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La nuova programmazione dei fondi strutturali 2014-2020

fondi_strutturali_italiaL’intervento del prof. Andrea Pierucci al secondo seminario del III ciclo promosso dall’Associazione Prospettiva Europea. Napoli, Università L’Orientale, Palazzo Mediterraneo, 29/11/2013

Oggi affronteremo il tema della ridefinizione dei fondi strutturali per il periodo 2014-2020.
L’obiettivo della Commissione è anticipare le tappe dell’iter decisionale per poter uscire con i primi bandi già a gennaio 2014: il Parlamento ha già approvato il testo della prossima programmazione, il Consiglio confermerà nei prossimi giorni tale testo, sul quale si era già precedentemente formato un accordo.
Il sistema dei finanziamenti europei si articola in 2 tipologie di intervento:
1) Gestione diretta, gestiti dalla Commissione: per finanziare un’iniziativa bisogna rivolgersi direttamente a Bruxelles
2) Gestione indiretta, gestiti dalle regioni: i cosiddetti fondi strutturali.
Questi ultimi sono fondi europei, inseriti nel sistema concettuale della nuova programmazione: di conseguenza anche per essi vale il principio di Coerenza con gli obiettivi della strategia Europa 2020 e con le priorità delineate dalle iniziative faro, punti di riferimento irrinunciabili, con una valenza molto più forte rispetto a quello già enunciato nella precedente strategia di Lisbona.
Con la nuova programmazione si passa da un sistema di interventi compensativi ad un sistema di investimenti: la logica dell’intervento comunitario è sempre quello di favorire le aree depresse, tuttavia l’accento viene posto sugli investimenti per realizzare gli obiettivi 2020. I fondi devono pertanto essere investiti in tutte le regioni europee, naturalmente con condizioni differenti, con quote maggiori per le aree più deboli, ma la logica passa da un sistema di sostegno ad un sistema di investimento.
Nella progettazione, anche quella che concerne le regioni, bisognerà tenere conto di questo cruciale primo nodo.
Secondo nodo della questione: i Risultati, strumento cruciale per la valutazione della Coerenza, elemento di novità in quanto essi, in precedenza richiesti in termini generali, vengono ora richiesti in forma specifica, sia in riferimento agli obiettivi del progetto che in termini di obiettivi generali legati alla strategia Europa 2020
Terzo punto, la Condizionalità, in riferimento alla quale identifichiamo tre differenti tipologie: a monte, in corso dell’esercizio, in termini di governance macroeconomica.
Quarto elemento: la Semplificazione.
Per quanto concerne gli investimenti, elemento da sottolineare è il raddoppio dei fondi espressamente destinati alle piccole e medie imprese (da 70 a 140 mld di € circa) elemento fondamentale di spinta del sistema per favorire le piccole realtà che vadano a bilanciare il peso delle grandi imprese
Cifra complessiva per i fondi strutturali 325 mld, parte importante del bilancio comunitario destinata per creare una premialità per gli stati che riescano a realizzare progetti efficaci. L’Italia ha la cifra maggiore dopo la Polonia in termini di stanziamento di fondi strutturali (poco meno di 30 mld, circa 4mld l’anno).
La Coerenza impone un altro elemento fondamentale in materia di fondi strutturali: la Commissione dovrà stipulare una sorta di contratto con ciascuno degli stati membri, l’Accordo di Partenariato e di programma (prima fase della programmazione) un accordo in cui la Commissione lo Stato membro e le regioni (i firmatari ufficiali sono solo la Commissione e lo stato, ma devono partecipare al processo anche le regioni) predefiniscono gli obiettivi per il settennato, sulla base dell’analisi dei punti di debolezza del paese e delle specifiche realtà locali, l’accordo di partenariato con l’Italia riguarda sia il sistema Italia che il sistema delle regioni, con una raffinata analisi delle realtà regionali tra cui la più colpite sono quelle del Sud; la Commissione fa una distinzione per la Basilicata, che è una regione che si avvia verso uno sviluppo rapido, ciò non vale per la Puglia come si credeva inizialmente; Abruzzi, Molise e Sardegna, escono dal mondo del sottosviluppo formale; le regioni che preoccupano maggiormente sono Campania, Calabria e Sicilia, per ciascuna di esse c’è una specifica raccomandazione e la programmazione nazionale in accordo con la Commissione che permetta di affrontare i punti deboli, per queste zone non si potranno far altri progetti al di fuori di tale programmazione.
Concludo tornando sul concetto chiave, l’investimento: esso deve essere in riferimento ad un progetto sostenibile, tale da portare ad una partecipazione, un coinvolgimento diretto dell’Unione Europea. Ciò è realizzabile perseguendo un interesse specifico che però al tempo stesso contribuisca la perseguimento dell’interesse generale della realizzazione degli obiettivi della strategia Europa 2020.

Il Video

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