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Sviluppo locale 4.0: Da un nuovo rapporto col territorio a una nuova Vision

20181005_142943Editoriale del Numero 9 di Rivista Europalab “Sviluppo locale 4.0 – Valorizzare i territori nell’Era digitale”.

Le nuove dinamiche dell’economia digitale stanno gradualmente espandendo i nostri orizzonti oltre le barriere geografiche e logistiche: ne deriva una nuova percezione del mondo che ci circonda e di conseguenza anche una diversa visione di ciò che è prossimo a noi, cioè il territorio in cui viviamo e in cui si sviluppano le nostre professionalità e la nostra quotidianità.
La premessa per nuove progettualità di sviluppo locale in un’ottica 4.0 nasce necessariamente da qui, da un nuovo rapporto con il territorio, partendo dal proprio comune, dalla propria città, dalla riscoperta dei diversi livelli della propria identità: locale, nazionale, europea, differenti accezioni di appartenenza non in contrapposizione tra loro, ma legate da causalità e complementarietà.
Il sentirsi parte attiva della propria comunità locale è la premessa per un’appartenenza sana e consapevole alla propria nazione, fondata non più su di un’ottica di antagonismo o superiorità rispetto ad altri stati, bensì sul naturale legame con la propria terra e con le sue peculiarità storiche, culturali e linguistiche. Ed è proprio attraverso la valorizzazione di tali identità locali e nazionali che si rafforza e consolida il senso di appartenenza all’Europa e all’Unione Europea, la cui forza è frutto della ricchezza della diversità di lingue, culture e tradizioni.

Si muove in quest’ottica il percorso proposto dal programma “Europa per i Cittadini” volto a stimolare una riscoperta dell’Europa dalla conoscenza della propria comunità di origine e dal confronto con altre realtà nell’ambito di progetti condivisi (gemellaggi, reti di città) scambi culturali e sensibilizzazione della partecipazione attiva dei cittadini verso la costruzione della grande casa comune europea.
Un ambito in cui l’Italia si conferma leader, forte della storia e delle tradizioni dei propri comuni, le cui peculiarità attraverso queste tipologie di progetti possono essere valorizzate e fungere da volano sia per lo sviluppo dei territori che per il rilancio del cammino di integrazione.

La riscoperta del senso di cittadinanza passa anche attraverso un maggiore impegno sociale, una nuova concezione della solidarietà, una nuova organizzazione dei servizi alla persona, un ruolo centrale delle varie realtà del “Terzo Settore”.
In una società sempre più confusa e disgregata è fondamentale una forte azione di inclusione sociale che sappia andare al di là dei tradizionali specifici ambiti di intervento, giungendo ad un più ampio spazio di manovra che accompagni verso una maggiore e migliore inclusione di quelle fasce di popolazione sempre più isolate e in difficoltà nel pianificare anche le attività più semplici della routine quotidiana.

Un aspetto, che in riferimento alle nuove generazioni, è la premessa ineludibile per un adeguato inserimento formativo e professionale: i giovani non entreranno mai pienamente nel mondo del lavoro se prima non si inseriscono nel tessuto sociale.
Il discorso può facilmente essere esteso anche ai meno giovani che per varie ragioni si trovino ai margini del mercato del lavoro e di conseguenza del contesto sociale: queste persone vanno accompagnate verso un reinserimento prima nella società e successivamente nel mercato del lavoro.
E qui gioca un ruolo chiave la Formazione, che va adeguata alle nuove dinamiche presenti e soprattutto future.
Studenti e lavoratori vanno preparati per il Futuro: solo così saranno in grado di affrontare eventuali crisi occupazionali, problemi di reinserimento e riconversione delle proprie skills in relazione alle variazioni dei meccanismi del mercato del lavoro.

L’Innovazione, concetto troppo spesso legato prevalentemente all trasformazioni tecnologiche, va letta e interpretata in un’accezione più ampia, nella capacità di anticipare le evoluzioni economiche e sociali, creare nuove progettualità, ma anche saper adattare quelle preesistenti in relazione al mutato scenario.
Saper innovare ed innovarsi costantemente, verso una nuova “Vision” dello sviluppo locale in un’ottica europea e internazionale, che tutti gli operatori devono essere in grado di far propria, dai giovani che devono professionalizzarsi ai professionisti già affermati alle start up, imprese, associazioni, enti locali, policy makers.

La diffusione di tale Vision, passa attraverso una forte azione sul territorio di carattere formativo e informativo, e di sensibilizzazione sulle molteplici opportunità da sfruttare tramite la creazione di partenariati strutturati, sinergici e duraturi nel tempo per dar vita a progettualità innovative di ampio respiro.

Roberto Giuliani

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