottati dalla Commissione europea.
I programmi operativi sono gestiti dai ministeri nazionali, dalle autorità regionali e dai consigli locali, che lo Stato membro interessato chiama a operare in qualità di autorità di gestione per il programma in questione.
Oltre ai programmi operativi standard associati alla politica di coesione, esistono strumenti di sostegno specifici parzialmente finanziati dalla Banca europea per gli investimenti (BEI). Di questi, cinque meritano una menzione nell’ambito dei finanziamenti ai progetti per la mobilità urbana: JASPERS (Joint Assistance to Support Projects in European Regions – Assistenza congiunta per la preparazione di progetti a favore delle regioni europee) offre assistenza tecnica ai 12 nuovi Stati membri per i progetti dedicati a grandi infrastrutture di alta qualità; JESSICA (Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas – Sostegno europeo comune agli investimenti sostenibili nelle aree urbane) è dedicato al sostegno alla rigenerazione e allo sviluppo urbani; ETC (European Territorial Cooperation – Cooperazione territoriale europea) è spesso associato al programma INTERREG IVC, che sostiene le reti urbane e regionali mediante la condivisione delle migliori pratiche; URBACT II è un programma di scambio e di apprendimento che promuove uno sviluppo urbano sostenibile e integrato, e ORATE (Osservatorio in rete dell’assetto del territorio europeo) sostiene lo sviluppo delle politiche nell’area della coesione territoriale.
Il Libro bianco sui trasporti (Commissione europea 2011d) suggerisce di valutare la possibilità di un quadro di sostegno europeo per la progressiva attuazione di piani di mobilità urbana nelle città europee. Appare chiara dunque l’interazione fra la politica di coesione e i progetti per il trasporto urbano sostenibile. Inoltre il Libro bianco cita il concetto di piani di mobilità urbana sostenibile o piani di trasporto urbano sostenibile, ossia strumenti di pianificazione globali orientati a tutte le tipologie di trasporto delle città e delle aree adiacenti. Il concetto di piani di mobilità urbana sostenibile era già stato evidenziato in due precedenti documenti dell’UE, il Libro verde dal titolo “Verso una nuova cultura della mobilità urbana” (Commissione Europea 2007a) e il Piano d’azione sulla mobilità urbana (Commissione europea 2009).
Le autorità preposte alla pianificazione dei trasporti su base locale spesso non sono consapevoli delle opzioni di finanziamento esistenti nell’ambito dei programmi operativi, pertanto non ne tengono conto nell’elaborazione di un piano di trasporto urbano (sostenibile). Ciò sembra imputabile alle differenze nella portata geografica: i programmi operativi sono incentrati sullo sviluppo nazionale o regionale, invece i piani locali vertono sulle condizioni urbane.
Alla luce di ciò si raccomanda di intervenire per accrescere la consapevolezza dei pianificatori delle infrastrutture urbane responsabili dei programmi operativi per i rispettivi comuni, e di creare delle istituzioni che colleghino i programmi operativi interessati, ossia quelli che si propongono obiettivi di sviluppo urbano, e i nuovi potenziali piani di mobilità urbana sostenibile.
Una buona gestione riveste inoltre un ruolo fondamentale ai fini dell’istituzione sia dei programmi operativi sia dei piani di mobilità urbana sostenibile. Ciò significa, tra l’altro, che i requisiti amministrativi, di rendicontazione e di auditing per l’ottenimento dei fondi non devono essere considerati ostacoli burocratici dai potenziali beneficiari.
In tal senso vi è l’esigenza di migliorare la governance e la cooperazione fra i responsabili dei programmi operativi e dei piani per la mobilità urbana sostenibile, e si ritiene che i Fondi strutturali e d’investimento europei (Fondi SIE), e in particolare il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), dovrebbero contribuire, attraverso i programmi operativi, al finanziamento dei Piani di mobilità urbana sostenibile (PMUS) per le città e le regioni e all’interno dell’UE, sostenendo forme di trasporto urbano pulite, accessibili e innovative che promuovano la multimodalità e la mobilità in un contesto territoriale più ampio, a partire dalle aree metropolitane fino al trasporto transfrontaliero.
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