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Teatro e cinema al servizio dei Mooc: esperimenti di rappresentazione visuale a scopo didattico tra multimedialità e trasversalità disciplinare

viviana-miele-profilo-europrogettazioneIl contributo di Viviana Miele, esperta di teatro e multimedialità, sulle attività realizzate presso il Centro di Ateneo per l’innovazione, la sperimentazione e la diffusione della didattica multimediale dell’Università Federico II di Napoli.

In che modo il teatro, il cinema, l’arte, dialogando con le nuove tecnologie, possono fornire un supporto alla didattica? Quanto il modello di produzione artistica, nelle sue modalità e nei sui tempi di creazione, può influire sulla ricerca di modelli alternativi di apprendimento e sulla realizzazione di formati didattici innovativi? Questi gli interrogativi alla base delle attività portate avanti nell’ambito del progetto Futuri Possibili, realizzato dal Centro di Ateneo per l’innovazione, la sperimentazione e la diffusione della didattica multimediale dell’Università Federico II di Napoli, in collaborazione con l’azienda HRS Telecom Italia, e condotte sul tema “Sviluppo dei modelli di apprendimento multimediali attraverso formati innovativi di rappresentazione visuale dei contenuti didattici MOOC. Elaborazione e conduzione di progetti teatrali a scopo didattico”.

Le attività svolte sono state sviluppate secondo due assi:
– Riprese audiovisive;
– Analisi e produzione di formati multimediali.


Riprese Audiovisive

Prendendo visione delle sezioni Campus 3D e Youlaurea presenti all’interno del sito internet dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, utilizzando l’applicazione “Itinerari di Napoli“ ideata e messa a disposizione dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, e anche attraverso la navigazione in rete, sono state reperite informazioni funzionali all’ideazione di uno strumento di lavoro utilizzabile ai fini del miglioramento del processo produttivo. La finalità di tale operazione è stata quella di effettuare un repérage ovvero una ricognizione dei luoghi d’interesse culturale della città di Napoli ai fini dell’elaborazione di un database utile per il lavoro di riprese audiovisive.
Le location individuate sono 195 e sono state classificate secondo le seguenti categorie:
– musei e monumenti (in n. 71);
– patrimonio architettonico Università Federico II (in n. 31);
– palazzi monumentali (in n. 17);
– luoghi sacri (in n. 44);
– strade e piazze (in n. 29);
– altro (in n. 3).

Per poter accedere ai luoghi d’interesse culturale è stato necessario avviare una particolare procedura per l’ottenimento dell’autorizzazione ad effettuare riprese video. Sono quindi stati presi contatti nonché instaurate e curate relazioni con i referenti di prestigiose strutture quali il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Pio Monte della Misericordia, il Museo di Anatomia (MUSA), Villa Pignatelli, il Teatro di San Carlo, il Palazzo Zevallos-Stigliano, il Museo Madre, il Museo Civico Gaetano Filangieri, il Museo delle Arti Sanitarie e Farmacia degli Incurabili, nonché con l’Assessorato al diritto alla città, alle politiche urbane, al paesaggio e ai beni comuni del Comune di Napoli, l’Ufficio Pianificazione e gestione del territorio – Sito Unesco del Comune di Napoli, il Polo Museale della Campania.

 

Analisi e produzione di formati multimediali

Al fine di pervenire ad una ricognizione dello stato della produzione audiovisiva nell’ambito dei video educational, è stata condotta un’analisi dei formati multimediali (MOOC) presenti in rete finalizzata al miglioramento della produzione stessa. L’operazione di analisi è stata condotta attraverso una serie di rilevazione ed è consistita essenzialmente di quattro fasi:
– elaborazione del piano;
– raccolta dei dati;
– spoglio dei dati;
– tabulazione dei dati.

Il campione considerato in questo studio è stato di 117 formati multimediali, analizzati e classificati secondo i seguenti parametri:
– titolo del video;
– link al video;
– hosting;
– provider;
– tipologia di video;
– descrizione tecnica;
– complessità di produzione.

La ricerca è stata condotta in un primo momento attraverso il canale youtube, successivamente è stata estesa ai principali provider di corsi MOOC – Coursera, edX, Iversity, Future Learn – in modo da avere una panoramica più precisa del materiale prodotto a livello internazionale.
Sono dunque stati analizzati formati multimediali realizzati da prestigiose Università quali Harvard University, University of Applied Sciences of Potsdam, University of Pittsburg, Università degli Studi Roma Tre, Yale University, Stanford University, Berkeley University of California, University of Pennsylvania, The Hong Kong University of Science and Technology, Technical University of Denmark (DTU), University of Edinburgh, Université Paris Sorbonne, Stuttgard Media University, Università della Svizzera Italiana.
Parallelamente è stato fornito un contribuito alla produzione di alcuni corsi on line per la piattaforma federica.eu. Si segnala che i dati relativi all’analisi dei formati multimediali presi in esame sono stati raccolti nel periodo ottobre-dicembre 2016.
La valutazione dei formati multimediali è stata possibile prendendo in considerazione alcuni criteri di analisi relativi al grado di complessità di produzione. Essi riguardano le tre fasi di lavorazione che solitamente scandiscono il processo di creazione artistica, ovvero la Preproduzione (fase 1), la Produzione (fase 2) e la Postproduzione (fase 3).
Si tratta di criteri di derivazione teatrale e cinematografica che nel dettaglio riguardano:
– le telecamere impiegate;
– il tipo di inquadratura;
– il colore del fondo;
– la qualità del suono della ripresa;
– la qualità della luce;
– la qualità della fotografia;
– la scelta della musica di sottofondo;
– la scelta delle location;
– il tipo di montaggio;
– la qualità della grafica;
– la qualità dell’animazione;
– la espressività e la chiarezza espositiva del soggetto filmato;
– la cura del look del soggetto filmato (abbigliamento, acconciatura, trucco).

Al fine del miglioramento del processo produttivo in termini di sviluppo di modelli di apprendimento multimediali attraverso formati innovativi di rappresentazione visuale dei contenuti didattici MOOC è dunque auspicabile porre l’attenzione sugli strumenti utilizzati nei contesti professionali della produzione artistico-creativa. Tale ipotesi viene confermata da quanto dichiarato dal MIUR nelle indicazioni strategiche per l’utilizzo del teatro, della multimedialità e della trasversalità disciplinare a scopo didattico.
In effetti l’impiego di risorse e strumenti provenienti dai contesti professionali della produzione artistico-creativa migliorano la produttività e la fruibilità dei formati multimediali: la prima per quanto riguarda la sceneggiatura, la regia e la produzione, la seconda in termini di incisività, chiarezza espositiva ed efficacia comunicativa.
La scelta delle inquadrature e dei movimenti della telecamera, così come la cura del dettaglio per quanto riguarda la preparazione dei set delle riprese, nonché la chiarezza espositiva dei docenti sono tra le caratteristiche che conferiscono valore aggiunto ai formati multimediali. Tanto il potenziamento della sceneggiatura e della regia quanto la valorizzazione dei soggetti filmati (ovvero i docenti) attraverso la conoscenza e il trasferimento di competenze e tecniche teatrali a scopo didattico conferiscono ai formati MOOC elementi di maggiore qualità.

Va segnalato infine che una particolare durata – corta o lunga – dei prodotti audiovisivi e la scelta delle modalità di realizzazione dei formati multimediali sono da considerarsi determinanti per la buona riuscita del processo stesso.

Ecco dunque come il teatro e il cinema, dialogando con le nuove tecnologie, possono rappresentare un valido supporto alla didattica, fornendo strumenti e approcci innovativi nello sviluppo di modelli alternativi di apprendimento.

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